Ricette Vegetariane e Vegane

Cavolfiori affogati

Il cavolfiore affogato è una ricetta tipica siciliana immancabile nelle tavole invernali e in particolare modo natalizie. Può essere interpretato come contorno ma anche come antipasto; fai tu perché sai che non amo collocare il cibo strettamente in delle categorie. Diventa indiscusso protagonista del natale perché in pratica il ripieno che si mette nelle famosissime scacciate catanesi è proprio il cavolfiore affogato con della tuma arricchito poi da altri ingredienti che dipendono dalla tradizione familiare. Alcuni mettono dentro la scacciata proprio i cavolfiori già cotti così – “affogato” che si rifà al fatto di essere innaffiati e “affogati” nel vino sì ma dal coperchio pure ergo soffocano tra di loro che a catania si dice “accupano”- mentre altri crudi ma pur sempre con gli stessi ingredienti (la mia famiglia fa parte della seconda fazione come ti ho raccontato tantissime volte).

La scacciata, qualora ti fossi perso le puntate precedenti, a Catania non può mai mancare sulle tavole imbandite natalizie. È una sorta di focaccia ripiena (con il classico pane in pasta tipico del pane) con dentro ogni tipo e sorta di verdura stagionale. C’è quella con patate e cipolla. Quella con le segale. Quella con i cavolfiori o con i broccoli. Come ogni anno le prepareremo insieme. In particolar modo quest’anno vorrei concentrarmici perché poi arrivo sempre a fine feste senza riuscire a fare un video interamente dedicato. E poi quest’anno ho il neonato forno a pietra che voglio assolutamente adoperare e con i miei amici ci stiamo già organizzando.

Ma come si fanno i broccoli affogati?

Io ti dico come li fa la mia mamma. Perché con queste ricette si rischia di fare incidenti diplomatici. Non c’è una versione corretta. C’è la propria ricetta di famiglia corretta e lo sottolineo perché no. Non ce la faccio a litigare per cipolla sì e cipolla no. Non litigo per cose importanti e che lo richiederebbero pure lo scontro. Figuriamoci per queste fesserie.

Semplici e deliziosi. Io li amo follemente ma non mi piacciono sfumati con il vino quindi il passaggio se vuoi ometterlo come me, puoi senza particolari problemi. Sono buonissimi uguale.

  • Un cavolfiore bello grande
  • olive nere succose belle grandi
  • olio extra vergine d’oliva
  • due cipolle di media grandezza
  • un po’ di pepe nero se ti piace
  • sale
  • Se ti piace il pepato fresco (o grattugiato o a pezzi)
  • Vino facoltativo (alcuni lo mettono rosso mentre altri bianco. Mamma usa sempre il bianco)

Metti in una padella bella capiente dopo aver lavato e tagliato per bene il cavolfiore, l’olio e la cipolla tagliata sottile. Lasciala cuocere un po’ finché è dorata e poi aggiungi il cavolfiore e le olive nere private del nocciolo. Aggiusta di sale e poco pepe nero macinato sul momento. Gira per bene e aggiungi anche il vino se vuoi adoperarlo. Metti il coperchio e lascia cuocere a fuoco dolce girando di tanto in tanto. Aggiungi i pezzi di pepato fresco a metà cottura o se usi quello grattugiato anche alla fine. Se non mangi il pepato come me ometti pure questo passaggio perché, ribadisco, sono buoni ugualmente. Assaggia e aggiusta eventualmente di sale e pepe. Servi caldi ma sono buonissimi soprattutto l’indomani a temperatura ambiente. Anche questo dipende chiaramente dal tuo gusto.

La stessa ricetta puoi farla con i broccoli. Buonissimi pure.

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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