Ricette Vegetariane e Vegane

Il mito della colazione a letto

Ce la meritiamo, eccome

Le molliche tra le lenzuola, il tempo “perso” a prepararla, il mito romantico che ci sta dietro e l’impossibilità di applicarlo alla realtà. Lo so. Lo pensavo pure io e detto da una che detesta fare colazione -pur professando a tutti i venti di farla- è proprio il colmo. Quando su RunLovers ticchetto almeno due volte al mese dell’importanza della colazione mi sento in colpa. Perché io che a stento riesco a buttar giù un caffè comincio con quella paternale antipatica che proprio non è da me. Sarà, come dico spesso, che il mio subconscio tenta di mandarmi dei segnali. Anche non troppo velati.

Solo che la colazione a letto ha davvero un altro sapore. Se avessi la possibilità di farla così ogni giorno (regia, le risate registrate grazie!) allora sì che farei poche storie e butterei giù chilate di bontà. Se questo rimane e rimarrà un sogno per me -e suppongo pure per la stragrande maggioranza della popolazione mondiale e aliena- rimane il fatto che con il periodo festivo noi ce la meritiamo eccome questa coccola! Quindi carichi di ottimismo dobbiamo assolutamente credere che sia un nostro diritto inalienabile natalizio e che almeno in questi giorni, week end, ferie, ponti o qualsivoglia momento libero possiamo organizzarci eccome una bella colazione indimenticabile. Poco importa se soli o in compagnia perché la parola d’ordine è sempre la stessa: esistiamo anche noi. Possiamo fare delle cose anche per noi. Trattarci bene con un bel tovagliolo, prendere il servizio buono e non fargli prendere la polvere nella madia e autoregalarci pure un fiorellino.

Tra l’altro qualche settimana fa ho pure acquistato un libro ad hoc che potrebbe fare al nostro caso, ovvero per convincerci definitivamente: Colazioni a letto dello chef Andrea Golino di Giunti editore. Spero di potertene parlare presto perché propone deliziose brioche, frolle, shortbread e altre prelibatezze. Oggi però io volevo soffermarmi più che altro sulla velocità perché nell’opera di convincimento -mio e tuo- se mi metto a parlare di ricette leggermente complicate perdiamo in partenza, abbandoniamo e ci dirigiamo verso la macchinetta del caffè. Che ora con le capsule neanche la lentezza e il piacere della caffettiera. Nel mio caso è un bene, considerato che potrei farla esplodere essendo la nemica giurata di tutte le caffettiere, ma andiamo avanti.

 

Tofu strapazzato, sì. Te ne ho parlato diverse volte e pure quando ho elogiato il tortino più buono del mondo (ok, sto esagerando ma se non lo hai provato faticherai a credermi. Comprensibile ma. Ma dovresti provarlo, dico sul serio).

Coccolati

Vorrei che facessimo proprio una scommessa. Ci stai? Dobbiamo solo provarci. Anche fosse un uovo alla coque semplicemente. Anche solo una spremuta. Anche solo un caffè e un biscottino. Poi magari continuiamo a sognare l’idillio del vassoio, del fiore, della tazza in coordinato e del giornale appena consegnato come nel magico momento fatato dei film americani. Che sta proprio lì dietro la porta insieme al gattino che gira intorno alla bottiglia del latte intero in vetro. Appena munto, esageriamo dai! È Natale!

Ed è pure domenica oggi. E sa quante domeniche abbiamo prima che sia la vigilia? Una. Ti è venuta l’ansia? Bene. Allora ti meriti assolutamente una colazione a letto. Ti ho convinto? (sai che per quanto mi riguarda sto quasi convincendomi e autosfidandomi giurandomi vendetta se non ne riesco a fare almeno tre?)

Prometto che in questi giorni documenterò la colazione a letto (unisciti al clan!) come prova tangibile che credo assolutamente in quello che sto dicendo. Al Torinese preparerò una selezione di formaggi e delle salsicce, perché lui non è tanto da uova strapazzate al mattino (si mantiene leggero quando è in vacanza e ho avuto modo di vederlo “spizzicare” qualcosina, sì) e io morirò felice con tre panetti di tofu strapazzati annaffiati da ettolitri di succo d’arancia, che amo. Fosse anche solo quello bevuto a letto sarebbe già una bella conquista.

Certo è che se qualcuno arrivasse -alla Downton Abbey- con vassoio, fiore, giornale e piatto ricco appena svegli sarebbe la giusta ricompensa per le fatiche giornaliere ma è anche vero che le magie si possono creare. Perché non farlo?

It’s Happy Hour!

Un bicchiere con scritta motivazionale e un piattino che magari porta con sé dei ricordi. Scegliamo un oggetto per questa colazione che possa in qualche modo farci sentire avvolti dalla magia. Magari possiamo pure mettere da parte tre-quattro cosette come tazze e cucchiaini proprio per questo momento magico che vogliamo sia solo nostro. Io dico che ce la faccio e ce la facciamo, sai?

Perché mai non dovremmo riuscirci?!

Meno quindici e tutto va bene! Ci aspetta pure una colazione a letto ben presto. Cosa desiderare di più? (Nessuno dica: qualcuno che ce la prepari. L’ho pensato pure io ma non dobbiamo farci scoprire. Siamo PROPOSITIVI! E ottimisti!)

(Diventerò il Grinch perché questo ottimismo un giorno si esaurirà, me lo sento)

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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