Di Colombe in questi anni ne abbiamo fatte insieme, no? Ma cosa mancava?  Beh giusto per cominciare mancava la Colombina al cioccolato nella forma più tradizionale possibile con tanto di mandorle di Avola freschissime e zuccherini al sapore di cannella. Solo che non avevo proprio voglia di confezionare colombine per un’élite fortunata e allora mi sono dedicata sì alla realizzazione della Colomba Pasquale al cioccolato ma in una versione vegana in modo che potesse incontrare i gusti di tutti sì, perché rimane ugualmente gustosa, ma che fosse adatta anche per gli amici intolleranti al latte (Stefano! che adoro!) o che si rifiutano di ingerire, come me, proteine animali.
Il risultato è davvero gustoso e leggero e anche chi ha problemi con il colesterolo o semplicemente tiene particolarmente alla linea in queste giornate di festa potrà gustarsi in santa pace senza troppi rimorsi o chissà quali paranoie mentali la propria colombina. Si può preparare in netto anticipo e surgelare altrimenti per qualche giorno avendo cura di proteggerla dall’eccessiva umidità . Ho adoperato un cacao amaro davvero prezioso acquistato al biologico e ancora una volta bisogna ammettere quello che lapalissiano è: il prodotto e la tipologia davvero influiscono sul risultato finale e non di poco ma esattamente il contrario. Non è per essere in maniera snervante complicati e ricercati, ma utilizzare le uova biologiche o farina e cioccolato non eccessivamente commerciali fa sì che la riuscita e la resa siano nettamente migliori rispetto a quando si usano i prodotti industriali. E’ un’elaborazione semplicissima e l’utilizzo del latte di avena o riso fa sì che il gusto davvero non ne risenta e anche se in altri ambiti ho già adoperato questa base non poteva certo mancare per Pasqua. Con le mandorle e gli zuccherini e una scelta di cacao diverso giusto per l’occasione estasierà i commensali. L’essenza di mandorla, non troppo difficile da reperire, permetterà un cambio gusto eclatante rispetto alla base a cui siamo abituati. Certo mancano le uova, essendo una base vegana, e non è un dato da sottovalutare in termini di gusto e consistenza ma rimane pur sempre saporita e valida. E lo ripeterò ancora e ancora e ancora fino allo sfinimento. Perché è Pasqua per tutti e tutti i palati verranno accontentati senza alcun tipo di discriminazione santapizzetta!
Come il panettone, la colomba pasquale è un’istituzione e non può mancare. Il dolce pare che risalga all’epoca longobarda quando il re Alboino durante l’assedio di Pavia si vide offrire in segno di pace un dolcetto proprio con la forma di una colomba.
La ricetta originale della colomba classica dagli anni trenta sino a oggi, ovvero durante la commercializzazione di massa, prevede l’uso dei canditi di arancia e anche in questa qualora dovessero piacere si può pensare di unirli all’impasto. E’ sempre bene non esagerare anche se le bucce di arancia non essendo umide ma piuttosto secche e glassate non dovrebbero preoccupare per  un cambio eventuale di impasto. Oh sono ancora terrorizzata dall’esplosione dei vari ciambelloni con la frutta e stento a riprendermi. Ormai dopo il panettone Etna che erutta magma di glassa rossa e bianca ci si può aspettare di tutto, di colombe multigusto sono pieni i supermercati e le pasticcerie. Al pistacchio in Sicilia e non escludo al peperoncino in Calabria sino ad arrivare al gusto di pastiera nella meravigliosa Napoli. Suppongo ce ne sia una versione al gianduiotto nella mia amata seconda città che è Torino e suppongo pure che un tortellino, me lo confermerà Giulia besstiabionda, lo si metta senza indugio così come un pezzotto di abbacchio nell’amata capitale.
Sta di fatto però che la tradizione la vuole semplice e diciamo che la Colomba allontana un po’ l’idea di questi lievitati, perché finita la Pasqua bisognerà attendere il Natale per assaporare bei pezzotti giganti lievitati che siano a forma di pandoro, di panettone  o colombe che invocano la libertà . Arriva ufficialmente la primavera ed è un po’ come se volasse l’opportunità del forno, del tempo e della lievitatura lasciando spazio a creme fredde e veloci sino ad arrivare ai mega pozzetti di gelato. Insomma c’è ancora tempo per godersi questi spiragli di inverno che si intersecano alla primavera; come c’è sempre tempo per realizzare piccole porzioni colombose anche per chi per una ragione o l’altra decide, o semplicemente deve, mangiucchiare qualcosa di diverso.
La Ricetta
Ricetta per 6-8 persone circa (colombine monoporzione): 300 grammi di latte di avena, 330 grammi di farina OO, 1 bustina di lievito, 180 grammi di zucchero di canna integrale, 50 grammi di olio extra vergine di oliva e 50 grammi di cacao amaro di ottima qualità . Riscaldare il forno a 180 gradi e lavorare tutti gli ingredienti per bene e per qualche minuto con un robot o con lo sbattitore elettrico fino a ottenere un composto morbido. Aromatizzare con un po’ di essenza di mandorla o se non la si ha a disposizione con della cannella e porre l’impasto nelle formine monoporzione o quello che si è deciso di usare. Appoggiare infine le mandorle e gli zuccherini e lasciare cuocere per 30-35 minuti controllando con lo stuzzichino di legno. Quando uscirà asciutto tirare fuori e lasciare raffreddare.
E lo so lo so.”E se non ho la formina per le colombine?” Fai un muffin e quando ti diranno ” è un muffin!”, mollali un ceffone e urlagli in faccia ” ingratoooooooooooooooo”.
A ben pensarci butto le formine e adopero quella dei muffin pure io, tiè.