Ricette Vegetariane e Vegane

Torta salata vegan con cavolfiori (la finta scacciata catanese)

Questa cosa stupisce sempre tanti: moltissime pasta sfoglia in commercio sono pressoché tutte vegane. Tadan! Musica di suspence in sottofondo. Ebbene sì; ergo fare le torte salate, anche all’ultimo momento, non è poi una cosa tanto difficile. Non lo sarebbe stata neanche dovendola fare a dirla tutta ma con la sfoglia i processi sono leggermente più macchinosi che con la brisée dove basta sostituire l’olio extra vergine d’oliva al burro. Quella che ti propongo oggi a casa mia la chiamiamo la Finta scacciata/schiacciata (io la chiamo scacciata ma ci sono diverse correnti di pensiero). Da anni ti ammorbo con questa “focaccia ripiena” fatta di pasta di pane, tipica catanese e soprattutto tipica del periodo natalizio in quel di Catania. Ci sono diverse versioni: broccoli, cavolfiori, patate, tuma e cipolla. Sono immancabili sulle tavole natalizie e per qualsiasi catanese che si rispetti: Non è scacciata senza Natale. O era non è Natale senza scacciata? La stessa cosa insomma. Lo stesso valore* scriveva ridacchiando * se non più (e se non più chiaramente riferito alla scacciata)

Questa torta salata o finta scacciata che ti propongo oggi è total veg e dentro ci sono i famigerati e famosissimi cavolfiori affogati, altro simbolo della tradizione catanese soprattutto nel periodo natalizio. Un incontro fatale e incredibile. Nei cavolfiori affogati omettiamo la tuma e il pecorino e via: è fatta! Buonissima, sicuramente più leggera della classica scacciata che contempla altri ingredienti uno su tutti il formaggio (tanto tanto tantissimo issimo issimo formaggio).

Come si fanno i cavolfiori affogati? 

Io ti dico come li fa la mia mamma. Perché con queste ricette si rischia di fare incidenti diplomatici. Non c’è una versione corretta. C’è la propria ricetta di famiglia corretta e lo sottolineo perché no. Non ce la faccio a litigare per cipolla sì e cipolla no. Non litigo per cose importanti e che lo richiederebbero pure lo scontro. Figuriamoci per queste fesserie.

Semplici e deliziosi. Io li amo follemente ma non mi piacciono sfumati con il vino quindi il passaggio se vuoi ometterlo come me, puoi senza particolari problemi. Sono buonissimi uguale.

  • Un cavolfiore bello grande
  • olive nere succose belle grandi
  • olio extra vergine d’oliva
  • due cipolle di media grandezza
  • un po’ di pepe nero se ti piace
  • sale
  • Se ti piace/ Se sei onnivoro il pepato fresco (o grattugiato o a pezzi). Se sei vegetariano occhio al caglio. Se vuoi la versione total veg ometti o adopera -ma non è necessario- altri sostituti vegetali
  • Vino facoltativo (alcuni lo mettono rosso mentre altri bianco. Mamma usa sempre il bianco)

Metti in una padella bella capiente dopo aver lavato e tagliato per bene il cavolfiore, l’olio e la cipolla tagliata sottile. Lasciala cuocere un po’ finché è dorata e poi aggiungi il cavolfiore e le olive nere private del nocciolo. Aggiusta di sale e poco pepe nero macinato sul momento. Gira per bene e aggiungi anche il vino se vuoi adoperarlo. Metti il coperchio e lascia cuocere a fuoco dolce girando di tanto in tanto. Aggiungi i pezzi di pepato fresco a metà cottura o se usi quello grattugiato anche alla fine. Se non mangi il pepato come me ometti pure questo passaggio perché, ribadisco, sono buoni ugualmente. Assaggia e aggiusta eventualmente di sale e pepe. Servi caldi ma sono buonissimi soprattutto l’indomani a temperatura ambiente. Anche questo dipende chiaramente dal tuo gusto.

La stessa ricetta puoi farla con i broccoli. Buonissimi pure.

In questo caso prendi poi due dischi di sfoglia. Metti i cavolfiori affogati dentro e via in forno a 180-190 per massimo 40-45 minuti dipende dal forno. Incredibilmente buona!

QUESTO POST È STATO PUBBLICATO IL: 

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

Seguimi anche su Runlovers

Tutte le settimane mi trovi con una ricetta nuova dedicata a chi fa sport

MUST TRY