Ricette Vegetariane e Vegane

L’Avocado: come farlo maturare e conservarlo

Tratto da un mio articolo su Runlovers:

Mai come in questi ultimi anni l’Avocado si è imposto sul mercato. Il consumo di questo incredibile frutto – che solo frutto in realtà non è – ha avuto degli incredibili picchi. Credo fortemente, perché non ho dati oggettivi a riguardo, che bene o male tutti ci siamo abituati a considerarlo “comune” grazie all’incredibile evoluzione culinaria avvenuta in ogni parte del territorio mondiale. Se prima l’Italia e la Francia regnavano incontrastate e indiscusse – lato gourmet – adesso devono fare i conti con una più che fiorente inarrestabile attività. L’Inghilterra e la Germania ne sono un fulgido esempio. Niente più solo fish and chips e curry wurst ma ricerca delle tradizioni e incredibili rielaborazioni culinarie che ti fanno sobbalzare. Il sushi, uno su tutti, ha praticamente imposto l’avocado tanto quanto gli smoothie e i centrifugati, perché è elemento protagonista pure in queste gettonatissime categorie. Re indiscusso della cucina messicana e del Sud America, l’Avocado è onnipresente nelle più svariate forme. Un trasformista per eccellenza. Chi si trova a doverlo fronteggiare per la prima volta spesso non ne ha mai un buon ricordo. L’Avocado ti conquista lentamente. È un latin lover in cucina e nessuno lo può negare. Con fare suadente si insinua e ti corteggia comparendo negli antipasti, primi, secondi, contorni, dolci e bibite. Onnipresente e a tratti invadente non ci sta poi molto a farti perdere letteralmente la testa. In più in Sicilia, la mia terra, sono nati degli avocado che definirli buoni e “burrosi” è a dir poco riduttivo.

Latin lover che conquista

Col tempo  impari a conoscerlo: dall’invaghimento passi a una sorta di amore vero e sincero, che fa presto a trasformarsi in imperituro. Perché? Basta leggere le proprietà nutrizionali e benefiche. Roba che ti viene voglia di fare un altarino in casa con ceri e fiori per onorarlo ogni santo giorno. Certo, è molto ricco e con un alto valore calorico, ma la leggenda metropolitana che fa ingrassare è una stratosferica fesseria! Non esiste un alimento specifico che faccia ingrassare. Vorrei un limbo infernale per tutti quelli che sostengono il contrario (e anche tre pizze in faccia. Pizze, proprio. Pizze spiaccicate sulla faccia)

Le infinite proprietà

Pare che aiuti nella ripresa dalla depressione e abbia poteri antinfiammatori. Ricco di acido grasso linoleico e omega 3, ovvero i cosidetti grassi buoni (esistono sìììì!) che riescono come veri giustizieri della notte a inibire la produzione del maledetto colesterolo (TIODIO!!!). Motivo per il quale l’avocado viene considerato grande amico della salute del cuore. Ricco di antiossidanti  contrasta quindi anche l’azione dei radicali liberi rallentando così l’invecchiamento cellulare. Con vitamina A, E e D riesce ad essere un fido alleato anche per combattere l’osteoporosi. Essendo ricco di magnesio e potassio regola la pressione sanguigna. L’olio di avocado, non soltanto nell’ambito cosmetico -perché pure lì eccelle. Pure lìììì! – è un toccasana per il corpo e il mantenimento del peso corporeo.

COME FAR MATURARE VELOCEMENTE UN AVOCADO

Uno degli inconvenienti più frequenti è quello di non trovare l’avocado giusto. Purtroppo, infatti, il grado di maturazione dell’avocado ne determina il sapore in modo incontestabile. “Ho visto cose che vuoi umani” (cit) su YouTube e instagram: persone che frullavano l’avocado come segatura e avocado tagliati con il machete per quanti duri.

L’avocado si mangia MOLLE. Più molle è, più saporito e buono, è.

È.

Ma c’è qualche trucchetto per far maturare l’avocado e godere delle sfumature perfette per le nostre papille gustative?

Sì.

Assolutamente sì! Hai presente i sacchetti scuri che si adoperano per il pane? Bene. Metti un Avocado dentro con una banana o una mela ben matura (anche un pomodoro ma se puoi scegliere senza indugio vai di banana) e in meno di 48 ore avrai il giusto livello di maturazione (se fa caldo, inutile dirlo, basta tenerlo fuori dal frigo giusto un po’). In assenza di banana o mela puoi comunque chiudere nel sacchetto l’avocado. Solo soletto. Si sprigionerà l’etilene dall’avocado stesso e rimanendo intrappolato nel piccolo ambiente in cui si trova porterà a una maturazione rapida. Ma solo il sacchetto di carta però.

Ma come si conserva l’Avocado?

Sempre in frigorifero, meglio. Sia con gli avocado più acerbi che con quelli più maturi. Se l’avocado è maturo e forma quel colore grigiastro/nero opaco sbiadito sopra non buttarlo! Puoi mangiarlo ugualmente. È una questione solo di ossidazione. Lasciarlo a temperatura ambiente, per più di 2-3 giorni cambierebbe il gusto dell’avocado. Nulla vieta di evitare il frigo ma ribadisco, il sapore tende a cambiare oltre che diventare molliccio -soprattutto se già maturo- in modo strano. L’unico metodo che funziona davvero (perché le ho provate tutte) per far sì che l’avocado si ossidi lentamente è cospargerlo con un limone (soprattutto se l’avocado è acerbo), dopo averlo tagliato a metà e “ricomponendolo”. Meno la polpa rimane “aperta”, più dura l’avocado, in sintesi. Alcuni utilizzano sacchetti richiudibili o pellicola per l’avocado (per una durata di massimo 2 giorni) ma onestamente pur avendo provato diverse volte preferisco evitare. La tecnica della “ricostruzione del frutto” dopo averlo cosparso di limone la trovo nettamente migliore come durata ed efficacia. Anche l’olio è un sigillante ermetico ma si usa più nel caso di avocado maturo.

Ergo:

  • avocado acerbo: limone
  • avocado maturo: olio

L’olio e il frigo infatti fanno sì che marcisca più lentamente. Basterà fare la stessa operazione, ovvero cospargere le parti, ricomporlo e lasciarlo in frigo.

Si può congelare?

Sì, ma perde sapore. L’ho fatto una volta e mi è bastata. Quindi spero di farti saltare questo passaggio e pure una bella delusione.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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