Ricette Vegetariane e Vegane

Le polpette di fagioli alla marocchina (più buone non si può!)

Ma davvero non si può, più buone non si può. Oggi ne vorrei un camion con rimorchio perché se hanno un potere queste polpette è quello di far tornare il buon umore. Sotto ti lascio la videoricetta molto veloce ed estemporanea che ho pubblicato qualche tempo fa su Youtube. Tante ragazze che mi seguono sul canale mi hanno detto di averle provate e che sono piaciute. Potrei essere più felice? No. Anche con i ceci e le lenticchie vengono buonissime le polpette e su RunLovers di questa tipologia ne ho fatte davvero di ogni, ma devo confessarti che secondo me il legume perfetto -ma davvero perfetto- per delle polpette veg è in assoluto il fagiolo. Qualsiasi esso sia. Certo se li cuocio io i legumi la differenza si sente eccome, ma nel caso contrario ricorro come sempre a prodotti in vetro di alta fascia e non sbaglio mai (Alce Nero su tutti). Puoi renderle ancora più appetitose friggendole ma onestamente non ce n’è bisogno, sai? Sono già buonissime così anche se le cuoci nel forno senza alcun tipo di condimento; ci pensa poi la salsa. Le spezie come sempre dovranno essere dosate secondo il tuo palato e gusto. Ormai vado talmente a occhio che proprio non saprei dirti, o per meglio dire saprei pure farlo ma è davvero una magia quella delle spezie e quantificare con un cucchiaino o un cucchiaino e mezzo è proprio una sciocchezza. Dipende sempre dal gusto dei fagioli e da quello che ci metti. Dalle spezie che adoperi. Faccio parte della fazione che “le spezie si devono sentire” e quindi sentile senza remora. Puoi assaggiare del resto l’impasto senza nessun problema oppure assaggiare i fagioli speziati soltanto e poi aggiungere gli altri ingredienti in modo da dover aggiustare solo di sale e pepe, poi.

Il pentolino che vedi è un regalo della mia bisnonna, o meglio di nonna e di mamma che l’hanno passato a me. Ci tengo così tanto a quel piccolo pentolino. E mi commuovo ogni volta che lo prendo per mano perché non faccio che chiedermi: chissà se potrò darlo anche io a qualcuno.

Che sono settimane impegnative neanche te lo racconto. La cucina e il salone vittoriano stanno finalmente prendendo la forma definitiva. C’è il secondo lavandino, i lampadari e il tavolo di sei metri -sì sei metri- sta per essere completato. Credo proprio che potrò fare qualche videoricetta già per questo Natale ma non voglio cantare vittoria. Male che va ci facciamo la Pasqua; almeno quella è sicura, no? risata isterica I divani sono arrivati e ho preso talmente tanti cuscini pelosi che non mi riconosco più. Gli alberi hanno le luci ma non gli addobbi. La scala è quasi finita e poi il 2018 comincerà con il completamento dell’opera. Ci sarà un giardino e tante di quelle cose che fatico a credere basti una vita. In questo periodo sento fortissimo la mancanza di Cristiana, Ale, Giulia e Ombretta. Di amiche, di tè e biscotti. Sento la mancanza delle mie “vecchie” amiche e neanche te lo dico di chi, perché rischio sempre di essere morbosamente ripetitiva. Quella la sento ogni secondo della mia vita sia chiaro, ma quanto è vero che le feste amplificano i ricordi e le assenze! Non ci credevo, sai?

Queste polpette entrano di diritto nella fascia comfort food. Sembra che a ogni boccone ti riscaldino un pochino e ti riportino nel passato. Sarà per le spezie o quella salsa calda e buona che mi ricorda nonna. Sarà per la forma tonda e cicciotta che non può non portare pensieri carini. Sarà quel pentolino o queste foto buie fatte con amore scavando a fondo che più a fondo non si può. Non so perché io le chiami alla marocchina, ma forse anche lì il ricordo di quelle spezie in Marocco e di quel suk con papà ha una sua fortissima componente.

 

 

La Ricetta

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4 COMMENTS

  1. Amore anche tu manchi tantissimo, ma siamo sempre vicine 😉 ps: possiamo arristire bistecche come ai vecchi tempi nella nuova cucina si?

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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