Ricette Vegetariane e Vegane

Con i centrifugati puoi farci pure i ghiaccioli

La prima cosa che devo dirti è che oggi su RunLovers ho pubblicato i 10 Comandamenti per combattere quella stramaledetta ritenzione idrica. Bene, adesso posso continuare a delirare. Grazie per la cortese attenzione e bacetti -al freddo del condizionatore- a profusione.

Non ci sono scuse. Le formine per fare i ghiaccioli in casa te le tirano dietro. Credo siano pure nel reparto ferramenta, ormai. Sono ovunque, economiche, coloratissime e dalle forme più disparate. Da brava maniaca di oggettistica per la casa posso confermarti che sì, anche le marche più prestigiose di design si sono dedicate a questi contenitori di felicità e freschezza. Pure quelle in silicone per fare calippi anni 80 o roba attorcigliata tipo spiruloni giganti. Si può aprire una vera e propria produzione in casa con un budget bassissimo e adoperando ingredienti di altissima qualità. Perché seriamente: che ci vuole a fare un po’ di ghiaccioli? Perché mai dovremmo mangiare agglomerati di zucchero scarsissimo raffinato intrisi di coloranti, conservanti, e percentuali bassissime di frutta? Tagliare un po’ di frutta, frullarla, mischiarla, infilarla nelle formine e mettere nel freezer quanto tempo può richiedere? Poco. Davvero poco.

Non vuoi andare a comprare le formine perché sei un irriducibile del fai da te estremo? E allora prendi dei bicchieri di plastica e dei bastoncini di legno. Il risultato è lo stesso! Non ce li hai i bastoncini di legno, eh? Ti ho scoperto! Trovi anche quelli senza problemi. E se non li trovi puoi usare anche anche le stecche di vaniglia. Un ottimo modo anche per presentare dei ghiaccioli in mondo molto chic tra l’altro. Questo -e tanto ancora- puoi leggerlo anche su questo articolo che ho scritto lo scorso anno per RunLovers.

Puoi preparare -come dico nel video- ghiaccioli di qualsiasi tipo. A me piace stupire tutti anche con dei ghiaccioli in versione salata utilizzando pomodori, zucchine e carote. Dal classico ghiacciolo a quello cremoso a base di latte (anche condensato) e yogurt puoi davvero dare sfogo alla tua fantasia più estrema. Non vedo l’ora di farti vedere i miei preferiti: al tè matcha; senza dimenticare quelli al vanilla chai latte e moltissimo altro ancora.

Il gelato artigianale -di qualsiasi natura esso sia- è un’ottima soluzione per coccolarsi e trasformare quello stupido luogo comune che lo posiziona ai vertici dei peccati di gola in un assioma: il gelato può essere sano e gustoso. Perché mai dovremmo mangiare agglomerati di zucchero, coloranti e conservanti? Perché dovremmo mai mangiare un’essenza di fragola piuttosto che una fragola vera. Perché dovremmo accontentarci di buste con aromi-zuccheri-polverine che contengono chissà cosa quando fare il gelato in casa richiede davvero pochissimo tempo? Non smetterò mai di ripetere che non occorre tempo ma volontà. Il tempo scarseggia per tutti, ahimè. La volontà appartiene ai più forti. E allora dobbiamo imporci di esserlo forti e sfruttare tutto il tempo a nostra disposizione. Su RunLovers, sempre lo scorso anno, avevo ricordato quanto il gelato artigianale fosse reputato un alimento sano e come poteva diventare anche messaggio e simbolo, non solo di un momento bello e buono per noi ma per tutti. Perché stare bene, cercare di stare il meglio possibile insieme al tempo a nostra disposizione rappresenta in buona sostanza: la vita. Tutto. L’amore. Il cibo è il veicolo più importante dell’amore. Per se e gli altri.

“La scienza negli ultimi venti anni ha fatto dei passi in avanti straordinari. Oggi conosciamo di più sulle malattie di quanto conoscevamo nel passato. Abbiamo fatto più progressi negli ultimi venti anni che nei duemila anni precedenti. Noi come fondazione facciamo di tutto, ma proprio di tutto, per diffondere tra la popolazione questi messaggi scientifici perché la scienza sia amata dalle persone. Amata e rispettata dalle persone”
Umberto Veronesi.

“La fondazione Umberto Veronesi è nata undici anni fa con lo scopo del progresso della scienza. All’interno del progresso uno degli ambiti in cui siamo particolarmente attivi è quella della ricerca scientifica mirata soprattutto alla prevenzione e oggi sappiamo che la prevenzione passa in gran parte attraverso una corretta alimentazione. Grazie a gelatoartigianalefabene.it possiamo diffondere un messaggio riguardante la corretta alimentazione attraverso la diffusione di un alimento sano come il gelato artigianale e contemporanemente sostenere la ricerca scientifica”.
Paolo Veronesi Presidente della Fondazione Umberto Veronesi.

 

I ghiaccioli alla carota sono tra i miei preferiti (anche di Koi) e come spiego nel video grazie alla centrifuga puoi davvero fare infinite varianti. Anche dei virgin bloody mary, mojto e abbinamenti inusuali ma non per questo buonissimi. Con tutta la meravigliosa frutta che la natura ci  offre in questi mesi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Portare in tavola a fine pasto -o come intervallo tra una portata e l’altra- dei ghiaccioli anche in formato mignon -avendo cura di abbinarli ai piatti- potrebbe diventare anche un percorso  gustativo davvero indimenticabile. Mi piace moltissimo adoperare anche la menta e il basilico e non sorprenderti se adesso ti dirò anche le spezie, un pizzico di sale e il wasabi il polvere. Devi assolutamente sperimentare e osare senza paura. Magari le prime volte qualcosa andrà da storto ma potrai sempre migliorare, come in ogni cosa. Dal più leggero passando al più goloso con l’ausilio della panna questi ghiaccioli semplici o elaborati che siano lasceranno il segno. Per non parlare di quelli con gli accostamento di tè e frutta.

Corri a comprare le formine, qualora sfortunatamente non lo avessi fatto.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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