Granita alla nocciola con la granola, Insalata di lenticchie, Cous cous al limone
Sul mio canale Youtube in questi giorni è stato un pullulare di What I eat in a day. I motivi li ho già spiegati più e più volte. Si scoprono nuove ricette, ci confrontiamo e non in ultimo ci si rende conto di moltissimi sbagli. Alla fase montaggio molto spesso mi fustigo infilandomi le mine delle matite sul dorso della mano giusto per punirmi (che immagine raccapricciante è?). Il bello è che quando so di dover girare un What I eat in a day sto anche molto attenta (fubbba iaia! Con tre b). Anche se avrei voglia solo di gelato mi impongo letteralmente di mostrarmi capace di discernere. Cerco pure di inserire gli stramaledetti carboidrati, che fosse per me li ingerirei solo sottoforma di zuccheri del gelato. E ho detto tutto, no? Diciamo che questo tipo di video aiuta anche ad autodisciplinarmi (c’è uno psichiatra in sala? Grazie).
Ne pubblico tre in un sol colpo proprio perché  effettivamente sul canale sono usciti uno in fila all’altro. Così. Senza pietà . Quest’estate sono particolarmente golosa di frutta. Lo sono sempre stata per carità , ma mai come in questo periodo. Mangerei anguria, sbergie, pesche e tonnellate di ciliegie (chiudendo gli occhi e non pensando alle mie paranoie sui vermi, ma questa è una storia tristissima che non ti racconterò. Almeno oggi, intendo), per non parlare di ananas, mango, avocado, papaya e pitaya. Il dramma è che fermentando -insieme alla vagonata di verdure- crea dei gonfiori epocali che rimandano alla Sindrome di Violet. Cos’è questa sindrome di cui soffro? Ne ho parlato su RunLovers qui.
Violetta Beauregarde è quella tenera bambina biondina viziata vestita di viola campionessa nel masticare gomme che poi, proprio per il fatto di essere insopportabilmente antipatica e scorretta, viene fatta fuori -metaforicamente- dal Wonka facendola gonfiare come un pallone aerostatico.
Ecco io soffro della sindrome di Violetta perché mi gonfio proprio come quando viene espulsa dalla fabbrica. Sei giorni su sette, dirai tu? No. Direi sette su sette.
Acqua detox, Chirashi con basmati integrale, Guacamole, Pitaya
Nel prossimo video ti mostro come preparo il (vegan) Avocado Toast con il tofu strapazzato speziato. Buonissimo anche con i ceci strapazzati. Ti invito a guardarlo perché è un ottimo pasto bilanciato perfetto sia per il pranzo che per la cena. Ti stupirà il tofu cotto in questo modo. Pensa che l’ha pure mangiato l’antipatico torinese (si è addirittura complimentato) e la malvagia madre calabra. I due oltre a essere iscritti alla pagina Facebook “Vegano stammi lontano” (che trovo geniale) detestano il tofu, a dir poco. Il tofu, infatti, reso strapazzato grazie a un movimento semplicissimo con la forchetta riesce a raggiungere una consistenza ideale per insaporirsi con le spezie e secondo poi riesce a cuocere in tutte le sue parti. In soldoni? Si insaporisce correttamente e in modo uniforme e questo garantisce il risultato perché il gusto sarà saporito, leggero e inaspettatamente intrigante. Sempre con questo metodo dello “strapazzamento” si fanno delle polpette buonissime che spero di mostrarti presto (e anche è un “””ragù””” -tra tremila virgolette almeno- davvero strepitoso).