Ricette Vegetariane e Vegane

La Farifrittata con le patate

Altro che frittata!

La farifrittata passa alla storia come la frittata vegana ma in realtà ha una sua identità ed è, senza girarci tanto intorno, buonissima. E non solo: facilissima da preparare. Oggi parliamo della versione con le patate sottili ma puoi davvero declinarla in ogni modo. Il risultato sarà vincente, sempre.

La Farina di ceci viene adoperata sin dall’antichità e 100 grammi di farina di ceci hanno più di un terzo di proteine e fibre; è anche ricca di vitamine e sali minerali utili al buon funzionamento del nostro organismo. È molto apprezzata e amata nella cucina vegetale proprio perché si possono realizzare prodotti molto buoni e golosi per la panificazione e non solo. Si possono cucinare polpette, piadine, crespelle, biscotti ma anche crostate, vellutate, burger e dolci davvero interessanti.  Non occorre solo per le “frittate” vegan.

UN UOVO PUÒ ESSERE SOSTITUITO DALLA FARINA DI CECI?

La risposta è assolutamente sì. E non solo dalla farina di ceci, aggiungerei.

Generalmente 2 cucchiai di farina di ceci possono sostituire il corrispettivo di un uovo. Dipende dalle preparazioni perché non sempre la farina di ceci si sposa bene con gli altri ingredienti. A volte le uova posso essere sostituite anche da banane, fecola di patate e prodotti sostitutivi che oggi giorno in commercio sono tantissimi dal nome “No Egg”, che comprendono amido e farina di tapioca generalmente ma dipende dal prodotto.

Certamente, come detto, la farina di ceci può sostituire le uova in delle classiche preparazioni “sostitutive” alla classica frittata. La cosiddetta farafrittata, ovvero una finta frittata che ricorda moltissimo la farinata ligure, ma giusto con qualche variazione.

Facciamo un distinguo tra farifrittata e farinata, adesso?

Allora facciamo un distinguo perché mi confondo spesso anche io. La farifrittata, ovvero questa sorta di “frittata” con la farina di ceci non deve riposare ore e ore e la proporzione con l’acqua è più cinquanta e cinquanta. Orientativamente infatti per 170 grammi di farina di ceci ci vanno circa 150 grammi di acqua (e poi sale, spezie, erbe, olio e quello che vuoi metterci dentro: verdure, pomodori, carote, funghi, porri e quello che vuoi). Per la farinata la proporzione cambia completamente perché deve riposare almeno 5 ore. E qui occorrono per 300 grammi di farina di ceci 800-900 grammi di acqua. Alcuni hanno proporzioni diverse ma generalmente è questa la differenza (con queste dosi se ne fanno due di teglie di circa 26 cm per capirci).
Noi oggi andremo a fare la farifrittata e quindi non c’è bisogno di riposo e non c’è bisogno neanche di tutta questa acqua. Io però orientativamente mi sono regolata con 300 grammi di farina di ceci e 600 circa di acqua. Vado molto a occhio perché dipende sempre dalla farina, dalla temperatura in generale e altri fattori. Di fatto questa è la proporzione che faccio io e poi lascio riposare il tempo di tagliare le patate con la mandolino. Ho cotto a 250 fino a quando era dorata perché va cotta ad alte temperature. Ho fatto due teglie piccoline di diametro 24 circa (non mi so regolare precisamente perché ne ho adoperato una anche rettangolare ma due da 24 dovrebbero essere perfette. Poi ci stai poco a regolarti di conseguenza, tu).

Le patate sono sottilissime (e crude). Se ti piace qualche rametto di rosmarino va benissimo e tanto sale grosso macinato sul momento prima di servire (ma nell’impasto, come ho detto, mettilo ugualmente sì).

Buonissima, croccante fuori e morbida dentro!
Una vera delizia. Mangerei farina di ceci ogni giorno. Provala con tutte le verdure e ortaggi che ti capitano a tiro. Anche mischiandoli. L’idillio!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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