Ricette Vegetariane e Vegane

Torta al Cocco sì, ma cotta al microonde

Prima di cominciare Iaia fa sondaggino: Avete mica voglia di dirmi cosa cucinate più spesso nel micro? 

E come farmi passare immediatamente la febbre? uff.

La sezione delle ricette al Microonde è stata inserita nell’indice e credo proprio che si estenderà a perdita d’occhio. Dopo la Black Cake al Cioccolato di cui ho notizie entusiastiche, di cui non posso che essere tremendamente felice, e la Torta Beatrice Paradiso ne ho pasticciate altre tre e spero di mostrarle presto. Un risultato è stato sul catastrofico andante mentre gli altri due degni di nota, davvero. La ricetta di oggi in questo fast post ultravelocissimo è l’ultima sfornata e quella che in effetti mi ha dato più soddisfazioni bellademammasua (se solo avesse la guanciotte potrebbe essere molto più realistico questo delirio visivo di me che spupazzo fettone di tortacoccosa).

Ho davvero pochissimo tempo per scrivere qui e la cosa non solo mi dispiace ma mi irrita, tanto da rendermi un’allegra donzella picchiapassanti che riesce a litigare pure se le dicono “Buongiorno” con un sorriso che non rientra nel catalogo da me redatto dei “sorrisi che reputo validi per il buongiorno”. Ma c’est la vie e non ci sono più le mezze stagioni; devo rassegnarmi alla via della sinteticità per un po’ se ho voglia di sopravvivere.

(gioite senza paura)

La mia intenzione era quella di confezionare una tortina velocissima al microonde sì, ma che non richiedesse particolari magheggi. Bilance, misurazioni, calcoli matematici e fisici. Un’idea non solo veloce da realizzare ma che sporcasse meno recipienti possibili e non in ultimo in ordine di importanza senza stare troppo a pensare alle varie quantità.

Una quattro quarti mi sono detta e così è stato. Ho optato per 125 grammi per gli ingredienti secchi base: farina, polvere di cocco essiccato e zucchero a velo e 125 anche per il grasso del burro. Due uova, mezza bustina o poco più di lievito per dolci e 4 cucchiai di latte intero perchè non mi convinceva la consistenza senza. Occorre solo un recipiente capiente e lo sbattitore elettrico. Si butta tutto dentro, si azionano le fruste e amen. Nel giro di dieci minuti si ha la torta bella e pronta. La consistenza è perfetta e dopo un po’ di ore diventa ancor meglio,  proprio come accade nelle torte cotte al microonde (mangiarla subito, a prescindere che non si fa di default, sarebbe uno sbaglio colossale). Rispetto alla Black Cake appare sbriciolosa e non compatta come la Paradiso ma in egual modo piace, ergo diventerà a tutti gli effetti una ricetta da fare, rifare e strafare; anche come base per possibili torte da decorare con la pasta di zucchero.

(ne ho giusto preparato una quintalata per delle prove di Halloween)

Sono felice di sapere (ed è un eufemismo perchè ne sono lusingataemozionataimbarazzata) che i miei pseudo fumetti uniti a miniature e realtà stiano piacendo (particolarmente oltreoceano. L’ho sempre detto che gli Americanisonopazzieliamo) davvero tanto. Giornalmente ricevo (sonotuttipazzi) richieste per illustrazioni e stampe (sonotuttipazzimivoglionopagare).

Mi sto premurando di  raccogliere (solo questa tipologia di fotofumettirealtà) su un dominio il tutto; non contenta in un delirio di onnipotenza ho pure sentito la necessità di battezzare (perchè a quanto pare non esiste proprio un vero e proprio genere) una fantomatica tipologia d’appartenenza: www.livecomic.it  è il risultato (in costruzione).

Perchè la vita è un fumetto e il fumetto prende vita. I livecomic da oggi e per sempre saranno un tuffo tra carta e aria.

Grazie all’aiuto poi,  dell’ingegnerraggionierinformaticscientificografico Giulia (pieceofstar) a breve tutta questa serie di domini, progetti e soloilcielosacosa avrà una collocazione meno dispersiva e tutto sembrerà molto logico (le risate registrate, grazie regia). Ci sarà un’applicazione di Maghetta Streghetta (lo so, la fine del mondo è vicina) giusto per cominciare e una serie innumerevole di idee e funzioni che spero davvero possano piacere ed essere di compagnia quando le giornate buie sembreranno risucchiarvi (insomma  arrivo io e capirete che era meglio quando si stava peggio).

Non mi resta che finire migliaia di cose lasciate in sospeso tra un etciù e l’altro. Ahem perchè ci sono davvero tante sorprese in arrivo e pur essendo sommersa: Iaia mottofelicemotto. 

E quando parlo in terza persona è come vedere i Maya avanzare con passo felpato e inesorabile.

La fine del mondo, è vicina #sapevatelo (un twitter style, intramontabile)

125 grammi di farina, 125 grammi di burro, 125 grammi di cocco, 125 grammi di zucchero a velo, 10 grammi di lievito, 4 cucchiai di latte intero, 2 uova.

Ammorbidire il burro tagliato a pezzi per 1-2 minuti nel micro a 200 watt circa. Unire tutti gli ingredienti secchi in una ciotola capiente e aggiungere i cucchiai di latte. Girare delicatamente con un cucchiaio. Inserire le uova leggermente sbattute precedentemente e il burro lasciato fondere un po’ nel micro. Con l’aiuto di uno sbattitore elettrico lavorare a velocità sostenuta per almeno cinque minuti finchè l’impasto non risulterà molto morbido e vellutato e gonfierà un pochino. Versare in una teglia tonda di silicone di 20 centimetri circa e cuocere per nove minuti a 600 watt. Lasciare riposare senza aprire il micro per un minuto e far cuocere un altro minuto sempre a 600 watt. Controllare con uno stuzzichino di legno l’interno. Sarà molto morbida ma asciutta e dopo poche ore cambierà completamente consistenza; a me l’indomani mattina (l’ho fatta prima di andare a dormire) è apparsa sbriciolosa, morbida e perfettamente cotta.

Aggiornamento su Garden Gnome o Kobitoland come dir si voglia

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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