Ricette Vegetariane e Vegane

S’more – Il dolcetto degli Scout e di Halloween (Videoricetta)

Un racconto del terrore, tanti s'more e un rumore sinistro proprio dietro di te

Eh. Gli S’more, meglio conosciuti come i dolcetti degli scout pare che appartengono a Loretta Scott Crew. Oggi diventati per antonomasia i dolcetti veloci di Halloween, sicuramente anche per la presenza dei marshmallow particolarmente idolatrati nel suddetto periodo e soprattutto per via dell’origine; pare infatti che durante un campeggio Loretta insieme ai suoi amici scout preparò per la prima volta tale snack davanti ad un fuoco al posto dei “soliti” marhsmallow infilati nei legnetti e leggermente abbrustoliti. Pare inoltre, nonostante ci siano diatribe in corso che S’more derivi da Some More. Istituzione delle merende americane, soprattutto negli Stati Uniti d’America e in Canada è diventato per l’appunto rappresentativo del  periodo di Halloween e non vi è bimbo che autonomamente non se lo prepari da solo per pappasserlo tutto.

Si tratta di due biscotti, generalmente con cereali o grano simil digestive, imbottiti di marshmallow  e cioccolato. Le versioni sono infinite e possono essere arricchite a secondo dei gusti (caramello, topping al cioccolato, frutta secca, noci sbriciolate). Come in tutto quello che riguarda poi ” i must” dolciari vi sono ormai versioni su versioni; e allora via alla Torta ispirata agli S’more ( che devo assolutamente pasticciare al più presto ) e veri e propri brownies e cupcake e muffin.

Gli S’more insomma, preparati al campeggio o al micro, sono adorabili pasticciotti da fagocitare in compagnia attorno a quel fuoco e nonostante in commercio ( in America chiaramente ) ce ne siano confezioni già pronte al supermercato è carino pensare di prepararli tutti insieme. A mo’ di catena di montaggio. Io metto due biscotti (  e me ne mangio tre). Tu metti i marshmallow ( e me ne mangio cinque) e tu il cioccolato fondente ( e me lo mangio tutto. Amen).

Come si preparano gli S’more?

Biscotto Digestive- Pezzo di cioccolato e marshmallow ( a fette se sono quelli grandi come i miei che mostro nel video). Forma “paninozzo”  e via: al microonde o sul fuoco acceso (legalmente ) in un bosco con gli amici. Dipende chiaramente dalla temperatura del cioccolato la durata che dovrà stazionare nel micro. Se il cioccolato è freddo di frigo naturalmente dovrà girare un po’ di più nel fornetto. In quel caso è consigliabile aggiungere magari dopo i Marshmallow che sciolgono dopo circa cinque-sette  secondi e quindi molto prima rispetto al cioccolato.

Il cioccolato non dovrà essere completamente reso crema ma abbastanza “croccante” per contrastare con la morbidezza, setosità e zuccherosità del marhsmallow che scaldato ha un odore di una bontà ai limiti dell’inquietante.

 

Le Videoricette

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20 COMMENTS

  1. Oggi c’è CioccoRimini e io sforno cose senza cioccolato perché sono in lutto. Mamma è passato al cioccolato al latte. Aiutooooo!

  2. Assolutamente da provare. Non so se ci daranno il permesso di accendere un fuoco nel bosco, ma proveremo a farli a ogni costo! Se riesco a scaldare i marshmallow ti mando la foto! 😉

  3. Quando Frugolino era più piccino, a volte guardava un cartone animato su NickJunior, “Bubble Puppies”…in una puntata, i protagonisti andavano in campeggio e preparavano questi dolcetti, che chiamavo CROCCOSI…c’era pure una canzoncina abbinata! 🙂

  4. MAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

    l’ombromino non vuole mai più lasciarti andare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    strafamose di s’more.
    tanto dopo la linea sardovegana possiamo rivisitare qualsiasi oggetto pseudoedibile.

    (troppobellissimatroppo. organizzo spedizione e ti rapisco. vivremo felici progettando linee alimentari impronunciabili, scarabocchiando, ingurgitando pistacchi sale pepe olive solo a pensarci. forse dovrei inspiroespirodalnaso per qualche mezz’ora)

    ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

  5. […] veloce, divertente e scenografica con pochissimo,  rimane un dolcetto che inevitabilmente ricorda gli S’More, altrettanto perfetti per il periodo. Per questo vi lascio il link della ricetta qui e della […]

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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