Ricette Vegetariane e Vegane

Il Pane con le olive nere e le erbe di Provenza

Una Ricetta facilissima e veloce per ottenere un Pane strepitoso che stupirà. Eccome se stupirà (esistono persone a cui non piace il pane con le olive? Se sì non ditemelo vi prego perché voglio ancora avere un pizzico di fiducia nel genere umano. Grazie).

Per un pane abbastanza piccolo

(tratto da questo incredibile Libro)

 

  • 80 grammi di olive nere snocciolate
  • 1 cucchiaino di erbe secche di provenza
  • 250 grammi di farina (decidi tu quale)
  • 4 grammi di sale
  • 3 grammi di lievito fresco o 2 grammi di lievito secco attivo
  • 180 ml di acqua circa

Mescola le olive con le erbette. In una ciotola unisci la farina e il sale e metti da parte (gli ingredienti secchi). In un’altra ciotola più grande pesa il lievito. Aggiungi l’acqua e fai sciogliere il lievito (gli ingredienti umidi). Unisci gli ingredienti secchi a quelli umidi. Mescola con un cucchiaio di legno e poi con le mani fino a formare un impasto. Copri. Fai riposare 10 minuti. Trascorso il tempo aggiungi all’impasto le olive e le erbe. Impasta delicatamente fin quando non sono incorporate. Copri di nuovo e lascia riposare 10 minuti. Ripeti due volte questo passaggio. Ovvero impasta e lascia riposare. Impasta di nuovo e lascia riposare. Quando l’impasto è raddoppiato di volume sgonfialo con un pugno. Spolvera con la farina il piano di lavoro e lavoralo un po’, poi forma un rettangolo lungo e ripiega. Fallo di nuovo e dai la forma al tuo pane. Lascialo lievitare altri 45 minuti. Fai scaldare il forno a 240. Scalda una teglia riempita solo di un bicchiere d’acqua sul fondo. Dovrà fare compagnia al pane per regolare la temperatura. Metti il pane su un’altra teglia e abbassa il forno immediatamente a 200. Cuoci per circa 35-40 minuti. Verifica se è pronto girandolo e dandogli dei colpetti sul fondo. Se suona vuoto lo è (attento a non a ustionarti). Fallo raffreddare e gustalo.

Un pane che sa di “casa”. Un pane “casereccio”, oh. A me ricorda tanto la mamma. Lo comprava molto spesso e io che ho sempre amato le olive in modo preoccupante (Ombretta e Giulia ne sanno qualcosa perché durante il Salone del Libro di Torino mi sono nutrita di scodelle di olive verdi enormi, sorseggiando acqua frizzante e limone in un bar che sembrava un po’ quello dell’Overlook Hotel. E io sembravo un po’ messa peggio di Jack Torrance a dirla tutta). Fatto sta che l’abbinamento pane e olive mi fa sentir male solo a pensarci. A tonnellate ne butterei giù. Tratto dal libro di Emmanuel Hadjiandreou, questo è uno di quei pani che trascrivi nel quaderno di cucina tra le ricette immancabili. Vorrei lanciarmi nella produzione di pane con il lievito madre ma è pura utopia. Ci manca solo il lievito madre. Un’altra cosa da accudire. Non fa purtroppo per me. Magari in futuro potrei pure farcela. Credo abbia molto penalizzato la scelta di adoperare uno stupidissimo panetto commerciale. Non oso immaginare cosa potrebbe venir fuori se eseguito alla vecchia maniera.

Sono giorni frenetici, non lo dico neanche più. Dico però che ho tirato fuori l’albero di Natale perché se non calcolo bene il tempo rischio di far poco e passi Halloween che mi è andata male ma Natale no. Lo devo a Luci e Frugoletto. Lo devo a te. Lo devo a me. A tutti noi. Che in questa cucina non abbiamo mai smesso di sognare almeno a Natale.  Allora ho ben tre alberi in casa perché sono confusa e non so bene come agire. Koi mi guarda stranita mentre compilo, facendo altro e altro ancora (e guardando Scream su Netflix), liste per un altro Natale in giro per il Pappamondo. E tu che ne dici? Ti va di continuare il giro del Pappamondo con me, magari sgranocchiando pane alle olive?

QUESTO POST È STATO PUBBLICATO IL: 

6 COMMENTS

  1. Frugolino sta costruendo una piccola mongolfiera… Prendiamo Pio Pio, l’amico Renna, una valigia di biscotti e arriviamo!!! Tu tieni in caldo il pane alle olive… Ti vogliamo bene e non vediamo l’ora di festeggiare anche questo Natale con te! <3

  2. solo se di pane a olive ce n’è a tonnellate. e gli alberi di Natale sono dodici.
    (non è vero, in giro per il pappamondo con te ci vengo pure senza infilarmi le scarpe e il cappotto, scappando ora di casa. basta che sto con Alivo. pessempre.)

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

Seguimi anche su Runlovers

Tutte le settimane mi trovi con una ricetta nuova dedicata a chi fa sport

MUST TRY