Ricette Vegetariane e Vegane

A brioscia co zuccuru – La brioche catanese più famosa!

Oggi ci occupiamo di una scottante rivelazione: non è sempre brioscia col tuppo. Potresti essere tratto in inganno. *Silenzio in sala e moto di stupore in sottofondo*

Perché potresti pure ritrovarti tra le mani *rullo di tamburi* A BRIOSCIA CO ZUCCURU!
La brioscia con lo zucchero VS La Brioscia col tuppo.

Ma quali sono le reali differenze?

Potrebbero truffarci e venderci una versione tarocca? La brioscia co zuccuru è la versione tarocca del tuppo o viceversa? E allora perché hanno entrambe il tuppo?
Respira. Inspira. Tutto verrà svelato.
La brioscia con lo zucchero viene venduta al panificio (anche con la forma di una treccia classica).
La brioscia con il tuppo viene venduta al bar-pasticceria e accompagna la granita (o serve per imbottirla di gelato).
La brioscia con lo zucchero ha un prezzo sicuramente inferiore e viene avvolta nella carta da pane. La particolarità, dal nome stesso, è proprio la presenza di una grande quantità di zucchero che si appiccica -nella carta e nella bocca- e che delizia il palato.
La brioscia con il tuppo non ha lo zucchero sopra ma in alcune versioni -rare- puoi trovarci degli zuccherini ma di quelli grandini e bianchissimi. Non la nevicata di semolato come l’altra, per intenderci.
La brioscia con lo zucchero viene presa al mattino nel panificio prima di andare a scuola ed è la merenda/spuntino preferita mentre quella con il tuppo è la versione glamour da bar, un po’ più sofisticata diciamo, che accompagna e va inzuppata nelle granite. L’impasto è molto simile ma il gusto nettamente diverso. Una sa più di pane, l’altra più di dolce. Una ha l’uovo mentre l’altra no.

Nel frattempo se hai assaggiato entrambe non posso non chiederti:
Tu che team sei?

Teamzuccuru o Teamtuppo ?!

Su Instagram ha stravinto il tuppo classico da brioche ma io devo confessarti che tra le due voto senza ombra di dubbio quella co zuccuru!

 

 

 

 

 

 

 

La Ricetta della brioche con lo zucchero

A brioscia co zuccuru. Ricetta strepitosa e approvatissima!

Ingredienti:

  • 270 grammi di farina manitoba
  • 230 grammi di farina 00
  • 85 grammi di zucchero semolato più quello per le brioche a chiusura
  • 25 grammi di lievito di birra
  • 75 grammi di burro (che si può sostituire con il burro, sì)
  • 140 ml di acqua
  • 160 ml di latte
  • Per spolverare serve del latte, dell’acqua e dello zucchero bianco semolato.
  • 4 grammi di sale

 

 Sciogli il lievito nel latte tiepido con un cucchiaio di zucchero e lascia riposare almeno 10 minuti. Dopo versalo nell’impastatrice. Unisci le due farine e mettile nell’impastatrice con lo zucchero e il sale. Trascorso il tempo versa il lievito e lavora: farina, zucchero e lievito a velocità media. Unisci poi l’acqua e solo alla fine lo strutto. Lavora per diversi minuti fino a quando lo strutto e tutti gli ingredienti sono ben amalgamati. Trasferisci il composto ottenuto su un piano e lavora per bene amalgamando con le mani. Trasferisci quindi il panetto ottenuto in un recipiente e copri con un panno umido. Lascia lievitar due ore. Trascorso il tempo prendi l’impasto e lavoralo nuovamente per altri cinque minuti. Con l’impastatrice o energicamente a mano (io ho fatto a mano). Rimetti a lievitare per un’altra ora e mezza fin quando raddoppia di volume. Una volta trascorso il tempo -senza sgonfiarlo- dividilo in 6-7 palline circa da 60 grammi ciascuno con altrettante palline più piccole intorno ai 15-20 grammi. Naturalmente la grandezza della brioche la decidi tu ma di norma sono molto generose come porzioni. Certamente non sono piccoline.

Una volta formate le brioche, ovvero mettendo la pallina piccola sopra quella grande lascia su carta da forno per 15 minuti e poi inforna a 180 per 20 ma anche 30 minuti. Dipende chiaramente dal forno. Quando sono belle dorate e pronte per essere sfornate spennella la superficie ancora tiepida (sul caldo andante) con latte mischiato ad acqua e poggia su una griglia dove farai cadere una generosa pioggia di zucchero semolato. Ecco pronte le tue brioscie co zuccuru. Buonissime calde! L’indomani saranno durette e quindi se non puoi mangiarle per tempo surgelale perché saranno squisite. Ma eventualmente surgelale il giorno stesso dopo poche ore e non l’indomani.

 

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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