È arrivato il giorno, 21 Agosto (il contrario di 12, sì) e io non vedevo l’ora di aprirti una nuova porta del Maghetta.it. Mi forzerò di essere sintetica, prometto.
Oggi ti parlo di: Cura.
Da sempre ho voluto rendere Maghetta una sorta di casa dove trascorrere del tempo insieme. Mi sono fermata alla cucina semplicemente perché i lavori sono andati a rilento, per vicissitudini personali. La cura è, come concezione, un omaggio a quell’ “Avrò cura di te” di Franco Battiato, perché sa di origini e certezze. È un posto dove si ha cura delle cose. Degli oggetti sì, ma soprattutto del corpo e della mente. È un hammam dove sciogliere negatività e rinascere. All’inizio di questo percorso vedrai solo me, ma come ho sempre sognato non sarò sola e si aggiungeranno -come nei più indimenticabili viaggi favolosi, come nel Paese delle Meraviglie e Oz- compagni di viaggio e di vita. Dopo la cucina e le chiacchiere ai fornelli passiamo insomma al salotto per chiacchierare di film e libri, al bagno per una maschera naturale all’argilla, nella cabina armadio per guardare un po’ le borse preferite e gli ultimi acquisti, nel laboratorio per un do it yourself o l’ultimo disegno. Passando per il giardino e giocando con Koi. E non finisce qui.
Io non sono una food guru e non lo sarò mai. Io non ho aperto un blog per cambiare vita e avere un mestiere perché non ho mai voluto cambiare nulla della mia vita. E un mestiere, fuori dalla rete, ce l’ho. E ne sono grata, felice e onorata. Tutto questo è necessario per la mia anima. Per ricordarmi che riesco a non mortificare mai la mia essenza creativa e creatrice (e per sfogarmi, dai). Non sono insomma una food blogger, una beauty guru, non sono una figura che ti insegna qualcosa (e non mi piacciono i titoli, si è capito). Io ti faccio compagnia e sogno con te, questo sì. Una Dream Guru? Possiamo coniarlo?
È un’idea che ho da sempre ma poi con il canale Youtube ho capito che davvero ti interessava saperne di più di Koi, della maschera in tessuto e dei miei aggeggi di cartoleria, del mio ultimo aggeggio elettronico, delle mie app preferite e dei miei modi strambi di catalogare tutto ma con il famoso “tassello mobile” che ribalta tutto. Davvero ti interessava capire come avevo sistemato i cassetti e come avevo sistemato il salotto. E incredibilmente mi ringraziavi per le idee; quelle che io non potevo mai immaginare ti sarebbero state davvero utili. È inutile immergermi nella filosofia più spinta del cyberspazio perché non ne ho competenza ma ormai siamo tutti qui a cercare su Pinterest qualsiasi cosa, su Youtube un tutorial e su Google qualcosa che non conosciamo. Lo faccio io costantemente e suppongo anche tu. O perlomeno la stragrande maggioranza. La vita si è spostata anche qui tra questi tasti, lettere e immagini. Non c’è più un divario netto tra reale e virtuale. Una vita fatta di continui input che ti fanno a volte saltare il cervello per il sovraccarico di informazioni. Ci sono poi angoli in cui ti senti a casa, però. Capita anche a me. Mi sento a casa guardando i disegni di Ombretta e le foto delle giornate di Giulia. Mi sento a casa guardando il mare che postano Ale e Cri. I centoquaranta caratteri di Stefano. Le illustrazioni di Martino. E le corse di Sandro.
Ecco io vorrei che tu provassi la stessa cosa con me; che qui ti sentissi a casa, tra un sovraccarico di informazioni e altro. Vorrei che tu entrando qui sfogliassi anche molto svogliatamente tutto. Come quando ti lanci sul divano e non ne vuoi sapere di più. E troverai, oltre che torte e dolcetti ad aspettarti corredati da deliri, anche me che ti mostro l’ultima borsa, ti parlo del mio nuovo progetto della Cucina vittoriana, o passo con i bagel in mano e la maschera in tessuto all’avocado. Poi mi fermo e ti dico: ma sai che quella della Sephora non ha nulla a che invidiare a quella di Tony Moly?
Vorrei essere un po’ casa tua nella rete. O anche solo una piccola stanza, dai. Una casa è troppo, scusa. Un rifugio sicuro. Io non sono migliore di te e te lo ripeto da quanti anni? E non lo faccio per fare la piaciona, perché sono molto sicura di me come donna e professionista, ma perché lo sento. Il giorno che non lo sentirò più semplicemente pagherò il dominio -per affetto- maghetta.it e ci sarà la scritta: arrivederci. Io non sono migliore di te. Non ti insegno niente. Non voglio influenzarti in nulla, però ecco mi piacerebbe che tu venissi qui con la certezza di trovare una vecchia amica chiacchierona che delira. Che quando digiti l’indirizzo ti venga in mente sorridendo: vediamo che ha combinato oggi quella scema di Iaia?!
Sarà, come sempre, basato tutto sul “Blog vecchio stile”, ovvero quello della chiacchierata poco formale e per nulla professionale. Farò come nel food ho sempre fatto: cucinando con i prodotti che compro e scelgo io. Parlandoti delle cose che compro e scelgo io. Libera di chiacchierare, senza hashtag, senza rimandi a link, senza copia e incolla, senza codici sconto e nulla. Voglio ancora una volta non fare delle scelte seguendo una linea comune, o comprensibilmente un modus perché ci si lavora e ne ho pieno rispetto, ma seguendo la mia linea. Sempre e comunque. Il mio modo di pensare ed essere su tutto. Qualora mai dovesse succedere che io abbia accordi con aziende, credo sia davvero superfluo ribadirlo ma lo faccio, l’Ad sarebbe font 890 glitterato e lampeggiante pure. Potrebbe succedere, per carità. Non metto le mani avanti ma proprio perché siamo nel presente di certo non posso decidere il futuro. Lo specifico perché nella Cura vedrai prodotti beauty, di moda, di casa, qualsivoglia oggetto e non vorrei mai che tu pensassi che abbia fatto un ammasso di deliri dettato da chissà che intento. Posso dirti che non ho atteso la normative attualmente in discussione per pensare di dover informare un’eventuale “pubblico” (pardon, odio il termine), perché a volte non serve la legge ma solo il buon senso e la correttezza.
Ti ho già annoiato sin troppo. Ci tengo tanto a sentire la tua opinione riguardo Cura e Laboratorio. Uh! Ho lasciato alla fine il Laboratorio.
Cos’è il Laboratorio?
Il laboratorio sarà quell’iperuranio di idee visive -non solo con Maghetta- che diventerà nel tempo un vero e proprio atelier artistico a cui mi darà l’onore di partecipare la mia anima gemella visiva Ombretta Blasucci. Troverai storie, fumetti, graphic novel e tantissimo altro.
Ti lascio sbirciare perché già troverai almeno una cinquantina di articoli (ecco perché ho deciso di non andare in ferie) nella sezione Cura. Le sorprese si moltiplicheranno sempre di più. Ma magari ne parliamo la prossima volta, che ne dici? Però sì, per lo shop di Maghetta, la pentola unicorno e infinito altro manca poco.
Avrò cura di te. Come tu ne hai sempre di me.
(e cercherò di non fermarmi nel percorso più duro, ovvero quello di avere anche io cura di me)
Ti abbraccio forte e ti ringrazio. Sempre.
(non dimenticarti di dirmi cosa ne pensi per favore!)