Ricette Vegetariane e Vegane

I Cavatelli con fagiolini, patate e mandorle

Va tutto bene. Espiriamo. Inspiriamo. Va tutto bene. Ho diviso per abiti scuri – abiti fantasia – pantaloni – camicie da sera – camicia da giorno – magliette da sera – magliette da giorno – giubbottini leggeri da sera chenonsisamaiatorinocèfreddo – abiti corti da giorno – abiti lunghi da giorno – abiti corti da sera – abiti lunghi da sera – varie ed eventuali. Perché io divido tutto nei divisori per valigia. Non concepisco e non ammetto che la mia valigia sia un covo di roba arrotolata come quella del Nippotorinese che la sistema manco fosse in un film americano. La apre. Butta pantaloni, calze, magliette e buste di plastica e in 3 minuti netti ha finito. Io preventivamente stilo una lista con la roba che vorrei portare (che è tutta la casa e qualcosina in più) e poi durante l’organizzazione (che ho fatto su Note che con Icloud posso visualizzare su qualsiasi aggeggio tecnologico) cerco di sfoltire e se non riesco (si verifica sempre questa ipotesi chissà perché) cerco di sistemare tutto piegando maniacalmente grazie all’ausilio del ferro da stiro. Ogni paio di scarpe ha un suo contenitore e viene accuratamente diviso nel trolley più piccolo insieme agli accessori. Accessori che non devono essere mischiati all’abbigliamento, chiaramente. Fotografo ogni cosa che infilo in valigia in modo che posso consultare su Iphoto tutto il catalogo che è venuto con me e reperire tutto in maniera più semplice e agevole. Le cose che indosserò di meno vanno sotto mentre quelle che sfrutterò maggiormente sopra per un accesso facilitato. Ho voglia di mettere un abito lungo? Bene. Divisorio rosa senza dover minimamente interferire con i pantaloni. Ho voglia di mettere un abito corto? Bene. Divisorio azzurro senza dover minimamente interferire con le camicie. Tutto molto semplice. Lineare e facile. Ma dopo però. Perché facile da organizzare non è. Lo dimostra il fatto che è Giovedì ( e che devo partire settimana prossima ) e la mia valigia è praticamente quasi pronta (per essere riempita)  mentre il Nippotorinese la farà la sera prima deridendomi.

Con coraggio ho buttato dentro vestiti fiorati, blu, azzurri e bianchi. So già che non ne indosserò nemmeno uno ma poco importa. Devo essere ottimista e fiduciosa. Forse in viaggio diverrò fan del colore e vorrò esprimere la mia ilarità attraverso un abito fiorato rosa.

Per dire insomma che sono esaurita ancor di più. Che la partenza mi terrorizza e faccio fatica a parlarne. Che ho paura di non portare con me le matite necessarie per poter disegnare (e se finissero e non vendessero le mie?). Che. Che. E che.

E che sono in ritardo e allora. E i Cavatelli con il pesto di pistacchio e gamberoni sono stati fatti (se ti va di dare una sbirciatina clicca qui) quindi è la volta di un primo vegetariano sempre adoperando questo delizioso formato di pasta. Un piatto estivo, unico e leggero per un Nippotorinese affamato al rientro dall’ufficio cui non vede l’ora di dare fuoco (poi con calma darà fuoco alla mia valigia che supererà il peso consentito di soli 190 chilogrammi). Naturalmente lo aiuterò con taniche di benzina non prima di aver costretto tutti a mangiare almeno una tonnellata di dolcetti che ho preparato per progetti/varie/ed eventuali (sì cucino nonostante tutto la roba ancora da fotografare. E’ una malattia. Sparatemi del lexotan in vena, per favore).

E’ la volta insomma di un semplicissimo cavatello con patate, fagiolini e mandorle tostate. Le patate, lessate come i fagiolini, sono state cotte in acqua bollente salata mentre le mandorle le ho tostate pochissimo con un po’ di scorza di lime grattugiato freschissimo dopo averlo naturalmente lavato per bene.

Un po’ di olio extra vergine d’oliva aromatizzato alla menta che è ormai diventata, oltre che perversione culinaria perenne, un’aggiunta che regala sempre un sapore estivo e fresco e via.

In tavola.

Adesso mi tocca solo sistemare gli accessori in coordinato (evvabbè io non ce la faccio a parlare di cavatelli. Solo di valigie) semplicemente sfogliando l’album “Partenza” che ho nei diversi dispositivi Apple. Lo scorso anno il mio amato Max era estasiato dal racconto circa l’archivio delle borse. Ha finto per ben tre ore al telefono mentre gli spiegavo la facilità di reperire una borsa a mano rispetto a una a tracolla grazie al mio studio approfondito circa la conservazione e catalogalizzazione (esiste? perchè catalogazione non mi piace).

Qualora l’argomento interessasse (mentite come Max vi prego) potrei su Fashion Eater mostrare il mio schemino (per picchiarmi prendere il numeretto alla vostra sinistra).

Il fatto è che la curiosità mi uccide questa volta: voi la valigia in quanto tempo la preparate? Potete farmi uno schemino che lo copiougualeuguale (la prossima volta)?

Perché lo fate lo schemino voi, nevvero?

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49 COMMENTS

      • eheh. sono perseguibile. io la valigia la faccio la notte prima di partire, rischiando anche di dimenticare di prepararla, e frullo tutto dentro alla rinfusa. che tanto neanche la svuoto. quando mi serve qualcosa rimescolo finché non la trovo e quando dovrò ripartire l’ammucchio verrà richiuso e nascosto alla vista.
        poi c’è la borsa sacra (quella con librifoglimusicaacquerellimatite. caleidoscopio. almeno un coinquilino. scatolina orecchini e collane. sciarpa/scialle.) e quella è l’organizzazione tridimensionalizzata. il vestiario ha poca importanza. idem saponi e altro (forse non dovrei divulgare certe informazioni.) le scarpe se proprio sono indispensabili. altrimenti camperei scalza. ma la borsa sacra mi ha salvato in più di un’occasione. e vorrei raccontarti qualche aneddoto ma alla vigilia del viaggio non vorrei spaventarti. per cui oggi ti salvi.

          • -la sventola con un calzino spaiato. no. meglio un quaderno.-
            la situazione non è così tragica. una suddivisione, una premeditazione c’è. ma la preparazione è così istantanea che si accavalla con lo schema mentis. alla fin fine è così: la borsa sacra è indispensabile, il resto pure se viene perduto è agglomerato in modo che me ne possa fare una ragione (dopo aver spaccato i dovuti denti.)
            sono un pessimo individuo.

  1. lo schemino lo faccio..poi pero non sono cosi precisa nell’infilare il tutto nella valigia..infatti arrivata a destinazione appena tento di aprire la valigia..esplode!!!e chissa perche al ritorno non ci sta mai tutto…

  2. Non ce la faccio proprio, questi giorni per me gareggiare è un’impresa… macelapossiamofarcela, lo so, tornerò più in forma che mai… da dove tornerò non lo so perchè comunque sono sempre qui… tornerò in me, ok?! Finito questo breve delirio introduttivo e dopo aver sottolineato quanto mi piaccia questo formato di pasta, veniamo a cose più importanti, cioè all’organizzazione della valigia! Carissima, io il post sullo schemino organizzativo, magari corredato di qualche bella foto, lo apprezzerei moltissimo. Anch’io faccio prima di tutto una bella lista. Cartacea, perchè sono quella antica, ma la faccio. Per me, ma anche per i due uomini di casa, perchè Frugolino da solo non ce la fa a preparare la valigia (metterebbe dentro solo trenini, camion, Pio Pio, i colori e i librettini di Barbapapà…e il geco di peluche che gli ha regalato Titti) e l’Ingeriminese metterebbe solo un paio di slip e una maglietta… Anche io suddivido tutto per benino utilizzando i sacchetti da armadio e anche io sistemo in una valigetta a parte le scarpe (sempre ben separate) e tutti gli accessori, compresi i beauty case e la megacassettina del Pronto Soccorso (l’Inge dice che farei prima a portare la farmacia all’angolo…). Ecco, la cassettina del pronto soccorso e i beaty case meritano pure un capitolo a sè stante…

    • Uh che nostalgia Luci mia ( ma santo cielo l’importante è che stai bene vero? rassicurami. Se poi è per il campionato abbiamo tutta la vita per gareggiare. E’ una minaccia sì. non ti libererai di me) la lista cartacea.
      LA faccio.
      Domani la faccio in memoria del ricordo e di te, promesso (è che perdo sempre i fogli. Perdo sempre i disegni uff)

      (Ora seriamente però : Pio Pio è il primo della lista vero?)

      L’Ingeriminese è l’alter ego romagnolo del Nippo. Assodato questo mandiamo in vacanza gli uomini e andiamo noi due a rilassarci lontanidalorooooooooooooooooo (però Frugoletto e Pio Pio con i trenini vengono con noi)
      e ora baciamoci *_*
      (il pronto soccorso veroooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo)

      ( ti amo ! )
      (cosamihairicordato!)

  3. Non sono così maniacale da creare uno schemino con tanto di foto e descrizioni, questo no, però anche a me la partenza procura una notevolissima nube di ansia che si dissolve improvvisamente a partenza avvenuta.
    In pratica è. Fare la valigia. Anche se devo andare solo per una notte da Gianni mio <3 mi porto dietro due valigie, perchè non si sa mai. E se fa freddo, fa caldo, piove, ricevo un invito elegante all'ultimo momento, una prima a teatro o chessò va a fuoco la camera d'albergo?? Insomma, porto solo l'indispensabile con me. Peccato che l'indispensabile corrisponda ad almeno 221654621546213232 capi da sistemare nelle valigie con cura. E poi scarpe, accessori, borse (si lo so, le scarpe e le borse sono accessori ma mweritano una citazione a parte), medicine, trucchi e ciò che occorre per la salle de bain e infine oggetti utili come macchina fotografica e caricatori per i vari gadgets tecnologici, senza considerare i libri, pochi, almeno due o tre e l'agenda, dove segno tutto ma proprio tutto. 🙂
    Ecco, adesso capisci?! Un vero incubo. Poi, appena chiusa la valigia nel bagagliaio…pouuufffff….tutta l'ansia svanisce!

    • Va a fuoco la camera d’albergo.
      E’ l’ipotesi che ho sempre tenuto in considerazione e santocielo NON STO SCHERZANDO.
      Perché mi sono sempre chiesta ” ma la sera nella cucina d’albergo il gas lo chiudono?!” ( e Nanda vorrebbe essere informata pure sull’uso del mciro ne sono sicura)
      Insomma per dire che.

      che io te e Luci potremmo fare le valigie 34 giorni prima dela partenza e tutto questo è bellissimo e commovente *_*

      • Si amore mio!!!
        I 34 giorni prima mi sembrano davvero un lasso di tempo appena sufficiente per preparare come si deve i bagagli e magari venire da te con Luci, oppure rapirti e scappare via insieme. No?!
        E poi, santo cielo, il micro in albergo assolutamente NO! Puoi senz’altro rassicurare mamma Nanda che.
        Invece per il gas…..mmmmhhhh, ho i miei dubbi 😉

  4. Io faccio una lista, niente schemino mi dispiace. Io sono una di quelle che “prendo pure questo giaccone (e siamo in estate) che non si sa mai” e riempio la valigia di cose inutili per ridurmi a indossare sempre le stesse cose scure. Niente abitini, niente colori sgargianti, non più di 3-4 colori insieme in un outfit. Sono semplice e la mia valigia è sempre pronta in mezza giornata…

      • Ho mille pigiami ma ne uso sempre e solo due. Ho vestiti carini, a pois, a fiorellini, bianchi, blu, a righe, rosa, ma no, non ho mai il coraggio di metterli. Scelgo sempre jeans e camicetta, magari vintage, giusto per non buttarmi sul jeans e maglietta. Perchè alla fine non si sta più comodi e non ci si sente più a proprio agio indossando un blu jeans attillato ma non troppo e una camicetta rossa con le maniche corte un po’ larga e poi dei semplici sandali, ma anche sandali gioiello eh!? Quindi… niente vestitini.
        Siamo d’accordo pure su questo! Ti amo.

  5. allora io da giorni prima a volte settimane faccio una lista di tutto ciò che mi viene in mente di fare e le cose da portare.
    così inizio a comprare/controllare se ce l’ho/recuperare ecc
    il giorno prima della partenza prendo la/le valigia dalla cantina e le pulisco bla bla
    il giorno della partenza apro l’armadio acchiappo tutto con due braccia e ficco dentro alla valigia che ovviamente non si chiuderà, acchiapperò altre valigie, zaini, buste a caso e infilerò la roba a casaccio.
    le liste? ah si: dove cavolo le ho ficcate?

    ecco.
    però se tu mi vuoi parlare di schemi e schemini io ti ascolterò rapita, a bocca aperta e occhio a cuoricino.
    e ti invidierò tantissimo.
    ma continuerò a buttare roba a caso e non trovare mai quel che mi serve.

  6. Io divido i jeans (almeno 2) dai vestiti, la roba da notte da quella da giorno, l’intimo e le calze in due buste diverse in una sezione a parte, gli accessori in un’altra busta a parte, una busta vuota e stagna se per caso restasse qualcosa di indossato e non lavato da portare a casa (ma è raro perché cerco sempre di lavare tutto, anche in campeggio), un reparto dedicato ai disinfettanti e ai repellenti per insetti e materiale per primo soccorso e almeno un paio di borse vuote e insacchettate a parte. Le scarpe sempre nel bagaglio a mano perché mi impressiona metterle in valigia anche se sigillate, a meno che non decida di lavarle e sterilizzarle prima. E scrivo una lista in cui inserisco tutto, dividendo gli indumenti per colore per assicurarmi di assortirli al meglio.

    E devo ricordarmi di fotografarli, effettivamente è una genialata!

    • sììììììììììììì il sacchetto per la roba sporca *occhi a cuore.
      sììììììììììììììììì le scarpe non mischiatesisisisis*occhi a cuore piu’ grande
      sìììììììììììììì sterilizzazione.

      dimmi di sì.
      dimmi di sì.
      sposami.

      ( giuro che da quando fotografo le cose ricordo molto di più. Purtroppo ho davvero vuoti di memoria preoccupanti e non riesco a. Fallo. Ti prego. Prova. Prima per scegliere una borsa impiegavo 23 ore. Ora sfoglio l’album sul telefonino . Ricordo quali ho. Ed è fatta. In 22 ore e mezzo. Figo no?)
      (ahem figo sì)

      • Sposiamoci subbbito, ma poi saremmo costrette a fare vacanze separate ^^ perché io tanto poi non riesco ad uscire di casa senza aver controllato miiiille volte gas-acqua-luce-frigo-finestre-gas-acqua-finestre-luce-frigo…devo essere abbattuta e portata via a forza, poi una volta in macchina, mi prende l’ansia del viaggio (e intanto continuo a pensare a acqua-gas-luce-..) poi che mi servirà sicuramente qualcosa che ho sigillato in valigia, poi che mi scappa pipì e siamo appena partiti poi…poi ci manca solo che gridi “moriremo tuttiii” e svenga stremata in preda alle convulsioni ansiose…io sì che so come rilassarmi eh U.U

  7. con le valigie vado piano piano riducendo sempre di più perché mi portavo il mondo intero e alla fine non usavo niente…ero anche arrivata a fare una “mappa” del contenuto per poter ritrovare la roba O__O
    adesso ho cambiato valigia http://minimalitaly.wordpress.com/tag/valigie/
    e buonanotte: “se non c’entra non lo porto” è il mio motto, scelgo sempre capi che si possano lavare al volo in un lavandino e che non richiedono stiratura (meno male che va sempre più di moda lo stile stropicciato…) e mi limito a 3 per tipo, per i capi “pesanti” in caso di freddo mi limito a 1, 2 paia di scarpe di cui uno ai piedi…probabilmente per te è troppo estremista, ma era giusto per farti un’idea 😛
    il concetto è questo: se proprio mi dovessi trovare a corto di abiti o bisognosa di un capo particolare posso sempre comprarlo sul posto, tanto non vado mica nel deserto (non sempre almeno…)!
    invece per la disposizione in valigia separo intimo e pigiama da vestiti e scarpe, metto le magliette tutte arrotolate a cilindro (si acciaffano di meno e non prendono pieghe strane) e ne metto una dentro ogni pantalone nel punto in cui li piego a metà per evitare il piegone trasversale orrido. borsa da toilette in tascone a parte (sia mai che mi si rovescia qualcosa e faccio un disastro…), scarpe sul fondo.
    coraggio che ce la puoi farcela!! <3

    • sìììììììììììììììììì i capi che non si stropicciano ma Sel mio rassicurami: esistono davvero? Perché io santocielo ogni volta che lavo fuori in albergo non riesco mai a stendere bene ( evvabbèsonopazza) e riesco a stropicciare anche tessuti che di norma non si stropicciano (sonopazzadavvero)

      Hai assolutamente ragione. L’idea di comprare anche due vestitini nel luogo è una genialata. E mi riprometto sempre di farlo. Poi però se non in valigia quelvestitonero (che poi magari non metto) mi sento sola triste e abbandonata. E’ come se i vestiti, scarpe, borse, qualsiasicosa siano parti che vengono con me. Basta vederle per stare bene.
      E vabbè sonopazzasparamiiiiiiiiii
      ( e dobbiamo aggiornarci sulle date. io ti voglio abbracciare. amen)

  8. Lista si, schemino no. Schematizzo la lista però. Prima tutte le mise che voglio indossare (sia mai che lo faccio davvero) e quelle di riserva, poi tutti i capi per esteso più qualcuno in più perchè ovviamente nonsisamai! Lo stesso per scarpe borse collane orecchini trucchi.

    L’idea delle foto dei singoli capi mi piace, alla partenza a settembre la metterò in atto, è fantstica!!! Anche io voglio vedere il tuo schemino però, magari prenderò spunto 😛

    Buona la pasta *_*

    Valeü (lettrice da poco tempo!).

    • Valeeeeeeee sììììììììì ! Fotografare.
      Da quando lo faccio ho davvero risparmiato un bel po’ di tempo. E quando ce l’ho questo tempo maledetto che fugge, a volte faccio pure i possibili abbinamenti. Giusto per non portare scarpe e borse inutili. Così a quattro vestiti ad esempio cerco di accoppiare stesse borse e scarpe. Faccio foto per non dimenticare quando sono fuori e via.
      Insomma sì spero che in qualche modo possa esserti utile questa schizofrenia fotografica organizzativa.
      E ora veniamo alle presentazioni ufficiali ( se ci siamo gia’ presentate glissa ti prego. Sono rimbambita, anziana e in partenza)
      Io sono Iaia, piacere *tende la mano e l’abbraccia.
      Grazie infinite di essere qui .
      spero moltissimo che ti troverai a tuo agio ( ma ho degli amici meravigliosi proprietari di questo luogo e del mio cuore e quindi non ne dubito)
      spero a presto !
      Un bacione!

      • Non sei rimbambita (ma forse anziana e in partenza si? ecco, mi sono giocata la mia chance di esserti simpatica :P) Le presentazioni non c’erano state ancora ^_^

  9. Si. Io faccio le liste. Anche adesso, che devo solo andare a casa dei miei, ne ho preparata una. E’ breve: pc, fotocamera, ukulele e un quaderno. Ma di solito faccio un lungo, dettagliato elenco (tipo: 5 mutande, 5 paia di calze corte, 5 paia di calze lunghe, maglietta marrone, maglietta verde di Berlino, scarpe da trekking, scarpe da pioggia, scarpe da bicicletta..) insomma, una roba come si deve. Sui vestiti faccio in fretta, perchè ho il guardaroba di Paperino, ma quando inizio ad elencare le cose extra che mi occorrono, riempo una pagina, tra medicine e un quaderno per questo e un libro per quello e …insomma, non sono ai tuoi livelli, ma si. Ci siamo quasi. E poi hai ragione. Perchè poi il Nippo non troverà niente di quello che gli serve, nella sua valigia, e tu si. Ecco. E potrai ballargli intorno deridendolo.

    • ukulele mi fa sempre sorridere lo confesso.

      anche maglietta verde di Berlino.

      Sul ballare intorno al Nippo deridendolo , amore mio, nutro fortissimi dubbi.
      Avverrà l’esatto contrario ma io ti avrò vicina e lo potremmo picchiare a Piazza Castello.
      che ne dici ? *_*

    • Amore devo scriverti.
      Farò una prima tappa a Roma ma di volata ahimè e quindi neanche ti dico che vorrei abbracciarti.
      Ma al ritorno mi fermerò a Roma per un po’ e potrei minacciarti per l’abbraccio.
      Andrò a torino per un mesetto e in quel mesetto a Parigi.
      E se non muoio prima qualche gitarella qui e lì.
      E.
      E non posso portare tanti nani.
      SONO DISPERATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

      • Bene. Perché io sto partendo adesso. Ma se mi minacci per il ritorno io saró già tornata. Ma che sto dicendo?? Insomma chiamami. CHIAMAMIIIIIIIIIII! E buon viaggio. Davvero!

  10. Wow ti prego io voglio vedere le foto dell’organizzazione della valigia con tutti i divisori! E poi lo schemino e la catalogalizzazione ( eccerto deve esistere pefforza!!!!). Io lo faccio lo schemino ma nn sono così brava con i divisori… Illuminamiiiiii!!!!!

    • Francesca santo cielo ma io lo faccio davvero rischiando di essere rinchiusa eh *_*
      Ma semmai potessi diffondere questo meraviglioso metodo psicopatico ne sarei estasiata.
      Ahem
      I divisori.
      Semplicissimooooooo.
      Tu conosci muji? ( qualcosa online c’è)
      Mondo Nipponico dell’organizzazione, soprattutto per il viaggio.
      Divisori per qualsiasi cosa e genere.
      E’ nata la mia passione con lui. O meglio. L’ho sempre avuta e poi con muji è diventato realtà.
      Si divide tutto per categoria o colore o insomma come preferisci e la tua mente meglio registra.
      Si guadagna spazio in maniera vergognosa e i capi non vengono sballottolati ( termine tecnico )
      *_*

  11. mi sa che io sono una bestia rara in questo mare di commenti… Faccio si una lista, ma molto generica e giusto per non dimenticare niente (tipo spazzolino da denti e shampoo…) ormai da anni cerchiamo di fare le valigie con il minimo indispensabile (ti prego non urlare dal dolore!!!!) e ogni anno a fine vacanza io e mio marito ci guardiamo negli occhi e diciamo all’unisono: “anche quest’anno abbiamo portato troppa roba…” sarà che facciamo vacanze molto tranquille, tanto tanto mare e poche uscite… al top del relax. Almeno per noi. Mio figlio poi camperebbe in costume e ciabatte…
    Quindi niente schemi e foto da farti vedere… Però dai sono fiduciosa che la tua valigia sarà perfetta e tu non troppo stressata!!!!

    Un bacio giulia

    • Giulia hai assolutamente ragione. Alla fine si porta sempre troppa roba. Credo che avvenga un processo psicologico preciso.
      Il legame con gli oggetti quando si è fuori casa diventa ai limiti del morboso. Avere un determinato capo rende psicologicamente meno difficile il distacco con la propria realtà.
      Ovviamente sto vaneggiando perché è tardi e sono in ritardo come sempre ma scommetto che in questa mia follia di cui mi vergogno, dovessi rileggerla un senso lo troverei ( un senso per farmi rinchiudere)
      Insomma per dire che sì.
      Devo assolutamente smaltire qualcosa perché non indosserò neanche il 12%. Fermo restando appunto che sono un’abitudinaria pazza che mette sempre le stesse cose e che si ritrova a lavare di notte vestitini per asciugarli con il phon.

      Non troppo stressata io? *ride istericamente colpendosi la testa ripetutamente sul muro

      Un bacione a te e grazie per essere passata di qui a chiacchierare un po’ con me

      • Da fidanzati (ormai una decina d’anni fa…) andavamo in vacanza in scooterone… e da lì che ho dovuto imparare a portare poca roba… la prima volta avevo un mega borsone incuneato tra la schiena ed il piccolo sostegno lombare posteriore… ti lascio immaginare la comodità del viaggio!!! da Firenze a Villasimius Cagliari!!! Negli anni successivi le borse si sono sempre ridotte di un pochino cercando di ottimizzarle al meglio!!!! ma hai ragione decidere cosa portare non è facile… è come quando apri l’armadio e vedi un miliardo di cose di cui ne indossi al massimo 5 capi, ma mica si può buttare qualcosa e se poi ti viene voglia di indossare proprio quello??????
        Io cmq resto fiduciosa e faccio il tifo per TE!!!!!!

        Un altro bacione a te e grazie a te per queste 4 chiacchere!!!!!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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