Della pasta che taddi, ovvero i tenerumi della cucuzza (zucchina), ho parlato diverse volte; qui puoi trovare un post di diversi anni fa e sotto ti lascio la videoricetta. Mi ricorda l’orto della nonna che non c’é più, mio papà che veniva a prendermi con la sua moto rossa e le sue scarpe da running. Mi ricorda quello che ero, ma soprattutto quello che sono e sarò sempre.
Da un po’ di tempo scrivo qualche riga e ricordo, corredata “da foto dark”, qui sul mio secondo canale Instagram (iaiaguardo); perché pubblicare ancora una volta una ricetta già messa in ogni formato? Perché non sarebbe Estate senza la pasta che taddi da cucuzza. Non odorerebbe alla stessa maniera e mi dispiacerebbe; come mi dispiace sapere che essendo i taddi di difficile reperibilità non è così comune poterla preparare. Vorrei invitarti e invitarvi tutti alla mia tavola, prepararvela in questi piatti che noi chiamiamo “i piatti ro astrattu” (estratto di pomodoro, perché in questi piatti veniva fatto proprio l’estratto di pomodoro facendoli anche seccare al sole), tipici della tradizione siciliana. Questi colori, piatti e preparazioni mi stanno ultimamente avvicinando sempre più alla mia terra. Non mi sono mai sentita così vicina e sicuramente l’assenza lancinante di papà è l’ingrediente principale di tutto questo. Mi manca l’appartenenza per certi versi. Non sono più quella che diceva di non appartenere a nessun luogo perché adesso la sento forte e prepotente.
E sì, credo che questo farebbe felice papà. Lui, così libero e così siculo. Adesso sì, che ci somiglio ancora di più.
La Videoricetta