Ricette Vegetariane e Vegane

La tavola di fine anno: San Silvestro. Superstizioni e cibo

Petto d’anatra alla melagrana, Cavolo e castagne in letto di crema pasticciera salata, caviale, capesante e aragosta e gamberoni. E.

E basta.

Sai che non faccio mai la morale e men che meno c’è un giudizio nelle mie parole ma va assolutamente sottolineato che la tavola di fine d’anno, da sempre una delle più ricche e sfarzose dell’anno seconda solo a quella natalizia, non deve essere necessariamente strapiena di cibo “lussuoso” e costoso; quello è uno status of mind e nulla di più. I francesi per esempio festeggiano con caviale, ostriche, champagne e fegato grasso d’anatra perché cibi estremamente costosi e chic; ma non sono i soli.

Il cibo è sempre lussuoso; qualsiasi tipo di cibo. Pure le patate bollite. È cibo. È buono. È lusso; anche se ancora moltissimi non se ne rendono conto. Per quanto mi riguarda: Anche una buonissima spaghettata aglio olio e peperoncino può essere una portata incredibile per un fine d’anno scoppiettante sulla tavola più ricca.

Questa doverosa premessa -apparentemente banale ma necessaria- per dire che non credo affatto nella sfarzosità delle portate se contestualizzate a determinati cibi; se piacciono per carità ognuno sceglie quello che preferisce. Non necessariamente una semplice peperonata va esclusa, tutto qui.

Le superstizioni della tavola di San Silvestro (e non solo)

Per quanto concerne il cenone di San Silvestro, ovvero del 31 Dicembre, che tutti -io per prima- chiamo la tavola di Capodanno ci sono tantissime superstizioni. Vogliamo ricapitolarle tutte? O perlomeno quelle più famose. Cibo e non, intendo.

Pare che si debbano mangiare dodici chicchi di uva perché portino fortuna ogni mese che verrà. Rinunciare a cotechino e lenticchie che promettono soldi è praticamente proibito dalla legge; credo che nella nostra costituzione non mangiare cotechino e lenticchie sia praticamente perseguibile per legge. Passo per il cotechino ma onestamente da quando sono piccola ho sempre mangiato le lenticchie. Non tanto per la tradizione in sé ma per tradizione familiare, ergo sì questa delle lenticchie -che rimane ribadisco un piatto simbolo come la scacciata catanese per natale- non la salto. E poi ancora chi mette in tavola chicchi di melagrana (soldi pure, sì) e cesti di noci come simbolo di fertilità. C’è anche chi non rinuncia al peperoncino perché è considerato come un allontana sfiga, diciamo così.

Pare inoltre che….

Le lenticchie devono essere mangiate a mezzanotte o dopo la mezzanotte. Ecco, voglio essere precisa altrimenti ci confondiamo.

Il dodici, a ben guardare, è uno dei numeri più ricorrenti nei festeggiamenti del Capodanno in tutto il mondo: oltre i 12 acini d’uva che teoricamente vanno ingeriti nei 12 secondi che precedono la mezzanotte (devo ancora capire come si faccia poi al dodicesimo acino a non soffocare baciando e facendo gli auguri, ma va bene uguale) pare che ci debbano essere pure 12 frutti rotondi (nelle Filippine e in alcune zone dell’Oriente è molta sentita questa tradizione) che simboleggiano monete e che a loro volta simboleggiano fortuna e prosperità. Sempre a Est si consumano almeno 7 pasti (in alcune zone 12 addirittura) il primo giorno dell’anno in modo da augurarsi sempre prosperità e fortuna.

Il classico intimo rosso intramontabile lo elenchiamo?

Anche qui il rosso è correlato nell’antichità alla prosperità, fortuna e fertilità. Si potrebbe pure optare per una tavola all’insegno del rosso, certamente. Squisitamente kitsch! Meglio con il dorato se ha una punta calda, altrimenti si va d’argento (che l’armocromia ci assista pure qui!)

Il botto dello spumante

o dello champagne deve essere bello rumoroso; è segno di grande fortuna. E questa la sappiamo bene o male tutti come l’intimo e le lenticchie ma quella della finestra aperta la conosci? Pare che bisognerebbe pure lasciare una finestra aperta in una stanza buia prima di mezzanotte. Questo perché gli spiriti maligni che ci hanno tenuto compagnia nell’anno corrente andranno via. Non so secondo quale logica ma l’usanza vuole questo. Le energie positive saranno, invece, pronte a entrare (e speriamo va!). Se non possiamo accendere un falò, come usanza in diverse parti del mondo, ricordiamoci quantomeno delle candele.

Aprire porte e finestre per far entrare l’anno nuovo e far uscire gli spiriti negativi

In Russia si apre la porta d’ingresso proprio allo scoccare della mezzanotte per farlo entrare ed essere ospitali. Nell’Est insomma questa cosa di finestre e porte è molto sentita. In Olanda invece pare che si debbano scrivere i desideri per l’anno nuovo, bruciarli e conservare le ceneri. Sono davvero tantissime le tradizioni per la notte di San Silvestro a cavallo con il Capodanno. C’è pure chi si tuffa con zero gradi, per dirne un’altra.

Uva, melagrana, frutti tondi e lenticchie però sembrano essere tra le superstizioni più gettonate per quanto riguarda l’Italia. Poi se vogliamo pure aprire qualche porta e finestra che c’è di male?!

L’insalata di Capodanno perfetta

Credo che sia proprio questa sai? Perché i frutti sono tutti rossi e tondeggianti. E non in ultimo è una variazione di una famosissima insalata di Ottolenghi. C’è forse qualcosa di meglio? No.

Ravanelli, pomodori, cipolle rosse e chicchi di melagrana. Condisci con olio extra vergine d’oliva, sale e pepe. Se ti piacciono le olive nere succose sono perfette!

Non le solite lenticchie?

Lentil (vegan) Wellington

Queste lenticchie in gabbia di sfoglia sono di una bontà inenarrabile; te ne ho scritte altre di ricette perfette per una cena di Capodanno veg. 

Sono centinaia però le idee che puoi trovare qui sul mio sito; basta usare il tasto cerca o chiedermi nei commenti qualcosa di specifico. Sono sempre felice di chiacchierare con te e scegliere un piatto insieme, lo sai.

Il Ragù di lenticchie

Che puoi adoperare sostituendolo a quello classico e in tutte le preparazioni che lo richiedono; a partire dalle lasagne e dalla pasta classica. Una vera delizia. Chiunque lo provi ne rimane a dir poco stupito.

Ingredienti:

500 grammi di lenticchie secche, circa

un cucchiaio di estratto di pomodoro (o concentrato)

600 grammi circa di polpa di pomodoro

una carota

una cipolla

una costa di sesamo

olio extra vergine d’oliva

sale e pepe se ti piace

Prepara 500-600 ml circa di brodo vegetale. Prepara sedano, carota e cipolla e versa i tre ingredienti in un tegame  in olio extra vergine d’oliva. Lascia dorare a fuoco moderato e poi metti le lenticchie che precedentemente hai ben sciacquato. Lasciale cuocere e tostare un po’ fino a quando si impregnano per bene del soffritto e dell’olio. Aggiungi l’estratto di pomodoro e un pochino di brodo vegetale. Subito dopo la salsa e porta a cottura mantenendo tutto molto stretto e poco liquido. Il ragù di lenticchie, per mio gusto, deve essere molto stretto e “croccante” ma se ti piace più “sugoso” chiaramente agirai di conseguenza. Come nella preparazione del classico ragù è importate prepararlo secondo i propri gusti. Aggiungo sale e poco pepe macinato sul momento e il ragù di lenticchie è pronto.

Lo puoi congelare senza problemi. Puoi condirci la pasta, farci le lasagne ma anche il riso. È buonissimo anche per imbottire le melanzane o peperoni e per qualsiasi cosa. Largo sfogo alla fantasia. Sono sicura che ti conquisterà.

Polpette di lenticchie

  • 200 grammi di lenticchie nere secche
  • 100 grammi di fagioli cannellini
  • 30 gramnmi di noccile tostate
  • 3 grammi di semi misti tostati
  • 2 cucchiai di yogurt di soia (o che preferisci ma bianco senza zucchero)
  • 2 cucchiai di senape (se non le fai con la salsa, però)
  • 1 cipolla rossa (facoltativa)
  • 1 carota
  • 1 scalogno
  • 1 costa di sedano
  • prezzemolo, alloro, salvia, peperoncino se vuoi, olio.

Lessa le lenticchie con l’alloro e i fagioli con l’aglio e la salvia. Rosola la cipolla, carota, sedano e scalogno con l’olio e poi unisci le lenticchie e i fagioli quando cotti e scolati. Lascia insaporire. Frulla il composto. Aggiungi lo yogurt, la senape e il peperoncino se vuoi. Aggiungi le nocciole e i semi. Formale polpette e fai rosolare in padella o se preferisci cuoci su carta da forno a 180 già caldo. Quando le polpette sono pronte passale nella salsa di pomodoro.

Lenticchie all’Ottolenghi

Ingredienti per due persone circa: 250 grammi di lenticchie secche (o 500 grammi circa di già cotte), 4 cucchiai di olio extra vergine d’oliva, un cucchiaino di cumino in polvere, 3 pomodori piccoli tagliati a dadini, foglie di prezzemolo o coriandolo fresco, 70 grammi di salsa tahina, 1 cucchiaio di succo di limone. 

Cuoci in acqua bollente e salata le lenticchie. Scola e aggiusta di sale. Metti da parte.

In una padella metti l’olio e i pomodori tagliati a dadini. Lascia cuocere e aggiusta di sale e pepe. Versa le lenticchie cotte e solo dopo il succo di limone e la salsa tahin. Aggiungi il cumino e servi con foglie di prezzemolo o coriandolo fresco. In genere questo tipo di lenticchie è servito con delle uova sode con paprika sopra, nel caso tu le mangiassi e volessi provare. 

 

Lasagne con ragù di lenticchie

Lo puoi congelare, il ragù, senza problemi. Puoi condirci la pasta, farci le lasagne ma anche il riso. È buonissimo anche per imbottire le melanzane o peperoni e per qualsiasi cosa. Largo sfogo alla fantasia. Sono sicura che ti conquisterà.

500 grammi di lenticchie secche, circa

un cucchiaio di estratto di pomodoro (o concentrato)

600 grammi circa di polpa di pomodoro

una carota

una cipolla

una costa di sesano

olio extra vergine d’oliva

sale e pepe se ti piace

Prepara 500-600 ml circa di brodo vegetale. Prepara sedano, carota e cipolla e versa i tre ingredienti in un tegame  in olio extra vergine d’oliva. Lascia dorare a fuoco moderato e poi metti le lenticchie che precedentemente hai ben sciacquato. Lasciale cuocere e tostare un po’ fino a quando si impregnano per bene del soffritto e dell’olio. Aggiungi l’estratto di pomodoro e un pochino di brodo vegetale. Subito dopo la salsa e porta a cottura mantenendo tutto molto stretto e poco liquido. Il ragù di lenticchie, per mio gusto, deve essere molto stretto e “croccante” ma se ti piace più “sugoso” chiaramente agirai di conseguenza. Come nella preparazione del classico ragù è importate prepararlo secondo i propri gusti. Aggiungo sale e poco pepe macinato sul momento e il ragù di lenticchie è pronto.

Un’insalata con le lenticchie particolare e buonissima

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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