Ricette Vegetariane e Vegane

Tartare di Gamberoni con Avocado, Pesca tabacchiera, Mango, Papaya e olio alla menta

La Ricetta

8 Gamberoni freschissimi, 1 Avocado, 1 Mango, 1 Papaya, 1 Pesca tabacchiera, Olio extra vergine d’oliva con foglie di menta, sale grosso macinato sul momento e pepe (rosa) se piace, abbondante succo di lime (o limone)

Aromatizza l’olio con foglie di menta freschissima se ti piace l’idea. Taglia tutti gli ingredienti e lasciali marinare nell’olio e nel succo e anche nella scorza se non è trattata. Basterà grattugiarne giusto un po’. Aggiusta di sale e pepe se piace. Adopera un coppapasta se ti piace la presentazione a torretta, come in foto. Bon. Finito.

Si sposa benissimo anche con una salsetta guacamole o una maionese di avocado. Ma pure dello yogurt bianco naturale non zuccherato.

 

E mentre che ci sei (che è un bell’inizio) non perderti la Tartare della Salute che ho messo la settimana scorsa su RunLovers. La trovi qui.

I Gamberoni (come tutto il pesce in realtà) con la frutta esotica si sposano benissimo e non si stava aspettando certamente me per dire questa ovvietà. Nel tempo non so neanche quante tartare abbia fatto. Combinazioni e condimenti. Sta di fatto che rimane un piatto velocissimo da servire e non in ultimo scenografico e accattivante. Pur nella semplicità diventa protagonista della tavola e in pochi vi resistono; tranne chi ha qualche problema con il cibo crudo chiaramente. In Sicilia, moda sashimi dilagante a parte, da sempre si è servito l’antipasto di pesce crudo. Il neonato (bianchetto) con limone, olio e sale e gli onnipresenti masculini (alici) che primeggiano sempre tra gli antipasti siciliani. Frutti di mare a parte. Non è un pasto di pesce completo in Sicilia se non c’è tutto questo con qualche riccio, occhio di bue e cozza di Messina (anche cruda, seppur non si dovrebbe). Il pesce crudo però è pericoloso (elosochedicosemprelastessacosaaaaaa) e prima di avventurarci in preparazioni di questo tipo dovremmo essere davvero (ma davvero davvero) sicuri della provenienza e se ha riposato all’interno di un abbattitore per debellare nemici silenziosi e pericolosissimi.

Una foto vecchiotta che risale a qualche mese fa ma che mi ricorda una bellissima giornata passata tra sorrisi e momenti calmi dalla luce tenue. Un accostamento apprezzato nella sua semplicità e che quindi lascio qui come ricordo e piccolo appunto di cucina.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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