Le foglie sono poetiche. Volano sfuggenti e si fermano per attimi. Come in uno slow motion.  Si nascondono tra i capelli. Si bagnano e muoiono tra pozzanghere per riemergere mai sconfitte. Victor Hugo diceva “Non posso guardare la foglia di un albero senza sentirmi schiacciato dall’universo” riassumendo profonditĂ d’animo e poesia ineguagliabile. Forte come la natura stessa porta con sĂ© la foglia è messaggera di tempo, stagione ed eternitĂ . Sogno un viale alberato. Di quelli in cui ci cammini per perderti andando sempre dritto senza vie d’uscita per via degli alberi stretti. Sogno poesia, passeggiate e tramonti. Corse e arresti improvvisi. Sogno New York con papĂ . Dopo la maratona di ieri. E quello che verrĂ .
Ingredienti per 8-10 persone circa
- 1 limone non trattato
- 250 grammi di zucchero
- 200 grammi di burro
- 1 uovo
- 2 tuorli
- 400 grammi di farina
Preleva la scorza di limone lavato e asciugato con un pelapatate. Frulla con lo zucchero la scorza. Aggiungi il burro tagliato a pezzi, l’uovo e i tuorli fin quando ottieni un composto granuloso. Unisci la farina setacciata e un pizzico di sale fin quando il composto inizia a staccarsi dalle pareti. Infine aggiungi il succo filtrato di limone versandolo a filo. Forma una palla con l’impasto e avvolgila nella pellicola. Lascia riposare almeno 30 minuti in frigo. Tira la pasta e ricava i biscotti. Cuoci a 180 per 15 minuti circa (dipende dalla grandezza e spessore) e lascia raffreddare.
La zia Luci mi pensa sempre. Allieva i miei dolori. Prepara marmellate e poi me le regala. Compra piantine e me le porta con i suoi occhi che sanno di cielo e mare. Mi dice che non ha messo lo zucchero bianco perché è delicata come una foglia e una poesia. Perché sa che il dolore non passa e che mi sono rassegnata a capire non passerà mai.