Ricette Vegetariane e Vegane

Spaghetti arrabbiati

Una serata perfetta per arrabbiarci rossi rossi no?

La ricetta della pasta all’arrabbiata è tipica della cucina romana ma la conoscono in tutto il mondo. È tra le ricette che compaiono maggiormente nei film in fatto di pasta, soprattutto in America. Ci hai fatto caso? Ne parlano su Tootsie, su una serie di sfortunati eventi e potrei andare avanti per ore. Come la carbonara gli spaghetti o le penne all’arrabbiata sono famosissimi in tutto il globo. Si chiama così perché ci vuole tanto, ma proprio tanto, peperoncino. E si rischia di diventare rossi in volto come si fosse arrabbiati; è proprio questo il motivo. Per Halloween e come idea Last minute, diciamolo, è proprio perfetta! Il rosso c’è, il piccante pure e . E insomma: perfetta!

Due occhietti per servire e rendere tutto squisitamente horror e la cena (ma pure il pranzo, eh!) di Halloween è salva!

Ma come si fa?

Ti serve della pasta chiaramente, uno spicchio d’aglio immancabile, dei pomodori pelati belli sgocciolati, del peperoncino in abbondanza, dell’olio extra vergine d’oliva e se proprio vuoi metterci sopra del formaggio allora i Romani urlano a gran voce: pecorino Romano DOP! Ho letto diverse versioni che la vogliono sul finale con l’aggiunta del prezzemolo ma alcuni miei amici romani per poco non si accapigliavano e quindi taccio.

Schiaccia con una forchetta per bene i pelati che hai messo su di un piatto a bordi alti e poi lascia andare uno spicchio d’aglio in una padella con dell’olio extra vergine d’oliva. Aggiungi il peperoncino che hai scelto, poi i pelati, tanto sale e pepe senza essere morigerato e gira per bene. Lascia cuocere almeno 30 minuti a fuoco bassissimo mescolando di tanto in tanto e direi che sarebbe il caso, come sempre, di assaggiare così ti regoli secondo il tuo gusto e aggiusti. Prepari la pasta che vuoi, la scoli e allunghi la salsa con un po’ di acqua di cottura ma senza esagerare. Una volta scolata la pasta tuffala nella salsa, gira per bene, spegni il fuoco e aggiusta di peperoncino o sale. Se vuoi lanciarti è l’ora del prezzemolo tritato freschissimo ma se dovessi incontrare un romano che è contro il prezzemolo NON DIRE che l’ho detto io, ti prego.

Manco mi piace il prezzemolo!

Veniamo alle olive nere: noi qui in sicilia le mettiamo quando diciamo pasta all’arrabbiata. Lo so lo so. Sto rischiando grosso ma come sempre. VENGO IN PACE. Inspiriamo ed espiriamo tutti insieme. È Halloween, dai! Con le olive è ancora meglio. Perché sembrano dei ragnetti, no?

Sento dell’ostilità. È meglio fuggire.

(comunque le olive le cuocio con la salsa, sì)

(perdonaci siamo siciliani. Mettiamo le olive ovunque. Siamo proprio fissati, uff)

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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