E’ incredibile come cercando di estraniarsi e immaginando di sedersi davanti a un tavolo i tasselli di questo puzzle sembrano formare un quadro che disegnato lo era già. E’ incredibile tanto quanto entrare in un ascensore e sentirsi dire che il 12 è un numero importante per il San Carlo, tanto che l’inaugurazione della nuova formula avverrà proprio il prossimo 12 Settembre, che ho scoperto poi essere data di fondazione, avvenuta per l’appunto nel 1973.
(attualmente il San Carlo dal 1973 è collocato in un temporary store – sempre in Via Lagrange – perché nella sede storica sta avvenendo una ristrutturazione e molti cambiamenti innovativi essendo sempre in continua evoluzione e ricerca. Ed è lì, all’interno del nuovo strepitoso temporary store che sono stata ritratta -emozionata/imbarazzata a dir poco)
Prima le Pastiglie Leone, che sono le prime caramelle mangiate con il Nippotorinese. Poi tutto quello che è avvenuto legato alla Città Magica e alla Presentazione del Libro senza Libro e adesso: San Carlo. Il primo luogo dove ho creduto di poter entrare “quando sono diventata donna” (leggi: durante la fase del dimagrimento e post). Ma procediamo con calma.
San Carlo dal 1973 non ha certo bisogno di presentazioni nel territorio piemontese (ma anche nazionale eh), soprattutto da me. E’ pur vero però che chi non frequenta molto l’ambiente della moda e la Signora Italiana (Torino, sì. Mi piace sempre chiamarla così in quanto la rispecchia in toto) potrebbe non sapere che (in quel caso botte sulle manine):
Si tratta di un’istituzione. Nonostante Milano sia la Capitale della Moda si vocifera che le Signore milanesi si vestano a Torino; nonostante il mio amore smisurato nei confronti dell’ Augusta Taurinorum, c’è da dire che crederlo proprio non è difficile. Mi si perdonerà questo campanilismo atipico considerato che sicula sono, ma Milano non è riuscita a togliermi quell’idea “del nord” che stupidamente “uno del sud” ha (la conosco poco però e riconosco il mio limite. Rimedierò). Al contrario Torino ha spazzato via tutti i luoghi comuni e le credenze e mi ha fatto capire che non solo il Po in alcune stagioni è anche molto più bello del mare ma che la nebbia, il tempo gelido e nove gradi una sera di maggio davanti a Palazzo Madama rappresentano un sogno e non un incubo.
Ho girato un po’ per Milano ed ad attrarmi è stato tutto e niente. Incuriosita forse dalla mobilità e freneticità; mai mi sono fermata per osservare l’eleganza e l’irrazionale sensazione che le lancette tocchino dei numeri inesistenti fermi nel tempo. Come al contrario avviene costantemente con la Signora.
A Torino tutto appare senza tempo e ti ritrovi a voltarti per ammirarne l’essenza di questa eleganza eterea e avvolgente.
Ho parlato delle “madame” torinesi che mi hanno affascinato e segnato, fino allo sfinimento. Di come possano sembrare disegnate da un illustratore francese come accade in Belleville. Ho mostrato foto di donne con cappello a falde larghe aggirarsi per Via Lagrange e abiti che in un altro contesto avrebbe rasentato il surreale ma che in quello concretizzavano un sogno, come se si fosse immersi nella prima scena di A Colazione da Tiffany mentre Audrey addenta il cornetto.
E il taxi giallo va via
(Perché non è tanto Torino a sembrarmi una Parigi piccola ma quanto Parigi a sembrarmi una Torino grande).
Solo che Audrey stavolta si ferma a sognare davanti alle vetrine del San Carlo. Dopo aver attraversato piazza Cln a passo non troppo svelto (perché il taxi si ferma lì, se proprio dobbiamo immaginare) e ammirato le Chiese gemelle e il Cavallo di Bronzo.
Al San Carlo ti fermi ad ammirare non soltanto i marchi di alt(issim)a Moda, che si possono trovare all’interno degli spazi incredibilmente immensi, ma quelli emergenti e innovativi. Non a caso tra la sicurezza di Prada e Givenchy etc ( e il Tubino di Audrey era proprio di Givenchy; del resto era la musa dello stilista francese) due anni fa mi ero innamorata del marchio Numero 10 che non conoscevo (santo cielo quanto era bella – e comoda soprattutto – quella borsa che ancora adopero nelle più disparate occasioni).
Chi mi segue anche solo da un po’ e conosce, seppur a tratti, il mio percorso sa che spigliata non sono. La perdita di ottanta chili non mi ha reso quello che non sarò mai: sicura. Non è difficile intuire quindi che con l’aggiunta di quelle decine di chili di grasso io lo fossi ancor meno di quanto meno lo sia adesso. Esistono diverse categorie di persone obese, molte delle quali (sappiate che vi amo) riescono a conciliare il proprio dilemma con raziocinio ed “equilibrio”. Per me essere obesa è sempre stato mortificazione del corpo e di se stessi. Ho sempre vestito di nero (per questo non riesco ancora a staccarmene nonostante prove su prove che mi piace definire “prove di coraggio estemporanee e limitate”) e molto incollata-accollata-mai smanicata (per questo non riesco ancora a concepire che sbottonarsi leggermente un po’ è umano soprattutto con 40 gradi all’ombra).
Per un’obesa come me quindi era difficilissimo pensare di poter solo guardare abiti alla moda come anche gli accessori. La mia mortificazione del corpo infatti non avveniva soltanto punendomi e autoinfliggendomi la pena di indossare roba orribile-nera-poco appariscente al fine di scomparire e non essere presente nella realtà che mi circondava, ma addirittura costringendomi a non desiderare cose che reputavo “esclusivamente rivolte a magre”.
Che poteva essere anche una semplice e stupida Balenciaga City.
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questa foto meravigliosa l’hanno realizzata le meraviglie del Team San Carlo per il loro account Instagram (clicca qui)
Se Pastiglie Leone sono state, insieme ai Cri Cri (dolcetto tipico piemontese che ho inserito anche nel Kit di Sopravvivenza al Salone del Libro; che presto pubblicherò), il ricordo zuccheroso dell’infanzia del Nippotorinese che in un sol colpo mi ha raccontato la sua storia, anche questo tassello si aggiunge con mia incredibile sorpresa; definendo un consolidamento e un punto di rottura e inizio.
Quando sono entrata per la prima volta al San Carlo non avevo ancora tolto tutti i miei ottanta chili. Nonostante nessuno mai mi abbia detto “Non ci sono misure per lei” (tolta la commessa di Stefanel una volta mentre guardavo una gonna per la mia migliore amica. Poveretta aveva creduto che la guardassi per me e con acidità estrema ha sentenziato che “non può entrarti quella” facendomi piangere due o credo tre mesi di seguito) ero comunque molto spaventata.
Occorre fare una doverosa premessa al fine di non risultare completamente fuori dal mondo. Ben comprendo che la sicurezza del denaro o di una disponibilità economica possano in certi soggetti far acquistare sicurezza ma non è questo il caso. Nonostante io non abbia mai avuto problemi di tal tipo, non sono riuscita a trasformarlo in un punto di forza. E devo dire che nonostante io non sia mai orgogliosa di me questo è uno dei pochi tributi che in maniera del tutto random mi faccio. Perché papà mi ha insegnato che non è quello che hai. Ma è quello che sei. E che non occorre avere tanto denaro per contare qualcosa e sentirsi orgogliosi di sé.
Quello che ho trovato al San Carlo non è stata solo gentilezza e premura; proprio perché non ho mai rappresentato una figura “standard” di luoghi comuni relativi a un determinato ambiente sono stata “trattata” alla pari. E questo non è da tutti.
Per quanto si possa disquisire su questo fino all’infinito, voglio essere presuntuosa fino alla fine e dire che sì. Ho ragione. Il fisico conta quanto gli status symbol. Una presentazione fatta con corpo perfetto- Chanel, capello cotonato, sicurezza e trucco da copertina è indiscutibilmente diverso da fuseaux, obesità ( sintomo della non cura del corpo , chicchesenedica) , scarpe da ginnastica, capello legato con molletta d’ordinanza e trucco schifosissimo.
Io ero la seconda sì. E al San Carlo non ha fatto la differenza. Per questo, ai tempi giurai amore. Eterno.
Ed è per questo che negli anni sono sempre tornata felice come nel paese delle Meraviglie al San Carlo. Moda e status symbol a parte pure per acquisti incredibilmente nanosi. Ti ricordi il Nano Allegro? (ne ho parlato qui in un momento molto particolare della mia vita).
San Carlo dal 1973 ha rappresentato, e lo fa tuttora, quel confine labile che c’è tra il gioco della ( e per la) moda e il sogno di vedere girare carillon a Natale ipnotizzati da luci intermittenti. Un frullato di arte, divertimento e sogno. La coerenza di riuscire a prendersi gioco di sé non valicando mai i confini della superficialità. Con ancore di certezze e di gusto.
Ho imparato in seguito al mio dimagrimento, alla frequentazione di certi ambienti che credevo di non poter frequentare e alla scoperta di nuovi mondi che.
Che l’apparenza inganna.
Ho trascorso Trenta (e più) lunghissimi anni credendo che fosse tutto. Basando la mia vita su questa ricerca dell’ essere perfetta. Incosciamente per gli altri e mai per me stessa.
E sono stata puntualmente smentita. Perché al contrario ho Trovato accoglienza e sorrisi. Nani e Carillon. In luoghi che mai avrei creduto.
Succede che su Instagram poco prima della partenza per il Salone del Libro vengo in contatto con questo nick sancarlodal1973. Gentilissimo si complimenta con me per le foto. Io rispondo. E.
E solo dopo un po’ capisco che quel “nick” fosse quel. San. Carlo. Dal.1973. Quel.
Non mi vergogno assolutamente a dire che la commozione è stata tanta. Sempre per quel puzzle che si sta ricomponendo. Per quella magia nella magia che si è creata.
Domenica 19 all’Hafa Cafè ( a breve il resoconto con le millemila foto) mi sono vista arrivare un’ondata di bellezza infinita. Anna, siciliana trasferitasi a Torino che lavora al San Carlo, mi ha dato il grande piacere di condividere questa esperienza indimenticabile tra Cous Cous e incontri presentandomi con mio enorme stupore le sue colleghe ed Elena, figlia della Signora Siviero (ovviamente io che sono rimbambita ho capito tutto con una differita di qualche giorno). Anna mi dice che mi segue da tanto con sua sorella. Anna mi dice che.
A me viene solo da piangere. Abbracciarla forte e dirle “santocielomaperchémileggi?!perchéseicosìbellaegiovane?! smettilasubitodirovinartilegiornate!”.
Vengo invitata al San Carlo per ritirare un regalo (è doveroso specificare che tutto il gentilissimo Team voleva farmelo recapitare a casa ma si sa: sono testarda e insopportabile e ci mancava pure che arrecassi questo disturbo!) e nonostante io sia completamente estranea a questo tipo di interazione comprendo che.
Che è un pensiero da parte di amici. Ed è proprio per questo che accetto. Con immensa lusinga.
In realtà non si trattava affatto di un semplice regalo ma di una cassetta traboccante di meraviglie che confermavano quell’impressione. Era assolutamente un preziosissimo pensiero di amici. Che ti conoscono e sanno. Gomme, quaderni, tazze, gadget, zuccherini a forma di cuore, adesivi, oggettini insettosi adorabilmente kawaii e tech al tempo stesso, giapponeserie e.
E affetto sincero e vero. Che non credevo di meritare, come sempre.
Arrivata al San Carlo dal 1973 nel Temporary store che purtroppo non ho potuto vedere nell’interezza perché troppo imbarazzata ed emozionata (ma conto di rimediare al più presto andando magari travestita da Sailor Moon per non farmi riconoscere. Che travestimento sobrio è Sailor Moon?) sono stata avvertita che:
“Mia mamma ti vorrebbe vedere” ( silenzio in sala. TU TU TU TU TU TU – rumore della mia tachicardia). Detto da Elena che ti annichilisce per la sua bellezza e gentilezza.
Io che avevo difficoltà già a deambulare e cercare di mantenere un contegno davanti a Elena, Anna e tutte le meraviglie che mi fissavano pensando sicuramente “ah. è questa quella pazza che disegna pupazzetti? in foto sembra giovane ma in realtà è un’attempata signora pelosa sicula” ho avuto una qual certa difficoltà a concepire che la Signora Giorgina Siviero volesse vedermi. Perché la Signora Giorgina Siviero, proprietaria del San Carlo dal 1973 è l’istituzione nell’istituzione (basta cercare su Google per capirne la grandezza).
“Un Concept si elabora a tavolino, si pensa, si scrive e poi si struttura in un progetto. Live è invece qualcosa di spontaneo: significa cogliere spunti dalla quotidianità, sperimentarli e proporli. Perseguendo l’idea, sempre, prima del business.” (tratto da una delle innumerevoli interviste online – clicca qui se vuoi leggerla)
Quello che è accaduto durante l’incontro lo custodirò gelosamente e lo conserverò per me e per i miei ricordi.
Quello che posso tentare però di riassumere è che davanti a me è apparsa non soltanto un’icona di stile, moda e ricerca ma semplicemente :
una mamma.
Che ha capito esattamente cosa provassi e sentissi. E che mi ha avvolto una sciarpa intorno al collo dandomi un po’ di quel colore che mancava. Cercando di farmi sentire sicura di me. Facendomi sentire a casa dove credevo solo di essere ospite.
Ci sono cose che si dicono solo con lo sguardo. Discussioni silenziose, a tratti dolorose, che vengono codificate attraverso racconti e trame di camicie ricamante che vengono dall’India.
Andare al San Carlo dal 1973 con questa altra veste, perché è da quando sono a Torino che come un camaleonte divento altro e altro ancora rimanendo però sempre la stessa, mi ha insegnato che forse è vero.
Nulla è per caso.
Grazie infinitamente alla Signora Siviero (che ama la Caponatina e il gusto un po’ agrodolce. La cucinerò con la sciarpa meravigliosa di Fulvio Luparia, di cui ho avuto anche il grande piacere di conoscere l’adorabile figlia!). Grazie infinitamente a Elena, che ha sopportato la mia svampitaggine ed emozione incontenibile. Grazie infinitamente ad Anna ed ai suoi meravigliosi occhi che mi hanno fatto sentire piccola piccola e grande grande come le onde della nostra terra.
E che spero di riabbracciare presto.
E Carlo? Il Fashion Bugger in alto (altro che Fashion blogger, tzè)? Io credo proprio che su questi schermi (soprattutto su Instagram) se ne sentirà parecchio parlare. E’arrivato il momento per essere davvero seri con la divulgazione dello stile.
Quello vero.
Quello del San Carlo dal 1973
ci andiamo eh !!!!!!!!!!!! <3 E aspetto il resoconto dell'Hafa 🙂
ti voglio brand ( ormai ti chiamo così) *_* sto trascrivendo tutto tutto tutto tutto tutto il diario . E sistemando le 390428348239480234820348203482034820348230482304823048034824 foto ( su di me ci devo dare sotto con le luci giuste per non apparire le settantenne che sono 😀 tu non dirlo a nessunoooooooooooooo che dal vivo sono vecchiaaaaaaaaaaaebruttaaaaaaaaaaaaaaaaaa)
e ora abbracciamoci
tu sei bellissima. issima.issima <3
evvabbè.
il bonifico.
faccio subito *_*
<3
uh mamma quante belle cose <3 !!!
e che sorprese continuano ad arrivarti eh? felice io <3
chissà quante altre novità arriveranno ancora 🙂
io sono poco fashion mi sa.. pensa che a lettere il titolo ho pensato che parlassi di patatine :/ uh mamma come sto messa male!!! 😀
scappo a… un appuntamento in bianco 😛
bacio al volo!!!!!!
IO TI AMO .
sulle patatine ti ho giurato amore eterno
( ci pensiamo ad andare insiema al festival della granita? SONO SERISSIMA)
*_*
appuntamento in bianco? VENGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
2031842034802348023482 baci al volo !
torna vincitrice ! fai impazzire tutttttiii provalliiiiii tutttiiii
e soprattutto fammi sapere perché santo cielo l’aggiornamento sposa mi intriga TROPPO.
giuro.
troppo.
Hariel… E NON MI DICI NULLA?!?!?! Mando Pio Pio e Frugolino per le fedi?! 😉
ecco parliamone.
io voglio sapere tutto.
come sono le fedi.
cosa si è scelto per il menù.
io voglio spettegolare sul matrimonio santo cielo ! *_*
Pio Pio e Frugoletto che portano le fedi? io piango. ecco.
Senti ma se il Nippo si decide per tempo non è che Frugoletto può portare anche a me fedi a forma di nano ?
Frugolino ti porterà le fedi, è deciso!!! Con il Nippo ci parla Pio Pio, appena possibile lo mando in missione!!!!
( in realtà la cattiva che non si vuole sposare sono io ma ti prego non dirlo a nessuno. tutti sanno che è il contrario )
OHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH finalmente !
Pio Pio deve dirgliene 4 ( ma anche 8) a quell’algido nordico che non vuole portarmi all’altare con tanto di fiori , fede, musica. santocielono.
sono un po’ come sescappitisposo *_*
sono terrrorizzata DALLA FESTA NUZIALE SANTOCIELO ( non è normale vero? )
se mai sarà al massimo io e lui (manco i testimoni) e poi viaaaaaaaaaaaaaaaaa festaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
ecco.
sì.
è la sindrome di sescappitisposo.
mi sa *_*
che problema ho amica mia? ( non rispondermi tanti. losopurtroppomafingobenissimo)
Vuoi sapere una cosa? No… Te lo scrivo lo stesso!!! 🙂 Se fosse stato per me e l’Ingeriminese il nostro matrimonio si sarebbe risolto con una cerimonia ristretta, solo noi, i genitori, mio fratello e pochissimi amici. E dopo la messa TUTTI A CASA!!! 😀 Mia suocera sarebbe morta di crepacuore!!! 😉
😀
immaginami mentre sputacchio il caffè battendo i piedini e ridendo.
Ecco. Mi sento meglio.
Tutte a sognare l’abito. Lo sfarzo. Il tripudio d’amore. Ed io no.
Mi piace MOLTISSIMO (giuro) sapere dell’organizzazione. Dei sogni della sposa. Dei capricci. Mi sono sempre appassionata ai racconti delle amiche e incuriosita moltissimo (io che curiosa generalmente non sono) sui vari step per l’organizzazione.
Ma.
Ma se dovessi immaginarmi io beh.
MAI *_*
se potessi organizzare qualcosa che è veramente fuori dagli schemi. E quindi nani da giardino a tavola.
fiori parlanti come in alice nel paese delle meraviglie.
imporre a tutti di vestirsi di carnevale.
e roba così.
allora : assolutamente sì.
Altrimenti: assolutamente no.
Il fatto è che il Nippo prima mi bocciava ogni progetto matrimoniale perché troppo surreale. Adesso comincia a dirmi di sì. Anche ai nani da giardino sul tavolo nuziale.
Quindi: o vuole incastrarmi ( e ho paura)
O vuole sposarmi davvero davvero ( e ho paura paura perché non potrei mai scegliere un abito bianca meringa ma piuttosto nero a pois con fiocco rosso in testa)
giurami però che qualunque cosa accada tu ci sarai
( mi sposerei solo ed esclusivamente a torino)
*_*
o SPACCO TUTTO
(oppure picchio un muratore a caso)
( posso farlo ugualmente ? )
Contaci, noi ci saremo! E non lo dico per dire, ci saremo! E non importa nulla cosa sceglierete di fare quel giorno. La cosa importante per noi sarà vedervi felici. :*********
E picchia pure chi vuoi, se hai bisogno d’aiuto ti mando Pio Pio con il randello per le emergenze!!!!
TVB <3
mi sa che Milano io la amerò solo con te.
e ti voglio bene profondamente anche io Antonia ( prestooooooooooooooooooo faccio fotooooooooo al tuo risoooooooooooo. Voglio fare 230948203498203482048203482348 ricette in tuo onore !)
ma devi imparare a conoscere anche il gorgonzola, super con il riso 😀
dici che devo fare riso e gorgonzola come prima ricetta ? *_* lo faccio eh.
mi passi tu ricetta e io faccio RISOTTO ANTONIA?!?!?!
Ti prego dimmi di sì*_*
Sì, certo, se mi rimandi il tuo indirizzo -che da qualche parte ho, ma non so dove.. -, ti spedisco i ricettari che avevo portato a Torino per te e sono rimasti in macchina 🙁
info@maghettastreghetta.it <3
( Antooooooooo NOOOOOOOOOOOO amore no! non disturbarti ! mandami solo in email quando hai tempo e voglia la ricetta del risotto al gorgonzola. Ci manca pure che devi spedirmi qualcosa. Anzi piuttosto se mentre mi mandi mail mi mandi il tuo indirizzo-che ci avrei NOVEMILACHILI di paste e cosine da mandarti – mi faresti un super favore. Che così ti inserisco nell'archivio iaioso amicosoamoroso e non lo perdo più )
(perdo sempre tutto santocielo !)
ma questi sono tesori! la metrolumachina poi…
e su tutte la cassetta.
sìììììììììììììììììì IL METROLUMACAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
io ci vedo fare 230980349823048230492380942304823498302482034823048230948230482438230 cose con il metrolumaca.
una favola
una storia
un libromachedico.tre almeno.
e.
e hai visto Carlo il fashion bugger? secondo me tutte le fescionblogger stanno tremando ( e sarà pure perché con 3 gradi mettono i sandali ?)
io avevo già scritto le storie della lumaca Pirata…
Ogni post è in questi giorni un viaggio incredibile… Ora vado a documentarmi su questa splendida realtà! Abbraccio forte forte e valanga di bacetti!
LUCIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII <3
vieniquifattispupazzaredibaciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
mi hanno rinchiusa dentro una stanza ( non quella imbottita eh ) e non posso muovermi.
dimmi che possiamo spettegolareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ( non so su cosa ma io parlerei con te pure di quello che ha detto l'idraulico oggi. forse tu no. in effetti a ben pensarci)
mi aggiorni su Frugoletto? glielo hai detto che ho conosciuto Montersino e che presto verremo tuttiedueuueueueueue a fare gelati per te e lui?!?!?
( e per Pio Pio ovviamente)
*_*
Frugolino il 13 ha la prima… “La bella e la bestia”, recita di fine anno con consegna del diplomino di fine asilo… A settembre va già a scuola!!! Invieremo documentazione fotografica,ok?! Intanto mi ha detto di stringerti fortissimo e di salutare Montersino da parte sua… Se vi vede insieme diventa matto!!! E ora spupazziamoci a dovere e parliamo pure dell’idraulico. Con te faccio qualsiasi cosa, sappilo!!! :**********
la bella e ….*cade per terra.
ecco.
io alle recite dei puffi collasso in pianti di quelli che.
piango come una pazza ( e ora finalmente tutti sanno che quando dico piangocomeunapazza non è tanto per dire ma. E’ che proprio piangocomeunapazza)
E il nostro ( concedimelo ti prego ) Frugoletto che cosa farà ? !
cosa dirà ?
si sta preparando?
è emozionato?
(anche io con te farei qualsiasi cosa. Infatti non ho ancora ben capito perché non siamo fuggite a tokyo insieme con pio pio e frugolo)
e soprattutto: COME FA AD ANDARE IN PRIMA ELEMENTARE se ha 3 anni ? ( non dirmi che è cresciuto in questi anni perché giuro che spaccotutto)
Frugoletto ha tre anni.
Io ne ho venticinque.
è la calcolatrice di hello kitty che lo dice. ESSA non sbaglia mai
Frugolino ha 3 anni…ma è superdotato quindi va subito alle elementari…Ecco. 😀 non sarà una vera e propria trasposizione della favola, non abbiamo capito molto…solo che sarà vestito elegante e farà il principe…dovresti vederlo mentre prova il balletto a casa! Io già piango…
avvabbè .
ma se è pure vestito da principe io piango da ora.
Ho sempre sognato un figlio maschio losannopureimuri e .
e vestito da principe.
*_*
eccicredochepiangi.
piango pure io mi sa *_*
DA ADESSO
( La bionda ha fatto vedere su facebook il suo cuginettonipotoso biondo con cravatta e completo per il matrimonio dei suoi genitori e. E come una scema mi sono commossa)
( se non ho un figlio maschio spaccotutto. Una bimbaprincipessainsopportabilenonlavoglioooooooooooooooooooooooooo evviva i maschiettiiiiiiiiiiii)
( sono impazzita. e avrò un’odiosa biondina petulante)
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO lovoglio piccolo pelatocomeilpadre e pazzo come me *_*
Frugolino mi ha detto che quando ci vedremo ballerà anche con te (ti anticipo che c’è una parte in cui si inginocchia e bacia la mano alla damina…) … E che ti vuole bene! <3
ci sto prendendo gusto. non smettere mai più
amore.
secondo me stanno tutti sbagliando blogger.
NE SONO SICURA.
vabbé ma tu fai finta di nulla, mica dobbiamo per forza dirglielo. facciamo le vaghe (che è una cosa che ci riesce benissimo)
ecco infatti amore.
io sto dicendo sempre sì.
sì certo.
d’accordo.
sì sì capisco.
sì certo hai ragione.
sì certo certo.
è diventata la mia filosofia di vita *_*
solo che se poi ci scoprono?
è questo il dubbio che mi tormenta. C’è una legge che prevede per caso la carcerazione per falsa identià bloggereccia?
( posso fondare il partito cinque nani secondo te ? voglio farlo da un po’ )
ma non avevamo già fondato il PDLn? (partito del libero nano)
dici che crea confusione?
comunque ora vado a controllare il codice civile, penale fiscale e bloggale per vedere se abbiamo possibilità di restare a piede libero (senza scarpe quindi).
ciabatte?
anche il partito del cuoricino amore. E stava andando anche piuttosto bene su Twitter. Poi però non ci siamo dedicate come avremmmmo dovuto.
( basta che non sono sandali con 9 gradi ti prego. Non ho più l’età)
( tu sì perché MENTI DA ANNI. hai 18 anni. ti abbiamo scoperto tutti. SMETTILA di dire bugieeeeeeeeeeeeeeeeeeeee)
direi di abbandonare il PDLN. E il partito del cuoricino.
diamoci soltanto al Movimento 5 Nani
cosastodicendo?
sandali a 9 gradi? trovo difficile indossarli anche con 19 gradi, figurati.
Diamoci al movimento allora. 5 nani, ma che dico 5, 5mila!
vado a stampare le tessere?
MERAVIGLIOSA !
Bonifico pure per Ornellaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa 😀
( grazie infinite <3 )
Adorabile Iaia.
Adorabile
BOnifico pure per PINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN !!!!!!!!!!!
(oggi mi state rovinando o sbaglio 😀 ? )
E’ incredibile quanto tu riesca a metterti ‘a nudo’ qui. Sì, c’è, come dici, quel bottoncino che ancora impiega fatica per liberarsi dalla sua asola. C’è però la consapevolezza di quello che si era, di quello che si è, dei risultati raggiunti e, perché no? Dei tasselli del quadro che pian piano si ricompone. C’è tutto questo a concorrere alla maturazione dell’anima di una persona. E se io sono un’amante della moda che non ha il coraggio di indossare neanche la metà dei capi che guarda ammirata, sono anche quella persona convinta che sì. Un’anima bella si riflette nel corpo che la ospita. Ha una luce propria.
E la tua anima è bellissima, Iaia.
Bacini per te
Scusa ma San Carlo non erano le patatine?
Ok. Sono una brutta persona. Dillo a Nanda. Mi sto agitando il dito da solo.
Piango e soffro: piantala con questi post su Torino o ti cancello dai miei amici di feisbuc.
boccheggio. ho trovato la parola che stavo pensando.
leggo e boccheggio.
di questo passo mi servirà dell’ossigeno.
<3
ossigeno?
quello che la Madonna si mette nei capelli?
ho la camomillasciulz.
te la passo
( ti amo. balla un tango con me)
(anche un valzer. chesobravaaballare)
(vaicoltango. aspetta. ma ho citato nonnaLea? cheppoi vogliono fare il nonna Lea day??)
un tir di camomillashulzzz per la Madonna. basterà?
(ti pesterò tutti i piedi sei felice? inciampo che è una bellezza.)
ho visto del Nonna Lea Day ED IO CI SARO’.
E saremo insieme. purtroppo pettè.
è incredibile ora come io leggendoti rida di più.
perché ti vedo.
e sento il suono della tua bellissima risata.
( non hai visto mentre ballo il waka waka? bionda ha video. dopo che mi vedi. il tuo pestare i piedi sembrerà una danza precisa di altissimo livello )
( Madonna testimonial della camomillasciulz su iutub. Con un cane finto vestito di rosa. VI PREGO )
(il bello è che. qualora riuscissi a fotografare la Madonna. non sarebbe completa senza. la voce. manco ursula della sirenetta regge il confronto.)
(ho notato movimenti sospetti rispetto a quel video. so che è in possesso della bionda. lei sa.)
vogliopureio. andare al nonna Lea day. ballare wakawaka. (era così no?)
nonna lea.
ci amerà.
nonna lea deciderà di volerci come nipoti.
nonna lea ti amo ( possiamo fare magliette? )
e.
e la bionda secondo me ci sta aprendo un businnnness con il video del waka waka.
dobbiamo indagare.
machestiamodicendoesattamenteioteemax?
(iomicalosochestiamodicendo)
impegniamoci, che voglio essere adottata da nonna Lea e allora poi sarai legalmente mia sorella maggioreminorefaiunpo’tu.
cavoli… mi scoppia il cuore. non ho letto i commenti x non farmi condizionare…ma…. io i puntini li adoro xchè fanno tanto parlato… so che a te non piacciono ma vabbèèèèèè… ancora cavoli. che emozioni. che bello. non è sempre tutto nero o tutto bianco… è stupendamente tutto fumèèèèèèèèè. brava e ancora …. meno male che nella vita succede anche questo!
[…] non avevo solcato il tempio della moda […]
[…] San Carlo dal 1973 […]