Partiamo immediatamente con il dire  che la carta è di quelle setose, lucide e che profumano. Non è affatto una carta di seconda scelta (ANZI, si può avere luminoso e glitterato come lampeggiante sulla mia testa, regia?). Il grafico era bravo nella sua classe (ma nella sua classe c'era solo lui) e io gli voglio bene (ok non ce la faccio a essere cattiva ma a grafica stiamo nei dintorni dello zero. I colori sono buttati un po' alla rinfusa, il font è raccapricciante e ha anche un'ombreggiatura. Ci manca il Comic Sans e avevamo fatto bingo!). Le foto certo (celapossofareadesserediplomatica, su) le poteva fare pure un bimbo per sbaglio con l'iphone ma. Ma tutto sommato sono vere, accettabili e rendono l'idea. Un po' troppo vicine posso dirlo? Ma sono a fuoco.
Io una specifica storia di cucina non ce l'ho. Ho un'enciclopedia interminabile. Un susseguirsi di immagini che si attorcigliano come in un caledoscopio. Come delle macro sospese nell'aria piene di dettagli. E' per questo che ho dovuto costruire una cucina virtuale, rivelatasi poi la mia salvezza, sperando di poterlo fermare questo tempo. Confrontandomi con il cibo, per me eterna passione e dilemma. Non avendo paura di mostrare attraverso questo le infinite debolezze e paure che mi tormentano. Abbellendolo, colorandolo, costruendolo e arricchendolo di tutto quello di cui mi privo; talvolta per costrizione, altre volte per convinzione.
Esperta nutrizionista, ha anche un ristorante a Hammersmith, Londra, dal nome Suzu che significa Vita Lunga e Sana. Quando leggi che vive a Londra con i suoi quattro figli, un po' la depressione ti coglie ma poi continui a volerle bene; bastano pochi nano secondi. Giusto per introdurla quanto meno degnamente, va detto che Makiko (che di cognome fa Sano e non Fritto o Doppiapanatura. Proprio Sano) ha gestito il famosissimo banco di sashimi che ha fornito il Sushi a Buckingham Palace.
Si comincia con la Cina e il tofu insieme a spezie anestetizzanti e aceto da far lacrimare gli occhi attraverso la preparazione del Riso che è il cereale presente nei piatti di tutto il mondo. Si parla dello Yunnan che è il famosissimo riso cotto nel bambù con pezzettini di fungo e degli immancabili e famigerati Ravioli al Vapore che si portano all'interno dei cestelli di bambù. La Ricetta tofu con shiitake e zenzero scritta a pagina 9 l'ho provata per la prima volta qualche settimana fa ed è entrata a far parte delle irrinunciabili. Si passa ai Mian, ovvero i noodles presenti in tutta la Cina in una vasta gamma di varianti regionali. Quelli che vengono fatti a mano tirando e ripiegando e della capitale cinese dei noodles che è Taiyuan. I jaozi con la loro forma più semplice. Si racconta di come le famiglie cinesi si riuniscono la vigilia di capodanno per preparare queste specialità che ricordano i sacchi di monete d'oro e pertanto simboleggiano la prosperità e il buon augurio per l'anno che verrà .
Un vocabolario culinario come una guida spiega gli ingredienti più ostici per noi occidentali e tra cavolo bianco cinese, cavolo rosso e daikon ci immergiamo in un mondo incantato. Non c'è nessuna cucina che mi entusiasmi e trasmetta tanto quella Cinese e Giapponese e potrei essere di parte ma: arte. E' da giorni che me lo giro e rigiro tra le mani. Non è solo un libro di cucina ma uno di quei contenitori di sapere che hai bisogno di leggere più e più volte per imparare. Non è un libro di ricette ed è finita lì. E' un percorso. E' un insegnamento. E' per imparare, arricchirsi e sognare. Me ne sono completamente e perdutamente innamorata. Lo sto appunto studiando. E ripeto pure le parti che mi interessano per ficcarmele bene in testa manco dovessi dare l'esame di:
Cucina Cinese di Hom.
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