Ricette Vegetariane e Vegane

La carbonara di fave

Con le zucchine, con gli asparagi, con l'avocado e pure con le fave. La carbonara vegetariana colpisce ancora

Ecco la carbonara perfetta sì, ma con le fave!

Dosi per 2 piatti ricchi e generosi di orientativamente 100/120 grammi di pasta a testa.

240 grammi di mezze maniche rigate (o spaghetti belli grossi)

4 tuorli (con gli albumi ci facciamo una frittata o una meringa)

12 cucchiai di pecorino romano grattugiato sul momento. Orientativamente 3 per tuorlo

una generosissima manciata di pepe nero da macinare sul momento

  1. Macina il pepe nero e tostalo in padella per qualche minuto a fiamma bassa. Mettilo da parte e lascialo freddare.
  2. Con un filo di olio extra vergine d’oliva lascia cuocere le fave fresche e se vuoi profuma un po’ con qualche foglia di menta, che poi toglierai.
  3. Metti l’acqua a bollire. Metti il sale grosso. E procedi con la cottura classica mentre prepari la crema.
  4. In un recipiente metti i tuorli e il pecorino romano grattugiato sul momento. Con la frusta da pasticciere gira per bene. Aggiungi il pepe. Per far sì che la cremina diventi morbidissima aiutati con la frusta e mettendo a bagnomaria il recipiente. Non deve stare troppo a contatto con l’acqua altrimenti cuocerebbe. Per lavorarla al meglio però deve stare a contatto con un po’ di calore. Aggiungere dell’acqua di cottura della pasta all’interno della crema farebbe cuocere il tuorlo (anche se non farebbe effetto frittata per l’assenza di albume). Una volta lavorata energicamente con la frusta e a bagnomaria -ma non a contatto- la crema è pronta. Se vuoi la crema ancora più morbida e setosa aggiungi un filo di olio extra vergine d’oliva. In genere nella versione classica si aggiunge quello che rilascia la pancetta/il guanciale in cottura. In questo caso invece che aggiungere quello delle fave puoi serenamente aggiungerne un filo a crudo.
  5. Scola la pasta e tuffala nel recipiente dove hai cotto la crema. Gira immediatamente. Aggiungi le fave. Metti nel piatto. Decora se vuoi. Servi. A tavola chi preferirà potrà aggiungere altro pecorino grattugiato sul momento ed eventualmente pepe che è sempre meglio mettere a disposizione.

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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