Ricette Vegetariane e Vegane

L’evergreen della cucina cinese e la frittata di Gardenia

Mi sono messa in testa, oltre che le gocce ristrutturanti della kerastase che consiglierei vivamente a chi è rimasto con tre capelli come me dopo questo stramaledetto inverno, di contare una ad una le ricette che ho fatto qui all’interno del Gikitchen da due anni a questa parte. Mi piacerebbe poi unire quelle del compianto ( solo da me, Cri e Cey) angolo Maghettakitchen ( ehi fu splinder) risalente al 2004 quando si era pionieri bloggerecci. Sino ad oggi il Signor WordPress mi informa di aver sfornato, da quando sono in piena attività per intenderci ovvero due anni scarsi, ben oltre settecento post.

Contando che nel novanta per cento dei casi ho sempre appuntato una nuova ricetta nella peggiore delle ipotesi (dove duecento e passa post fossero solo disegni e foto)  credo che un cinquecento o giù di lì ci siano tutte; solo che mi pare impossibile oltre che una cifra pazzesca. Devo vederci chiaro, santapizzetta. Il bello di tutto questo è che non ho minimamente il tempo per farlo e non fa nessuna differenza saperlo o no, ma brutta cosa la vecchiaia e la testardaggine. Potrei giusto organizzare un giveaway insieme al mio Nano da Giardino Notaio, fare un bannerino e intitolarlo ” Tu mi conti i post e io ti regalo un uikend in una beauty farm!” non dichiarando ufficialmente che la beauty farm sarà casa mia allestita per l’occasione e durante il massaggio incompetente si dovrà cliccare su “mi piace” di tutte le mie foto su Facebook e fare un commento cuoricioso in ogni singolo post ( DO UT DES* e qui Max so già che riderà nell’openspeis) . Il tutto minacciando con una pistola piena di ricotta e cannella e sparando cialde di cannolo.

E a proposito della faccenda Giveaway (avvicinatevi al monitor che non posso gridare. Ci scrutano e osservano) da oggi il tutto verrà gestito nel seguente modo: Tombola per Anziani Psicolabili.

Così eluderemo l’ FBG ( che se c’è L’effbiai ci può essere pure L’effbigivauei, mi pare chiaro). Nessuno più dovrà pronunciare quella parola. NESSUNO CHIARO? Siamo sotto regime. Parola d’ordine: Tombola per Anziani Psicolabili ( e ce ne è giusto una in arrivo shhhhhhhhhhhhh).

L’Avvocatodagiardino ( sì quello con il portafogli in carta da zucchero) mi ha consigliato questo ed io eseguo. Come faccio a non fidarmi ciecamente di uno che accoppia i bikerbuzz scamosciati dalle nuance pastello ad una camicia Vintage?

Ed a proposito di nani da giardino dal 20 Febbraio al 11 Marzo che siano da giardino, da terrazza, da balcone o che siano proprio invisibili ( ma ci sono, ricordatelo!) attendono la loro amica Gardenia per allegre serate in compagnia. Lo scorso anno qui si era fatta una buonnnnnnnnnissima torta  ( Max confermerà giusto perché è l’ammmoredicasa e deve mentire) con le mele dell’Aism e quest’anno mi sa che una frittata con la gardenia ci scappa (cosa sto dicendo?)

Oh perchè questa gardenia è bella da matti sul serio e in quel sacchetto si possono trasportare tanti piccoli nani da giardino quando si è in trasferta. Giusto l’altro giorno poi mi sono vista recapitare un Nano da Giardino da borsetta: un sogno perverso finalmente realizzato. A tal proposito devo assolutamente riprendere il mio progetto Garden Gnome. Ho rivisto me con il carrello del supermercato spingere un nano da giardino e solo in quell’esatto momento ho capito che forse sono ( e ribadisco forse) una persona che non conosce la vergogna.

Insomma.

Contare inutilmente post, giocare con il nano da giardino da borsetta e organizzare Tombole per anziani psicolabili. Ma che giornate intense ho io? eh? Prima di fuggire a gambe levate ( e vi assicuro che levarsi le gambe è difficile) lascio due appunti in cucina, ecco. Che la settimana etnica sta finendo e un’altra sta cominciando e quando una finisce e l’altra comincia c’è un nuovo giorno per ricominciare. OH MARZULLOOOOOOOOOOOOOOOOO nuncihotemmponunciho! Esci da questo corpo.

Per la settimana etnica poteva mancare il Riso alla Cantonese? Sì.

Perché, confesso, era l’ultima ricetta che avrei fatto. Certamente non arrivo io a dire chissà quali novità o entusiasmanti risvolti durante l’elaborazione, ma come spesso accade questo piatto è un ricordo e ci tenevo particolarmente ad averlo in archivio. Per questo motivo ne ho preparato una versione, seppur con il pesce e non con il maiale o il prosciutto cotto, come solitamente viene servito in Occidente. Sì perché, come più volte si è blaterato, la cucina Cinese è talmente vasta che relegarla ad un ruolo di: liso alla cantonese, spaghetti flitti cloccanti e involtini plimavela è ridicolo oltre che qualunquistico e insulso. E aspetta che vado su Virgilio sinonimi perché devo trovarne altri.

Il riso alla cantonese di oggi è con i gamberetti a dimostrazione del fatto che in oriente le accoppiate edamame-gamberi e gamberetti-piselli con uova rimangono un evergreen da riproporre in diverse circostanze; che siano semplici omelette sino ad arrivare a zuppette, primi, secondi e insalate. Sospetto che pure nel gelato fritto qualcosa di gamberoso legato a un non so qualche legume potrebbe trovarsi.

Preparo spesso il riso alla cantonese, sia nella versione con carne di maiale che in quella con i gamberetti, anche se confesso in questa occasione ho fatto un abuso di (pezzotti di) gamberoni freschissimi reperiti dal mio pescivendolo di fiducia. Di quelli grigi enormi siculi che tanto piacciono al Nippotorinese. Un pizzico di zenzero, quello fresco intendo, giusto perché ne va ghiotto ma qualora ci si volesse attenere alla tradizionale elaborazione si salta a piè pari questo passaggio speziato. Accompagno il riso alla cantonese sempre a un dolcetto freschissimo. Molte volte un dolcetto di riso al sapore di mandorle che non vedo l’ora di mostrare anche perché ultimamente mi piace proprio dedicarmici.

 

Ingredienti per 4 persone circa: 250 grammi di riso bollito, 2 uova intere, 1 albume, 50 grammi di piselli lessi, 150 grammi di gamberi bolliti, 1 cipollotto, 2 cucchiai abbondanti di olio di sesamo, 1 pizzico di zucchero, 1 macinata di pepe nero fresco, 2 cucchiai di salè, olio di semi o girasole (o riso) per friggere (se si vuole arricchire con più ingredienti si possno aggiungere: 200 grammi di petto di pollo, 200 grammi di carne magra di maiale come il lombo e anche 25 grammi di germogli di bambù). La versione che ho fatto io è quella senza carne e più leggera e comprende solo i gamberi e i piselli.

In alcune zone della Cina mettono anche i funghi cinesi secchi che bisogna ammollare in acqua tiepida per trenta minuti almeno prima dell’utilizzo. Le operazioni sono semplicissime.

–  Fai bollire i piselli in acqua salata

– Fai bollire i gamberi in acqua salata

– Fai bollire il riso in acqua salata

(se non vuoi sporcare tre pentole cuoci prima il riso e scolalo lasciando l’acqua di cottura e poi fai insieme anche piselli e gamberi senza problemi)

– Se usi anche la carne ricorda di cuocerla per bene su una piastra con pochissimo olio e tagliala a cubetti. Io la unirei normalmente quando sarà il momento dei gamberi e dei piselli

-In un wok fai saltare i piselli e i gamberi. Aggiungi il riso e mescola un po’ e versa le uova che avrai precedentemente sbattuto in una ciotolina (un po’ come si fa nella carbonara; suvvia tutto il mondo è paese!). Salta tutto bagnando e sfumando con sakè e aggiungendo un pizzico di zucchero ma proprio un pizzico appena, come si fa con il sale durante la preparazione dei dolci. L’uovo non si deve attaccare alle pareti e quindi non smettere di muovere il riso con tutti gli ingredienti.

Un Riassunto dei “Risottini” precedenti?

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23 COMMENTS

  1. Ancora buongiorno mia adorata!!! Che dire del liso alla cantonese?Io lo cucino spesso, soprattutto d’estate, e da oggi in poi si adotta la versione col gambero che è più appropriata! E’ più leggera, vero Ingeriminese. tu che metteresti il maialino pure sul gelato?! Ora però vorrei tanto la ricettina di quel freschissimo dolcetto di riso al sapore di mandorle, si può?! BACIOTTI

    • Dimenticavo… Fammi sapere al più presto di quella tombola al centro anziani perché,sai,ormai c’ho un’età e mi devo incamminare… 😉

  2. Oggi non sono nell’openspeis perché porto la figliola a vedere un po’ di moto a motodays. Innanzitutto dico tertium non datur, che è l’unica risposta a do ut des (e tu sai di che parlo) e comunque sono scoppiato a ridere davanti all’aimac, quindi è la stessa cosa.
    Poi siccome un’intera giornata a motodays non è pensabile, e oltretutto oggi è il compleanno del mio amato suocero, gli ho preparato proprio la torta di mele dell’aism. sempre perché nulla accade per caso.
    infine una piccola comunicazione di servizio. hai un sms che riguarda una cosa importante, che ti rimanda a un’email. dovresti mandarmi un sms di risposta, ma anche un nano da giardino viaggiatore ve bene uguale… 😀
    pisandlov

  3. A me il liso alla cantonese piace molto. Sarà banale, che ci posso fare, ma al cuor non si comanda e io vi confesso che ne mangerei a badilate 😀
    E siccome non ho dormito bene perchè ero in pensiero per QUALCUNO e non voglio fare nomi, ma solo nani da giardino, oggi sto ‘na pezza e ho pure una fame da coniglio 😀

  4. un minuto di rispettoso silenzio e adorazione per il riso alla cantonese.
    coi gamberi poi ancora più bbboono *___*
    ma che riso usi? basmati….?
    ps. <3 (te l'ho bofonchiato al tel ma posso fare di meglio…è una delle cose più difficili per me, non hai idea!! peggio che apparire in video 😀 )

  5. Sei una splendida ragazza Iaia e un appuntamento irrinunciabile ormai . Complimenti per tutto quello che ( meravigliosamente ) fai.
    Lina

  6. Sentimààà. Niente straccetti di frittatina allora? Proprio così in stile carbonara? Nopperchè al ristorante cinese ci troo degli strani “filiamenti” gialli e non capivo bene é_è

  7. Ieri sono andata a pranzo al ristorante cinese con alcuni miei compagni di università e uno di loro, che è cinese, ci ha detto che non ha senso che il riso cantonese si chiami così, perché non è per niente una specialità cantonese…ogni giorno scopro cose nuove 🙂

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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