Dicevo che ho tutti i libri di Gordon Ramsay ma che per qualche oscura ragione ho ticchettato poco al riguardo, giusto qualche giorno fa qui a proposito di “Facciamola Facile”. Quale migliore occasione per riesumare questo volumotto che nelle prossime settimane potrebbe tornarci davvero molto utile? Si tratta di Natale con Gordon (ovviamente lui lo passa con la mia Cristiana e la cosa mi infastidisce parecchio perché vorrei che lei lo passasse solo con me, ma vabbè. Chedobbiamofare?). Direi che è giunto il tempo anche di pensare agli acquisti natalizi. A dirla tutta vorrei proprio fare delle liste. Un po’ come fanno le adorabili Fashion Blogger. Solo che al posto della 2.55 io ci piazzo il bimby in versione placcato oro. Che ne dici?
Guido Tommasi editore, 20 euro. Non ha la copertina rigida e non è pesante al tatto. La carta somiglia a quella di Facciamola Facile, che non apprezzo per mio gusto, ma le foto sono nettamente più strutturate e sono firmate da Chris Terry. La copertina recita:
” Le idee per il pranzo di Natale sono esaurite? La tradizione va bene, ma gira e rigira la tavola del giorno più atteso dell’anno ha sempre la stessa faccia. Fino ad oggi: questo è il momento della svolta, si cambia pagina, per davvero! E chi meglio di Gordon Ramsay potrà traghettarvi verso il successo culinario?”
In questo libro Ramsay a quanto pare raccoglie le sue ricette natalizie preferite. Ha pensato a noi compilando cinque menu diversi, ognuno incentrato su un classico rivisitato in chiave moderna. Per rassicurarci ha anche redatto una tabella di marcia per ogni menu. Insomma un po’ come avere un amico della portata di Ramsay che disquisisce sull’amletico dubbio “otto primi basteranno?” (intendo al Sud eh; perché il Nippotorinese con la storia di un primo-un secondo-un contorno pure a Natale nunsereggepiù). Vi è un abuso di cranberry che ama, dice, nei Cocktail e Smoothie ma anche nelle insalate, tortine e muesli. Ci consiglia gli alimenti irrinunciabili per la dispensa natalizia e i must dei formaggi da mettere in tavola per aprire le danze sorseggiando un bicchiere di vino. Per molti in Inghilterra non è Natale senza stilton che pare essere un must, ergo tutto si rifà bene o male -giustamente- alla sua tradizione natalizia. Ottima scusa per stravolgere un po’ le nostre abitudini? Direi proprio di sì. Tra consigli per i vini e abbinamenti di tacchino con Borgogna bianco o Chardonnay e filetto alla Wellington con Rioja Reserva senza dimenticare l’oca arrosto con il Riesling secco (arabo per quanto mi riguarda) si apre la prima sezione del libro ovvero:
Il Buffet
Frutta secca speziata e tostata come stuzzichino ideale, salmone affumicato con crema di avocado, tartellette alla zucca con salvia e timo, spiedini di manzo marinati, pollo alla paprika con salsa aioli, bignè allo Stilton, datteri ripieni con marzapane di pistacchi e miele e molte sfiziosità facilissime da preparare con ottimi abbinamenti che nella loro semplicità stupiranno eccome.
Il primo menu di Natale prevede Tacchino arrosto con limone, prezzemolo e aglio. Salsa gravy di tacchino con sidro e noci ripieno di maiale, albicocche e pistacchi. Salsa di mele e cranberry caramellati con patate arrosto curcuma e peperoncino e? E cavoletti di Bruxelles con pancetta e castagne (Iaia fatto senza castagne qui). Per chiudere il classico britannico: Pudding cotto al vapore con panna al whisky. Bingo!
Pianificare il Menu
Un’idea semplice quanto geniale questa. Perché ricetta a parte carpire l’organizzazione di un grande Chef come Ramsay è fondamentale no? Divide tutto in “con molto anticipo”, “il giorno prima”, “6-7  ore prima”, “4 ore e mezza prima”, “un’ora e mezza prima”, “circa quindici minuti prima”, “appena prima di servire”. Cosa ci spiega? Come mettere il tacchino e quando. Quando portarlo a temperatura. Quando è più comodo preparare la salsa e quando sfornare il tacchino per rendere tutto perfetto. Un modo utilissimo per farci sentire davvero la sua presenza. E lui in camicia che taglia il tacchino a pagina 33 vale tutto il libro, diciamolo. Dopo il tacchino per un perfect English Man poteva mancare il Filetto alla Wellington? Sia mai! E allora capesante saltate con vinaigrette ai capperi, uvetta e olive. Filetto alla Wellington natalizio, purè di crescione, purè di patate al tartufo e panna cotta con coulis di melagrana. Menu con prosciutto glassato è quello che segue. E si parte con il pesce, ovvero spigola, continuando.
Colazione e Brunch
Le feste sono anche questo perché checchesenevogliadiretuttattaccato il brunch è una festa. Lo è la colazione per certi versi (è già un terno a letto riuscirla a fare, diciamolo), figuriamoci una tavola imbandita di pancake, leccornie, scones e solo il cielo sa cosa. Ma a Natale si può sognare e sì, si può pure pensare di organizzare indimenticabili Brunch. Uova strapazzate con salmone affumicato su croissant tostati, polpette di patate e prosciutto, pancakes alla cannella con mele caramellate e pane di natale provenzale (che voglio provare assolutamente).
Pranzi e Cene
Zuppa di zucca con funghi selvatici, linguine ai funghi e tartufo e idee per rendere il salmone affumicato un piatto da tre stelle Michelin con piccoli accorgimenti e suggerimenti. Si può pure fare la zuppa!  E mica lo sapevo io!
Che sia primo, secondo, contorno, stuzzichino, dolce, consiglio, colazione, pranzo o cena o brunch, Gordon nonostante non siano tante le ricette ci ha infilato dentro di tutto manco fosse un tacchino iper imbottito. Pure lo zuccotto di Natale. Che altro vogliamo? Un libro imperdibile perché il fatto che non ci sia una scelta vastissima gioca davvero -ma davvero eh- a nostro favore. Quello che c’è infatti basta e avanza. Va dritto al punto. Pur non appartenendo -la stragrande maggioranza- le ricette alla nostra tradizione poco importa perché alla fine “l’apertura mentale e la globalizzazione culinaria” ha portato anche questo: non soltanto tortellini in brodo al nord e scacciata e crispelle all’estremo sud. Una crema di avocado ci sta eccome e pure un pudding al posto del solito -santocielobasta- pandoro con la crema di mascarpone. Ok. Lo facciamo pure sì, ma un Natale in giro per il Pappamondo fa sempre la differenza, no?
Un libro imperdibile. Non costa molto. Si ottiene tantissimo. Sa di casa. E Gordon è stato così a carino a dirci minuto per minuto come muoverci che mancava poco ci dicesse: tre ore prima procedi con la depilazione dei baffetti, un’ora prima procedi con l’acconciatura, trenta secondi prima di aprire la porta ripassati il rossetto (e sono sicura che se avesse potuto ci avrebbe pure detto: 30 minuti prima non ripassarti la matita sulle sopracciglia che sembri Teo Teocoli).
(la finiamo con la storia della sopracciglia folte o no? Per piacere. Lo chiedo come regalo di Natale. Si può?)