Ricette Vegetariane e Vegane

Un tortino veg

Meno ventuno e sta pure per arrivare il mio Compleanno. NON SONO ANSIOSA OK? *disse spaccando la tastiera e mangiando il mouse. SONO CALMISSIMA OK? NESSUNO DICA CHE SONO ANSIOSA OK? OK? OK?

OK?

Tortino con il tofu speziato strapazzato

Questa ricetta è uno dei miei assi nella manica (e non è che ne abbia tanti checchesenepensi) perché al Torinese non va bene mai nulla; soprattutto in fatto di tofu et similia. Come non capirlo, dirai tu. Lo direi pure io ma nella posizione in cui mi trovo capisci bene che non posso e devo continuare a lamentarmi come è giusto che sia. Ti dico subito che questa ricettina facile e velocissima ti salverà -soprattutto nelle feste- in caso avessi tra gli ospiti un vegetariano (se vegano basterà una brisèe o una sfoglia -perché esistono anche in commercio qualora non volessi prepararle- facilmente reperibili). Del tofu strapazzato ho parlato in diversi video e post; basta semplicemente passare una forchetta sul panetto di tofu e sbriciolarlo. Se il tofu è di una consistenza morbida -perché ce ne sono di diversi tipi- ancora meglio.

Marinare o no? (sì)

Basterà lasciare marinare il tofu una notte in una ciotolina con olio extra vergine d’oliva, abbondante curcuma e curry, un po’ di sale e pepe. Coprire con pellicola e il gioco è fatto. Puoi anche saltare questo passaggio e condire immediatamente prima di cuocere ma naturalmente il tofu marinato nelle spezie acquisirà un sapore nettamente più forte, deciso e inutile girarci intorno: buono.

Trascorso il tempo di marinatura, metti il composto in una padella antiaderente e cuocilo. Non c’è bisogno di aggiungere olio perché c’è già. Assaggialo e regola di spezie e sale qualora non dovesse convincerti il sapore. Nel frattempo prendi della brisèe o della sfoglia, decidi tu, e se vuoi aiutati con le classiche teglie da muffin. A me piace fare così perché il tortino viene più definito ma sai che non sono fiscale nell’enunciazione delle ricette, soprattutto di questo tipo. Mi piace pensare che tu ci metta del tuo perché la fantasia di ognuno è sempre bene non mortificarla. Da cose nascono nuove cose e cose ancora all’infinito.

Potresti pure fare dei cornetti, per dire.

Una volta che il tofu è cotto sistemalo nelle porzioni di sfoglia o brisèe e richiudi per bene. Si chiude senza l’ausilio dell’olio ma qualora volessi esserne proprio sicuro puoi sbattere un uovo, aggiungere un pochino di latte e spennellare i bordi e anche la superficie. Ti assicuro che non è un lavoro di precisione. Più i tortini sembrano rustici e più li trovo adorabili.

 

Inforna a 180 per 40 minuti massimo -dipende dalla grandezza- giusto il tempo di fare cuocere la sfoglia o la brisèe e servi ben caldi. A me piace servirli molto salati e speziati. Ti assicuro che nessuno crede ci sia del tofu dentro. Davvero. Ne rimangono rapiti e anche il torinese ha fatto il filo a questi tortini, ca va sans dire.

Adesso lo so che stai pensando: Iaia ma una torta intera, no? Certo che sì MA (lo vedi questo MA lampeggiante) è diverso sentirsi crollare un muretto di tofu strapazzato in bocca in mezzo a quel buonissimo involucro piuttosto che ritrovarsi una poltiglia sbriciolata che cade a destra e sinistra. In questo modo si contiene la bontà ivi contenuta in un unico morso. Che ne dici? Ti ho convinto?

Curiosità

Ogni volta che pubblico questi piatti stupendi ricevo moltissime richieste di informazioni. Sono un regalo della mia dolcissima amica Mary. Sono degli anni venti ed è un regalo preziosissimo che mi ha fatto in quanto il padre, antiquario, li diede a lei in dono. Mary, sempre con la sua sconfinata generosità, ha voluto omaggiarmi di qualche pezzo. Un tesoro prezioso che custodisco gelosamente.

Il runner pelosino che riscuote sempre successo è di Maisons du Monde, le posate sono di una vecchia collezione di Zara Home, il centrino è fatto dalla mia bellissima zia Luci all’uncinetto e il bicchiere è Maisons du Monde (questa collezione, 2017).

 

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Ancora Tortino?

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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