Ricette Vegetariane e Vegane

Panino con Tumminia, Hamburger con miele Manuka, senape di Digione e salsa Worcester, zucchine al limone e maionese

No ma il titolo è troppo corto. Aspetta che lo sistemo correttamente, ok?

Panino (a lievitazione lentissssima) con farina integrale di Tumminia, semi di lino, semi di chia e girasole con Hamburger di vitello insaporito da miele Manuka, senape di Digione e salsa Worcester con zucchine grigliate (ma non troppo) al limone e maionese (con uova di galline allevate a terra).

(sì, la pernacchia può partire adesso)

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L’idea è del GranCapFarabutt Big Ideas che mi fa “Tre Minutes Sandwich?”, ovvero una serie di panini da preparare in tre minuti come dopo aver sudato il primo giorno di saldi tra donne urlanti, bambini e alieni venuti da lontano per l’ultimo maglioncino orrendo di Bershka? (il GranCapFarabutt ha detto: dopo aver corso a 20 km/h nelle lande di Mordor ma abbiamo delle visioni completamente diverse. Sarò sicuramente influenzata dal fatto che io corro su un tapis roulant attorniata da scarpe fesciòn. E giuro non ho un nessun maglioncino orrendo.  O sì?)

Gli dico che è un’ottima idea (e che gli vuoi dire al Capo?) e che non sto nella pelle. Voglio farne 15 in un sol colpo. Stranamente mi dice che ne basta uno, almeno per il momento. Presa dall’entusiasmo penso alla cosa più semplice da fare: un elenco. Tra le diverse idee viene scelta questa. Ora detta sinceramente è assurdo che io riesca a fare un panino con il nome più lungo della preparazione in un contesto dove l’idea prende come nome 3 Minutes Sandwich, no? Ma appunto sono io. Quindi di che logica stiamo parlando?

Ultimamente sto panificando manco fossi il panettiere di cui si invaghisce Pina Fantozzi (ditemelo che vi ricordate il pane nella lavatrice o spacco tutto e passiamo un brutto week end); e lo sto facendo con il grano di Tumminia (o Timilia), varietà siciliana caratterizzata dal colore scuro. Un grano che non si produce come fossero maglioncini di Bershka insomma, ma che ha quel gusto di abito vintage cucito a mano di alta moda. Sta ritornando molto in auge e io SICULA d’onore mi sono eretta a portavoce (sì, ora mi calmo) del grano Tumminia (alla bio bottega dove mi servo da mesi e che amo visceralmente – dove compro i dolci raw e dove sogno di vivere per sempre tra gli scaffali con Ombretta, sì – puoi ordinare il pane ma con la farina faccio prima e ne sforno 12 chili a settimana o forse qualcosina in più).

Del miele di Manuka ho parlato in occasione di Muffin e Datteri e se ti fa piacere puoi leggere qualcosa in più qui.

Ora non è che arriva cretina-iaia-da-catania a dire che i panini gourmet sono molto in voga già da anni. E’ lapalissiano. Emblemi e ormai cliché, rimangono però in assoluto l’idea di un pasto completo se perfettamente bilanciati seguendo lo schemino sempiterno carboidrati-proteine-vitamine. Questo panino dal nome troppo lungo, dalla preparazione a dir poco velocissima e che contiene prodotti apparentemente antipatici e ricercati, è in realtà un’idea davvero molto veloce.

La carne insaporita con la salsa Worcester piace. E non ve lo dice una schizofrenica che segue un’alimentazione vegana (ahhscemamachenesaitechemangicarote! Vi sento!). La propino da un decennio e ogni volta tutti mi chiedono: macosacihaimessonellacarnesantocielo. Entusiasti e felici. Si può pure lasciare marinare un po’. Non è difficile trovare la Worcester. Non importa che il Miele sia Neozelandese Manuka; l’ho adoperato perché lo avevo in casa, per le proprietà e a titolo informativo anche per gli incredibili benefici antinfiammatori. La maionese va bene pure di galline allevate sul parquet (la smetto, sì) e via discorrendo. E’ importante solo che la carne sia tritata sul momento. Non voglio entrare nel loop gnegnegne ma la carne tritata da troppo tempo è un terreno fertile per batteri e prolificazione di orrendevoli orrendevolezze (volevo troppo dirlo).

Anche qui non è che ora arriva iaia-cretina-da-catania a dirvi che è importante scegliere le materie prime ma. Ma lo ricordiamo lo stesso perché altrimenti checistiamoafffàqui?

Ah e avete visto il Video? (ticchetto all’alba del 20 Marzo e sono eccitatissima per l’eclissi. Pare che al Sud si veda solo il cinquanta per cento e al nord il settanta ma spero davvero tanto di poterne fare tesoro perché alla prossima potrei non arrivarci ed essere già chiusa nel reparto psichiatrico. Magari con le galline allevate sul parquet, per dire). Lo ha sistemato il GranFarabutt. A me trema un po’ la mano. Ma tutto questo per dire che ci saranno grandi sorprese e che il Canale Youtube di RunLovers ha ripreso piena attività.

Cosa significa? Che se non vi iscrivete piango fino alla prossima eclissi facendo panini dal titolo lungo in poco tempo e che vestirò solo orrendi maglioncini di Berska (che poi forse sono pure carini. Ma chi ci entra con la musica techno a palla? Sono anziana, dai).

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(basta un account gmail e dico io chi non ne ha almeno 12?)

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4 COMMENTS

  1. quelle pagnottelle piccole e rotonde mi fanno perdere la ragione. ammesso che ne sia rimasta un po’.
    sto preparando le carte perché voglio la cittadinanza scaffaledelbiologicocataneseconIaia. voglio essere ben preparata.

    la musica da berschchhhhka è un test. solo se superi il supplizio auricolare puoi accedere al livello successivo. (dipenderà sicuramente dalle stagioni ma almeno un maglioncino brutto in negozio lo trovi sicuro. ci si può fare affidamento.)

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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