Ricette Vegetariane e Vegane

Le regole per sentirsi leggeri mangiando

Ho deciso che ogni Giovedì, magari per questo breve periodo estivo, pubblicherò un articolo random che ho scritto su RunLovers. Quelli magari che non sono strettamente correlati alla corsa anche se -lo ripeto come un mantra- sinceramente non lo è nessuno. Si chiacchiera, ci si confronta e si parla esclusivamente di cibo sano, gustoso, buono e facile da preparare. Se hai voglia:  qui ci sono tutti i miei Articoli su RunLovers. Oggi ho scelto questo “Le regole per sentirsi leggeri mangiando” perché pare essere -con mio sommo gaudio- uno dei più cliccati e nel frattempo ti ricordo che oggi ne è uscito un altro. Quale? 

Lo puoi leggere qui e le proposte sono: French Toast, Sushi di pancake leggero con lamponi e fondente e una ganache buonissima che ti stupirà.

Le Regole per sentirsi leggeri mangiando

Prima sotto l’ombrellone sfogliavamo le riviste di gossip, leggevamo la Gazzetta dello Sport e ci mangiavamo pure un bel panino con la cotoletta. Al sud, perché siamo conviviali e tendiamo a esagerare giusto un po’, non di rado si organizzavano veri e propri pranzi di rievocazione natalizia: la parmigiana, la pasta al forno con le polpette e l’anguria sul bagnasciuga per mantenerla fresca. Per quanto imbarazzante(ma incantevolmente folkloristico) possa essere rimane uno spaccato dell’Italia dell’ultimo trentennio. E l’immagine delle panzotte sulle sdraio sotto l’ombrellone è sedimentata nel cuore. Poi l’avvento di internet e il nuovo millennio. L’ossessione per la cura del corpo dove neanche Jane Fonda era arrivata con la sua tutina cetata rosa (colpa di Kate Moss!), la mandria di vegetariani-vegani-crudisti-salutisti-fruttariani; che li immagini un po’ i nuovi frequentatori di Woodstock che fumano semi di lino e condividono alghe. Niente più riviste ma instagram (così i paparazzi sono pure andati in crisi. E addio Bella Vita) e scoop-selfie-video-stopmotion direttamente dai vip. Cosa mangiano. Come si mantengono in forma. E soprattutto perché Belen ha quel fisico se fa empanadas da mattina a sera? (perché dalle 9:00 alle 12:00 la vedi su palle rotante, appesa ai muri, su scalinate ripide che fa gradini a sei a sei. Risolto l’arcano. Incredibile no?). Niente più diete di colore, zone, della pesca, del broccolo, del pollo, dell’ananas ma un click sui blog e qualche video tag o videoricetta su Youtube. Messa da parte la cotoletta, largo all’insalata di avocado, due semini confusi e un hamburger vegetariano innaffiato da centrifugato. A chiusura una bevanda energetica e proteica, va.

Non ci sono più le Estati di una volta, Signora mia.

Se provi a mettere sull’oracolo Google “metodi per sentirsi leggero mangiando” troverai miliardi di link, che neanche Kim Kardashian quando ha sventolato al mondo le lastre dei suoi glutei per dimostrare di non essere ricorsa alla chirurgia estetica. E ti assicuro che è davvero difficile superare una notizia di cotanto impatto popolare. Perché quindi voglio aggiungere il mio inutile punto di vista alla vicenda? Semplice. Perché scriverò quello che non è mai stato scritto: sono tutte fesserie (regia possiamo avere un suono registrato di stupore in sala? Grazie).

Sono tutte stratosferiche e intergalattiche fesserie. La cosa bella è che nessuno potrà contraddirmi perché ricorrerò per certi versi a un elementare filosofeggiare sulla vicenda. Il fatto è che innanzi tutto non c’è un parametro preciso della leggerezza. Ad esempio, io con una fetta di pane bianco vado in coma per tre giorni e mi gonfio come una zampogna la notte di Natale. Poco importa se lo mangio al mattino, pranzo o cena. Al contrario esistono persone (maledette!) – (mamma non sto parlando con te nonstante ti stia citando ad esempio) che, con mezzo chilo di pane bianco a pranzo e altrettanto a cena, stanno leggere che è una meraviglia. E sgonfie, sì. Certo influisce anche il dna calabro in questo ultimo caso ma perdindirindina sono sicula! Nel mio corpo gonfio scorre sangue coraggioso e con tre arancini dovrei correre almeno quindici chilometri! E invece.

Ce ne sarebbero premesse da fare ma ho un compito difficile da svolgere oggi, ergo mi accingo perché  ti ho già fatto perdere tempo abbastanza (devi dire “ma nooooo continuaaaaa!!”).

 

In Foto: Insalata di Spinaci, Limone, Salmone, Semi di Chia e Salsa di Soia

Stabilire il Parametro filosofico di Leggerezza

La prima regola (quella più lunga che fungerà pure da tediosa introduzione) per stare Leggeri mangiando è conoscere, capire, testare il proprio corpo. Come ticchettavo su La Colazione del Runner, ogni corpo è una macchina a sé. Con un proprio motore, cilindrata, design, interni e soprattutto optional. A un’utilitaria 1.200 benzina non puoi mettere del diesel (e mi sento tanto orgogliosa di me per questo paragone, perché non ho dovuto chiamare neanche un amico maschietto per farmelo spiegare. Temo che continuando potrei incorrere in qualche incidente però). Su un trattore non puoi mettere degli interni in pelle bicolore e un impianto di dolby surround facendola passare per un’impresa semplice. Nel senso che il cibo a cui siamo abituati fa parte soprattutto della nostra cultura, ambiente e curiosità; quest’ultima rimane l’elemento più importante, perché senza quella si resta relegati alle prime due e un bene non è.

Non è una genialata mettere in mano un pacchetto di miglio, quinoa, avena, grano decorticato e alghe goma wakame a chi trullo trullo infilava nel carrello fino a pochi giorni fa risotti pronti in busta da riscaldare al microonde. È prima di tutto un percorso interiore. Se vuoi stare leggero mangiando e volevi trovare un articolo con su scritto:

  • mangia tanti asparagi e broccoli
  • bevi centrifugati invece che frappè col cioccolato
  • l’ananas è drenante
  • i mirtilli sono diuretici
  • i carboidrati meglio a colazione
  • le proteine meglio la sera
  • la pizza sì ma una volta a settimana
  • bevi tanta acqua
  • evita bibite gasate
  • non mangiare dolcetti sul divano
  • a mezzanotte rinuncia all’amatriciana
  • non si infilano le dita del naso a tavola (ah no?)

mi spiace sinceramente perché sei nel posto sbagliato. Come nel caso del Pranzo da Runner e Cena da Runner è importante sottolineare quanto sia assoluto il dogma: conosci te stesso. Studiati. Prova. Stare a Tavola è come una corsa. Non fai la mezza maratona il secondo giorno. Non puoi non strapparti se non fai stretching. Non raggiungi risultati se non segui un percorso in toto. Giornalmente. Stare a tavola è come stare sulla strada. Ogni giorno vedrai dei risultati diversi. Capirai i tuoi limiti e quelli dove puoi andare oltre. Alcuni li supererai mentre altri no. Potrai ritentarci o lasciar perdere. Seriamente quello che resta davvero importante è porre te stesso al centro della tavola e della strada, perché dove sarai e come ci starai dipende solo ed esclusivamente da te stesso. Certo adesso io posso scrivere gli altri quattro punti enunciando cibi diuretici, broccoli e ananas con lo zenzero e spezie ma la cosa più bella come nel caso dei Runner, quella che credo contraddistingua il genere in quanto gareggia contro se stesso in primis, non è tanto il risultato, i numeri ma l’impegno e il percorso. La sfida, il sudore, la caparbietà e la vittoria di ottenere. Per il resto la pizza qualche sera, un junk food una tantum e un puledro cotto alla brace glassato nello strutto si può fare. Come si può fare il defaticamento e il meritato riposo. Non si vive per mangiare ma neanche si mangia per vivere. Si mangia vivendo e soprattutto si Mangia la Vita (ho finito il sermone? sì, dai).

E ora ve ne dico quattro, oh!

 Evita i picchi di insulina e urla “Vade Retro Zucchero Raffinato”

Non devi stare con la calcolatrice alla mano e improvvisarti un ragioniere pazzo che somma, sottrae e moltiplica ma non tralasciare mai il rapporto consumo-energia. MAI. Un Runner che corre dodici chilometri in un’ora brucia più di uno che ne ha fatti cinque in quarantacinque minuti (quanto sono intelligente? C’è del sarcasmo). Importantissima, è sempre, la strabenedetta quantità, soprattutto quando si tirano in ballo i tanto demonizzati carboidrati. Evita i picchi di insulina che inducono l’organismo a creare grassi di deposito per un eccesso di zuccheri nel sangue; soprattutto la sera che pantofole, divano e canotta della salute ti aspettano (se vai a ballare mangiati una pizza pure per me, grazie amico!). Riduci lo zucchero raffinato bianco. Poi ne riparliamo sulla leggerezza (è ovunque! Ripeti con me: è ovunque! Vade Retro!)

“Controllare” gli zuccheri, che sono causa di gonfiori tanto quanto i latticini e il glutine, e capire dove inserirli – anche e soprattutto in base alle tue attività quotidiane e abitudini – è in assoluto la cosa più importante da fare. Lascia perdere il supermetabolismo e rimpinzamento di proteine (e te lo dice una che ha perso 80 chili con la chetosi e ancora ha degli strascichi enormi). Reintegrali dopo fisicamente (e mai sottovalutare il fattore: mentalmente) è quanto di più difficile si possa chiedere ad un corpo (mens sana in corpore sano? ecco).

 Acqua e Limone- Aceto di Mele: La nuova Religione

Bere bere bere bere ma calma perché potrebbe sortire l’effetto opposto (e farti sembrare Violet della Fabbrica di Cioccolato. Se non sai di cosa sto parlando rivedi un po’ tutto il tuo percorso da cinefilo, d’accordo?). Esistono in commercio tantissime varietà di tisane detox e drenanti. Non farti abbindolare dall’abuso di tè verde. Fa bene, d’accordo, e contiene anche poca teina – i giapponesi a 120 anni ne dimostrano 34 e sono freschi/tranquilli/calmi/pacati – ma è sempre e comunque una bevanda eccitante e arrivare con 200 battiti al minuto all’inizio di una corsetta mi pare sprovveduto. Alterna quindi, ricordandoti sempre che Acqua calda e limone al mattino appena sveglio e a metà mattinata due cucchiaini di aceto di mele potrebbero davvero essere il tuo elisir di lunga vita (oh! Lo fanno pure Angelina Jolie e Charlize Theron! Via a comprare bancali di aceto di mele, Donne!)- Per inciso: ci sono anche le capsule di Aceto di mele, qualora foste come me che al primo cucchiaio ramazzate a terra urlando pietà.

(ma comunque se dici che l’acqua e limone al mattino fa dimagrire mentre mangi tortellini con la maionese, forse e dico FORSE qualcosa non va)

 Mangia Crudo. Arrenditi!

Il crudo. Mangia crudo quanto più possibile. D’Estate sei agevolato dal clima e quindi puoi tentare e capire gli alimenti che ti piacciono di più (ma andrà sicuramente così – una delle poche certezze che ho nella vita tanto quanto che l’aceto di mele non sortirà lo stesso effetto, che ha su Charlize). Il mito anni ottanta delle insalate, se ci pensi, si rifà proprio al concetto del crudismo per certi versi. Mangiare foglie verdi crude è fondamentale (per tutta una serie di fattori da approfondire) per restare leggeri ed essere sazi. Gli spinaci freschi sono dei fidi alleati. Ricchissimi di Vitamina A hanno un potere curativo, sgonfiante e saziante. Non a caso sono i protagonisti della Ricetta di oggi, che vedi in foto.

Un’altra insalata perfetta per restare leggerissimi? Due tra gli ingredienti che sortiscono più questo effetto ne formano una follemente buona: Spinaci freschi, ananas a tocchetti, olio extra vergine d’oliva, succo di limone e sale rosa (il sale rosa non è soltanto una moda. Riesce a farti trattenere meno liquidi rispetto a quello bianco. Un ottimo sostituto per non rinunciare completamente al sale. E non è raffinato come quello bianco. Da ripetere come un mantra tre volte al dì). E se ci metti due gamberoni grigliati sopra mi penserai e alla prima forchettata dirai: ma sai che non è così tanto scema come sembra quella iaia lì? (Poi dirai “nonono è proprio scema” ma l’insalata ti piacerà eccome. E tanto basta).

Spezie e Radice di Konjac

È verissimo che le spezie aiutano a mantenere leggeri, perché oltre alle proprietà diuretiche e depurative (alcune anche lassative se ingerite in modo eccessivo) riescono ad accelerare il metabolismo. Il Re indiscusso è lo zenzero. All’acqua e limone calda al mattino aggiungi la radice di zenzero. Aggiungila anche all’insalate e fai dei veri e propri decotti. Metti in pole position sulle mensoline della cucina lo zafferano, la noce moscata, la cannella e il curry (che cambia completamente il sapore del pollo, altro alimento “sgonfiante”). Un’altra chicca che spesso non viene enunciata in queste lunghe liste di frutta, spezie e rimedi della nonna? La radice di Konjac. Ne riparliamo sicuramente perché molti sportivi, ormai, ne fanno uso. Dalla Radice di Konjac si ricavano diverse tipologie di prodotto. Uno su tutti: Gli shirataki. Una sorta di spaghetti, molto simili ai vermicelli di soia ma non di gusto perché ne hanno uno neutro e insapore, che riescono a saziarti e di cui puoi abusarne ingenti quantità perché aiuta e favorisce il transito intestinale nonché aiuta a raccogliere il contenitore fecale per espellerlo.
Certo potevo scegliere un altro modo per chiudere, ma diciamocelo, interessa e molto anche questo per essere leggeri. La Radice di Konjac è tra i pochi alimenti che seriamente riescono nell’impresa. Nonostante le titubanze che si potrebbero avere per il sapore e la consistenza.

La curiosità. Il percorso. La costanza. Le prove. E solo dopo il risultato. Solo dopo.

Perché niente è subito. Soprattutto le cose belle e importanti. Ed essere leggeri con se stessi, il proprio corpo e con chi ami lo è come poche cose.

Articolo per RunLovers

QUESTO POST È STATO PUBBLICATO IL: 

2 COMMENTS

  1. concordo su tutto e per esperienza personale l’anno scorso ho provato la Tisanoreica per impormi delle regole e a differenza di altre diete ho mantenuto i risultati anche dopo, ho scoperto di odiare la Stevia (mi cambia completamente il sapore del thè e caffè), il latte mi gonfia e si io anche a guardare la pizza mi gonfio…ma dopo anni di diete ho capito di avere un corpo morbido che non diventerà mai secco (se uno nasce tondo mica può morire quadrato) e la vera regola è nel concedersi poco di tutto…poi che io non vada a correre neanche morta è un’altra storia…al massimo chiedimi di fare escursioni e camminate per lunghe ore e ci sto e poi ora che è estate il mio sport è l’acquagym….gli spaghetti shirataki non sono male:D

  2. maga magò, ohibò…mi fai amare tutto, ma io la corsa proprio no! (sono come Giulia qui sopra!). Sarà che alle medie il prof di educazione fisica ci torturava con la “corsa di capillarizzazione lunga e lenta” e ci faceva sdrenare con programmi assurdi, io nun ce la posso fà, a correre, peeeeeeeerò posso, mangiare pane non raffianto e tostato (le mie ragazze del forno a legna da cui vado ne fanno di grano bolero, integrale e semi-integrale e di farro), prrrrrrrrrovare a ingurgitare l’aceto di mele (perché l’acqua e il limone la prendo a volte) essere brava col pollo e con la radice strana per la cacca ma.. io e le spezie… non ce la faccio.. non sono per me… come posso fare? e mi cono impegnata con la curcuma, lo zenzero, la cannella (che mi fa tanto cicche brooklin ), la noce moscata ed il curry.. no..eè come se non le sentissimi per me.. non mi piacciono… non ce la faccio… faranno bene ma purtroppo…
    mi perdoni maghetta?
    basiii
    Manu

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

Seguimi anche su Runlovers

Tutte le settimane mi trovi con una ricetta nuova dedicata a chi fa sport

MUST TRY