Non è che sia una vera e propria ricetta e neanche un’idea particolarmente innovativa e geniale ma dovevo possederla in archivio, tutto qui. Perché mi arrabbio sempre quando cerco nell’indice le ricette non trovandole; se poi si tratta di quelle proprio comuni che non mancano mai, non solo il nervosismo aumenta esponenzialmente ma do proprio di matto. Più matto del matto consentito nel dna iaioso, insomma. E mancavano le praline coniglio! No dico qui sul Gikitchen mancano le foto delle praline coniglio? Masiampassi? E’ un po’ come se non ci fossero i cupcake del nano da giardino (clicca qui per la ricetta). Ho rimediato subito quindi e ho fotografato questi esserini saltellanti cioccolatosi che tanto adoro.Mi rendo conto che ripeterlo fino allo sfinimento non fa che confermare le voci che mi vedono rimbambita e giusto un tantinello svampita ma davvero voglio gridarlo a gran voce ancora una volta: esiste davvero qualcuno al mondo che non fa le praline in casa? E no.
Non voglio sapere l’aberrante verità nella remota ipotesi che a questa domanda volutamente retorica si risponda in un modo che non è contemplato dal codice iaioso. Tutti fanno le praline in casa. Tutti regalano praline fatta in casa. Tutti a Pasqua confezioneranno tonnellate di conigli di cioccolato e le impacchetteranno. Tutti, altresì, le regaleranno per diffondere conigliosità cioccolatose in modo che il mondo sia salvo.
Certo siamo già invasi dai conigli. E’ da Febbraio, manco era San Valentino, che i coniglietti dorati della Lindt turbano le mie notti. E’ passato da poco Natale e ti ritrovi già con i coniglietti dorati, potresti pure essere colto dall’ansia da prestazione no? E allora mettiamo insieme alla Calze della befana la colomba pasquale e non parliamone più, no? Pensiamo direttamente adesso ai ragnetti per Halloween e a cosa prendere per Natale alla prozia. E’ un miscuglio continuo di tradizioni, consumismo, propinamento-selvaggio-di-merce e lotta estenuante contro il tempo. Per questo motivo sarebbe un bene sapere che le praline davvero durano tanto eh. E che con una spesa minima si possono regalare delle dolcezze fatte in casa che assumono certamente un altro sapore e significato.
Aggiungendo poi il fatto che per prepararle occorrono tre minuti e son già troppi, beh perché non approfittarne? A seconda dei gusti si potranno aromatizzare e via. Fiocchetti, bigliettini, letterine e via verso una Pasqua all’insegna conigliosa. Queste praline sono state aromatizzate con il peperoncino rosso di calabria, sìsìsìsìsìsìsì. Proprio quello fiammante calabrese che manco se venisse Grisù potrebbe spegnere in tempo l’incendio orale. Sono con il peperoncino, giustappunto perché indirizzati ad una persona (oltre che calabrese) amante del peperoncino. E chi se non la Sacra Nonna da Scigliano? Sì perché a Nonna organizzo spesso questi cestini ricolmi dove a farla da padrone sono peperoncino, aglio e cipolla di Tropea. L’intenzione per questa Pasqua è proprio focalizzare i tre succitati ingredienti e organizzare un allegro cesto pro alitosi. Poi la nonna ti continua a ribadire che l’aglio fa bene alla pelle e tu non puoi negarlo considerando che ha meno rughe di me.
Poi la nonna ti continua a ribadire che il peperoncino fa bene alla salute e riesce pure a compiere atti paranormali e tu non puoi negarlo perché nonna possiede anche il dono dell’ubiquità . Riesce a strapparti le ortiche dalle aiuole mentre prepara turdilli, fa la maglia e si passa lo smalto. Scelto l’aroma che si vuole regalare al cioccolato che lo accoglierà diventa tutta una passeggiata di salute. Si fa colare il cioccolato fondente, in questo caso, nel microonde o a bagnomaria. Si gira e si rigira dopo aver aromatizzato e si lascia solidificare. Ovviamente durano tantissimo, come accennavo su, perché è chiaro che ci si rifaccia alla data di scadenza che compare sulla confezione del cioccolato. Del resto è soltanto ridotto in stato liquido e poi riportato allo stato solido; niente di più facile, insomma.Come per i pulcini composti da pasta frolla senza glutine ho avuto serie difficoltà a smettere di fotografare queste meraviglie saltellanti. Orecchie di cioccolato e pon pon per coda. Santo cielo ma c’è davvero qualcosa di più bello e puffoloso del coniglio? Sarà perché a ticchettare c’è una matta invasata che predilige nani da giardino e conigli ma confesso di andare davvero in visibilio per ogni forma conigliosa. Poi mi metti davanti a un coniglio vero e urlo scappando in preda al panico mentre accarezzo tarantole e serpenti. Uh la mia meravigliosa coerenza. Adoro la Pasqua e come saggiamente (ironia mode on) asserivo lo scorso anno è l‘occasione suprema per reperire qualsivoglia oggetto coniglioso. La coin è invasa ed io da brava psicolabile ogni anno faccio fuori tutto il reparto tanto che la commessa, simpaticissima tra l’altro, grida al suo collega “smonta il tavolo pasquale che è arrivata Iaia!”. Perché insomma fare tutta questa fatica? Prendi questo. quello. confeziona l’altro.
No eh. Smonta tutto che porto a casa. Semplice, veloce e indolore.
Le teglie di silicone, che ormai impilo pure nell’armadio perché dovrei smetterla di acquistarle (ma mica è colpa mia se ogni settimana ce ne sono di nuove, maledizione!) sono fondamentali per l’ottima riuscita delle praline e bbbestiabionda lo sa. La stolta donna dai capelli naturali dorati (e si capiscono molte cose) voleva provarle nelle formine del ghiaccio, tzè (santocielo non è vero. Glielo ho consigliato io e mi sono beccata pure-giustamente- dell’incompetentepazza).
Ma come fai a farle nelle formine del ghiaccio rigide eh? COME? Occorrono quelle di silicone (lo sto giusto ripetendo a me). Io però nel dubbio, giusto per contraddire Giuliabbbestiabionda, una prova nelle formine rigide del ghiaccio la fò (mi piace troppo fò e devo usarlo).