Ricette Vegetariane e Vegane

Qual è la tua Madeleine? Ti va di raccontarmela?

Tu mi sembri ben disposta verso di me

hai sorriso al mio piccolo dono.

E se soltanto io ho il tuo favore,

allora nessuna tavoletta di cioccolato

E’ troppo piccola…

(Goethe)

I Polifenoli fanno vivere di più. Il Flavonolo è capace di combattere gli odiosi radicali liberi. E non contenta questa molecola contenuta nel cacao riesce a curare malattie cardiovascolari e ictus. Paradosso dei paradossi poi contiene un antibatterico che vince sulla placca. Mica vera la storia che provoca la carie. Tuttaltrotuttattaccato. Contiene feniletilamina che “fa sentire innamorati” . Teobroma il cibo degli Dei. E non è difficile immaginare il Barbuto Zeus ingurgitarne ettolitri/quintali prima di concupire qualche ignara donzella e trasformare stangone bionde in querce secolari e femminone more in struzzi o ornitorinchi.

Ed è in buona compagnia il barbuto fedifrago. Maria Antonietta con il suo cioccolataio di fiducia, Madame de Maintenon e la fissa di portarlo sempre e ovunque con sé, Voltaire e le sue dodici tazze quotidiane di Cioccolata, Casanova per i suoi strabilianti effetti afrodisiaci ne tracannava quantità industriali, Mozart, Strauss, Stendhal, Sciascia, Manzoni, D’Annunzio.

Probabili cioccolisti affetti da cioccolismo. Al pari dell’alcolismo e tabagismo pare proprio che attanagli ben il due per cento della popolazione femminile stando a recenti strambi sondaggi; pur sembrando una cifra irrisoria e non contemplando l’universo maschile ma tant’è. “Non riuscivo a separare la bocca dai bordi deliziosi della sua tazza. Una cioccolata da morire, morbida, vellutata, profumata, inebriante” ( Guy de Maupassant). Viene quasi voglia di sbattersi la testa contro il muro focalizzando i bordi deliziosi. “Il tabacco può uccidere, la cioccolata no” ( Fidel Castro). “Se le regali dei cioccolatini è a dieta. Se le regali dei fiori è allergica” (Legge di Murphy). “Non pensate che il cioccolato sia un sostituto dell’amore… L’amore è un sostituto del cioccolato” (Miranda Ingram). Santa Subito. Perché pare che gli altri si siano pure impegnati ma Miranda santa pazienza ci ha preso in pieno. Mi viene voglia di impacchettare il Nippotorinese e proporre un baratto senza pensarci due volte se focalizzo quel cremino gigante da Gobino in via Lagrange. Dopo aver visto il museo del Cioccolato, dove puoi esordire al mattino con“Salve. Mi da trecento chili di cremino affettato sottile? grazie” mi vien voglia di buttare tre coperte, quattro piumini e una stufa portatile e andare nella mia seconda città.

Torino tra l’altro risulta essere insieme a Firenze la prima in assoluto ad avere a che fare con l’oro nero. Non si fa fatica a crederlo visto la tradizione cioccolatttara con tre t della città Sabauda che offre prodotti di imbarazzante bontà. Il Giandujotto fino a poco tempo fa era solo quel cosetto trapeziopiramidaloso dorato della Pernigotti. Un po’ come pensare che L’Arancino sia quello che ti propinano sul traghetto Reggio Calabria-Messina. Focalizziamo insieme il ragù chappi per cani felici e i piselli recuperati in latte scadute? Bene. Sono gli ottimi ingredienti per la realizzazione di codesta meraviglia. Ed è normale  avvertire la sensazione “mare forza sette” in questo momento qualora anche voi abbiate compiuto l’estremo gesto di mangiucchiarlo allegramente sulla barcarola che vi ha condotto poi in Trinacria. Il tourinot Maximo di Gobino. Ecco cos’è il Giandujotto Piemontese. Cialdina extra bitter 63% , Cialdina Oro Venezuela 70% , Cialdina aromatizzata al Pepe Rosa.  E parlo con cognizione di causa perchè sì. Nonostante non mi conceda zuccheri e roba varia quest’estate mi sono riempita la panza di granita da Vanilla, gelati di Grom e qualcosa come 10238130281203981023182318231 bicerin estivi accompagnati da 1318209381203981203182031823018231 giandujottituttigusti.

La riflessione profonda (risate registrate) dopo questo snervante blablabla su molecole, cenni storici, dipendenze, sondaggi, considerazioni e numeri da ingurgitamento è: allora perché non posso strafogarmici fino a morire e vivere felice senza denti cariati? Semplice al limite dell’ovvio e del razionale. La storia dei grassi, vero. Saturi insaturi. Il burro di cacao e altre amenità. E se adesso facessimo tutti insieme il gesto dell’ombrello a questi simpaticoni grassi saturi/insaturi che immagino come dei body builder oliosi/oliati con i capelli rasati e il petto villoso? No si fermi il mondo. Ho focalizzato esattamente l’immagine del grasso Saturo/insaturo: il bestemmiatore pugliese della scorsa edizione del Grande Fratello (ha un nome?)  che chiede vendetta per il perdono concesso all’ennesimo bestemmiatore-nuova edizione. Il televoto dovrà decidere se quest’anno dovranno esserci: solo un bestemmiatore nella casa o due? Avvincente! (non che guardi il Grande Fratello eh ma la gente mormora). Insomma per dire solo che. Bestemmiatore pugliese scorsa edizione senza nome = Grasso Saturo/Insaturo ( è un blog di complicatissime formule matematiche e massimi sistemi internazionali (?) questo. L’ho sempre detto)

Eh? Se salissimo sul tavolo o qualsiasi superficie possa sorreggerci e a ritmo di lambada facessimo una gran pernacchia sonora corredata dal fatidico gesto dell’ombrello a questi loschi individui?  (lambada o salsa a scelta. Non so muovere ugualmente le anche in nessuno dei due casi per quanto mi riguarda)

Mentre preparavo le Madeleine in questa versione cioccolatosa non ho potuto fare a meno di pensare a Proust. Non perchè sia una persona de curtura ma semplicemente credo sia normale come Sicilia: Cannolo, Torino:Mole, Nippotorinese: ttttonzo*, Iaia: brava bimba. Cose di questo tipo.*Per non farci mancare nulla abbiamo anche la citazione cinematografica di “Ti presento i miei”, sì. Questo delizioso simil plumcake in versione monoporzione risale a quanto pare al XIX secolo ed insieme ai Macaron sono portabandiera della patisserie francese in tutto il mondo. Bella storia sì. Se solo mi fosse riuscita la famosa gobbetta ne sarei stata anche più felice. Suppongo quindi che ci sarà a breve un’altra full immersion madelein gobba ediscion per cercare di colmare questa imbarazzante lacuna gobbale. La madeleine e la capacità di evocare ricordi di infanzia un po’ come il croissant di Estasi Culinarie mi dico mentre peso gli ingredienti.

E in quei cassetti cerco di ravanare anche io qualcosa. Spostando persone che non hanno più volto, dando colore ad episodi che mi feriscono ancora, accarezzando volti gonfi e morti di chi non c’è più rassicurandoli che no nonmisonomicadimenticadite, occhi cattivi, sensazioni sbagliate. E sbang. Ti ritrovo cosa? Un kinder cereali. Un kinder cereali dentro un panino che costava esattamente 500 lire. Nel senso che no. Il panino era con la mortadella ed anche lì in cuor mio l’animo vegetariano a sei anni forse cominciava ad emergere. “No. Non con la mortadella. Mi può dare un panino senza nulla e un kinder cereali, perfavore?”. Scartavo quella foglia di allumino quadrettosa. A volte tiravo pure linee precise sulla foglia d’alluminio perchè mi piacevano i quadratini definiti. Li contavo. Perché ho sempre contato tutto. Anche, in un giorno che avevo marinato scuola,  le mattonelle dell’istituto e aprivo. Aprivo il panino. Infilavo il kinder cereali e sgranocchiavo riso, cioccolato e pane. Carboidrato più carboidrato più cacao più zucchero più grasso. Uguale: felicità. Cinquecento lire di felicità. Una cifra modica. Ho sempre creduto che fosse la nutella la mia madeleine. E lo è anche. Una madeleine. Ma quella. Quella perfetta con la gobetta che non riesco ancora a sfornare è un pezzo di pane. che costa cinquecento lire. e ha il sapore di cioccolato, cereali e riso. E la vostra madeleine? Qual è la vostra madeleine?

Due ricette francesi e una tipicamente Piemontese. Come è giusto che sia in questo contesto cioccolatoso assai.

Madeleine al Cioccolato

Ingredienti per circa 48 Madeleins dipende chiaramente dalla grandezza delle formine: 110 grammi di farina bianca, 50 grammi di cioccolato fondente, 110 grammi di burro, 25 grammi di cacaco amaro, 3 uova grosse, 110 grammi di zucchero, 1 cucchiaio di miele.

Fare fondere 90 grammi di burro e lasciarlo raffreddare per qualche minuto. Unire il cioccolato tritato e mescolare bene. Setacciare insieme la farina e il cacao. Lavorare le uova con zucchero e il miele con un frullatore elettrico fino a ottenere una crema omogenea. Unire metà del burro e cioccolato e mescolare. Incorporare delicatamente la farina e il cacao, e infine unire il resto del cioccolato rimestando con cura. Versare il composto negli stampi precedentemente preparati (se non si usa il silicone imburrandoli con 5/10 grammi di burro circa) e fare cuocere le madeleinsper 10 minuti circa nel forno preriscaldato a 200. Se si hanno pochi stampi, visto che la quantità è per circa 48 Madeleins di media grandezza, lasciare raffreddare lo stampo, imburrarlo nuovamente e ripetere tutto il procedimento fino a esaurimento degli ingredienti.

Baci di Dama

La Ricetta per questi Baci di Dama l’ho trovata su “Ricette di Osterie Italiane” che mai è riuscito nell’intento di deludermi neanche un po’. E’ la ricetta originale della pasticceria Bottaro e Campora ad Ovada provincia di AlessandriaGli ingredienti sono: 500 grammi di farina OO, 500 grammi di zucchero, 250 grammi di cioccolato fondente al 56%, 300 grammi di mandorle, 400 grammi di nocciole sgusciate, 500 grammi di burro, vaniglia Bourbon (le quantità sono francamente esorbitanti. Metà bastano a sfamare la popolazione dei nani da giardino mondiale. Così giusto per fare un inciso).

Tostare nel forno le mandorle e le nocciole. Pelarle, ridurle a granella e infine mescolare con lo zucchero e la vaniglia ottenendo una farina granulosa. Incorporare delicatamente il burro ammorbidito a temperatura ambiente, maneggiando l’impasto il meno possibile, solo il necessario ad amalgamare gli ingredienti, Con le mani formare tante palline della dimensione di una ciliegia e allinearle su una placca da forno, distanziandole leggermente. Riscaldare il fono a 170 e cuocere per 15-18 minuti, cercando durante la cottura di far fuoriuscire il vapore che si crea all’interno del forno, in modo che l’impasto risulti croccante e friabile. Una volta sfornati lasciarli raffreddare e staccarli dalla placca. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e quando sarà diventato una crema liquida spalmarne una parte sullo strato superiore del biscotto e u nirne un altro. La crema al cioccolato raffreddandosi li terrà insieme creando la caratteristica forma a semisfere sovrapposte.

 Dopo i Macaraon al Limone, Macaron alla Papaya , Macaron Kiwi  e Papaya, Macaron al Mango , Macaron al pistacchio è la volta dei Macaron al Cioccolato di Nigella. Nonostante creda che la ricetta con Einstein come professore sia in assoluto la più riuscita non potevo certamente non dare fiducia a quella che reputo in assoluto una meraviglia del creato. Sì. Mi piace Nigella. E spudoratamente, pure.

Ingredienti per circa 36 biscotti ovvero 18 macaron finiti: 250 grammi di zucchero a velo, 125 grammi di mandorle macinate, 25 grammi di cacao, 4 albumi (abbastanza grandi), 25 grammi di zucchero semolato

Ganache di Nigella

 90 ml (6 cucchiai circa) di panna, 150 grammi di cioccolato fondente tritato, 45 grammi (3 cucchiai) di burro.

Riscaldare il forno a 180 e rivestire le placche con la carta da forno. Setacciare insieme lo zucchero a velo, le mandorle macinate e il cacao. Montare gli albumi a neve semi-ferma, cospargerli con lo zucchero e poi finire di montarli. Incorporare gradualmente gli ingredienti setacciati. Mettere la bocchetta sulla sac-à-poche con una punta liscia non troppo piccola e riempirla con l’impasto. Formare sulle placche rivestite dei cerchietti di 5 centimetri e poi lasciarli riposare almeno 15-20 minuti fino a quando non si formi sopra la superficie una leggera pellicina. Cuocerli per 12-15 minuti circa. Devono esssere asciutti in superficie e morbidosi alla base. Trasferirli su una grigilia di metallo e una volta freddi unirli a coppia con la ganache che si potrà preparare durante la fase di cottura dei nostri macarons essendo facilissima e veloce. La ganache si ottiene scaldando tutti gli ingredienti in un pentolino finché il cioccolato si fonde. Toglierla dal fuoco e mescolare con una frusta fin quando non si sarà addensata. Una volta fredda spalamarla con l’ausilio di un coltello sul lato inferiore di un biscotto e poi unirne un altro, Continuare così fino a che finiscano tutti.

Oggi copierò ed incollerò (dovrei fare il bagnetto ai miei Rabbids e pulire la casa del Nano da Giardino ma non mi va proprio di svolgere attività casalinghe primarie)  quasi tutte le ricette nel Gikitchen Light con una funzione che permetta di stampare direttamente nel caso assurdo in cui voleste davvero imbattervi in un mio pasticcio ( nel caso vi prego:  quelli collaudati e non appartenenti alla sezione “Esperimenti personali” ). So per certo che non è una comunicazione ufficiale che vi farà strappare i capelli e saltellare per casa al ritmo di “The Dope Show” di Marilyn Manson (una robetta romantica, sì) ma ne abbiamo un altro di comunicato ufficiale tedioso e noioso quindi è una gran bella giornata intrisa di paranoia:

Non trovo i capellini e le pernacchiette per il Cenone di Capodanno. Seriamente: si può cominciare il 2011 senza?

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49 COMMENTS

  1. maghettina mia adorata! la mia madeleine è la più semplice chè c’è semplice semplice con l’acqua di fiori d’arancio! amo quel profumo, mi sprigiona la primavera nell’animo!

  2. La mia Madleine è questa:

    biscotti

    Ci avevo fatto giusto giusto un post poco tempo fa…
    I biscotti che faceva mamma quando ero piccola, niente di chè, solo dei biscotti.
    Poi va bè, ce ne saranno altre, ma quella con la gobba perfetta penso sia questa 🙂

    • Prima di augurarti il buongiorno e spupazzarti un po’ Vieni qui e fatti tirare le orecchieeeeeeeeeeeee
      cioè tu posti e non mi dici nulla? non lo sai che zia mag con i feed e il rincretinimentoprecoce e la memoria a breve termine deve essere indirizzata?!
      No sul serio.
      Mi prometti che quando scrivi me lo segnali? dove vuoi tu.
      sms.
      lettera.
      piccione.
      perchè poi ci rimango malissimo *disse colpendosi con delle madeleine di ferro al cioccolato.
      Detto questo.
      ALlora leggo. Che oggi ho pure la febbre e sotto le copertine posso pure leggermi 10237193819237192371293 milioni di arretrati.
      Forse *_*
      e ora baciamoci follemente.
      Biscotti *_*corroaleggerecorro

      • Ahahahahah ok, ok, ti manderò notifica personale appena posto 😀
        In realtà cerco di farlo appena ho tempo e con tutti i mezzi che ho, blackberry compreso sì. Infatti ogni tanto posto dal treno! (Addormentandomi mentre scrivo, ma va bè…ho una certa età).
        I conigliiii sì. E’ stata un’impresa epica, non avevo stampi, mattarello, nulla! ci ho messo un’eternità e quindi ne ho fatti solo 4 o rischiavo l’esaurimento 🙂

        Non vedo l’ora di vedere i tuoi che saranno 12345678 volte meglio *_____* <3

      • Smettila o ti picchio ( ok mi calmo). I tuoi sono più belli e ogni coniglio è chiaramente belloamammasoia (cosa sto dicendo? )
        Cucciola davvero mi faresti un favore enorme. Basta dirmi (dove vuoi tu) : cretina ho postato.
        E la vita mi sorride.
        se tutti mi dicessero ” cretina ho postato” riucirei a mantenere tutti i contatti molto meglio e soprattutto ne guadegnerei in umore.
        invece mi distraggo.
        confondo e incacchio.
        e accumulo arretrati.
        e santo cielo aiutami.
        se tu hai un’eta posso pure ad andare a compilare il modulo della pensione a forma di orecchie di coniglio.
        nondillomaipiutiprego.
        soprattutto visto e considerato che ho compiuto gli anni da poco e mi sento ancora quella ferita di vecchiaia aperta.
        buttarci del sale fa male *_*
        ailoviu*gridò

  3. ecco leggo guardo e la salivazione impazzisce gia’ da quest’ora…..ho 25374893829220283837 madeline e per chi ha la ridotta tolleranza ai carboidrati con un futuro(ovviamente lontano sia ben chiaro) da diabetica questo è ogni tanto un problema. La nutella amo la nutella e devo almeno annusarla, figurati che pier la nasconde in casa e io semplicemente con il fiuto la scovo…pensa di portarmi a cercare tartufi quest’uomo perfido.

    • Ale mia quindi tu sei un segugio da nutella *_* ?
      santo cielo.
      Un segugiettobellissimo da nutella ?
      Altro che quellidatartufo. Da nutella è complicato assai. C’è il vetro e la dispensa a dare spessore e impedire il correttamente annusamento (sì. ho fatto l’università di segugio e ho conseguito una laurea in annusamento ottenendo anche prestigiosi riconoscimento.cielocosastodicendo? mi immagino mentre alzo un segugio di ottone davanti ad un pubblico festante)
      insomma.
      per.
      dire.
      che.

      lo so è difficile. ma noi possiamo farcela.
      noi possiamo resistere.guardami. inspira. espira.
      ok.
      ora passami il barattolo di nutella. siediti qui.
      e MUORIAMO FELICI.
      (il fatto che anche lui si chiami Pier mi turba ogni volta come se fosse la prima volta)

  4. Sarà fatto zia iaia, sarà fatto 🙂 promesso!
    Boh penso di averne fatti 3 o 4 da quando ho ripreso 🙂
    Ma nulla di chè…devo anche aggiornare flickr…uff troppe cose tropppe!
    Ma ce la farò! Ce la farò! Come ce la faremo noi, vero? 😀

  5. il ciocorì. Non perché lo adori, anzi. Però quando avevo cinque anni, un millennio fa, mio nonno mi portava dalle suore per farmi le iniezioni e poi mi comperava un ciocorì, o qualcosa di simile.
    E poi le caramelle Pip, che sempre mi dava il nonno. Qui nel nord erano sparite e un giorno le ho ritrovate in Puglia. Ho fatto scorta, tra gli sguardi increduli della bottegaia.
    Ed infine le caramelle golia. Anche di queste non vado matto però mia nonna me ne dava sempre una manciata che io riponevo in un barattolo. Poi mia nonna è morta e il volume delle golia è iniziato a scendere. Quando ha raggiunto il minimo, l’ho riempito di nuovo e così continuo a fare. in questo modo, quando ne mangio una, non so mai se si tratta di una mia golia o di una regalata dalla nonna.
    Ed infine, la vera madeleine, la torta con l’erba madre.Insuperabile. Sarei capace di cose inenarrabili per una fetta di torta all’erba madre o anche una frittella.

  6. Ma per i baci di dama, quando metti l’impasto nel forno, devono essere palline palline, oppure palline un po’ schiacciatine?

    La mia madeleine sono le lasagne di mia nonna. Lasagne di origine siciliana, con il tocco della Parmigianità di casa. Fatte con la sfoglia verde, ragù con il sugo d’ortolina, e piselli. miriadi di pisellini cicciosi. E altissima, alte 50 centimetri. Che dico, un metro almeno. Fatte tutte le volte che dormivo dalla nonna, e tutte le mattine le assaporavo a colazione. Non scherzo. Sono cresciuta a lasagne. Insomma, questa rimane la mia madeleine.

    • Poco Poco schiacciatine Marty perchè troppo tonde in effetti vengono palottoline di Dama, ecco.
      Le lasagne al mattino. So che non scherzi perchè da mia nonna anche io l’ho fatto e più di una volta.
      E fredde nonostante fossero fredde erano buone comunque.
      L’altezza era pressochè la testa ma senza piselli.
      Ho scoperto con raccapriccio che nonna metteva anche il sugo dove allegramente aveva fatto un idromassaggio della cotenna calabrese.
      mai il sugo senza la cotenna mi disse guardandomi seria quasi fosse una minaccia.
      Le lasagne della nonna*sospiro
      sì.
      che bellezza.
      Grazie per aver condiviso questo ricordo con me.
      Un bacio

  7. la mia… la torta ciambellona marmorizzata al cioccolato che faceva mia nonna 😀 bbbbuona. mi vien la voglia di farla 😀 chissà dove è finita la ricetta…
    a proposito di the matcha, ci ho messo alcune ore per capire che si parlava di the, e che il sudddetto “the” non era l’articolo il in inglese messo davanti al termine matcha. non so perchè ma come articolo suonava bene, deve essere che il natale ha sterminato i miei ultimi neuroni… mah
    bathciotti 😀

    • *rido
      Iber mio no. E’ che in effetti andrebbe scritto tè ma non riesco sai? mi sono pure concentrata e ho detto . No. Ora lo scrivoallitalianatuttattaccato ma continuo a scrivere the.
      anche sulla lista della spesa.
      E’ un errore mio, pardon.
      Il matcha se non l’hai provato santa pazienza è tra le cose da fare nel 2011. Possiamo scriverlo nella lista, perfavore?
      buoni propositi 2011: svolgimento: bere un thetèmatcha con Iaia.

      LA torta ciambellosa marmorizzata cioccobianca piace anche da impazzire al mio papà. Ce ne sonot almente tanti varianti che –
      Se trovi la ricetta della nonna però riesco a strapparti la promessa di passarmela sottobanco?
      In cambio di 109381238 bacetti e conigli come se piovessero?
      Adoro scrivere “la torta della nonna di iber” , “la torta della nonna di Ignazio” . E nel sacro libro di bodrum ho pagine pagine.
      E quando le sfogli .
      ti vengono in mente, volti.
      momenti.
      e sorrisi.
      anche qualche momento di commozione in effetti.
      Un batchiottoENORME 🙂 adorabile Ibermio

  8. Da “I Ching – Il libro dei mutamenti”

    Esagramma n. 13, “T’ung Jên”

    Nove al quinto posto significa:
    I compagni prima piangono e gemono,
    ma poi ridono.
    Dopo grandi lotte riescono a incontrarsi.

    A proposito di questo commento Confucio ha scritto: “La vita guida l’uomo ponderato per sentieri assai tortuosi. Spesso è impedito il saldo incedere, poi la via ritorna diritta. Talvolta un vivo sentire può effondersi in parole, talvolta il grave peso del sapere deve chiudersi in silenzio. Ma quando due persone sono unite nell’intimo del cuore, infrangono persino i vincoli di bronzo o di ferro. E quando due nell’intimo del cuore si intendono appieno, le loro parole sono soavi e forti come profumo di orchidee.”

    Ti voglio bene Giulia. E quando ho i “cinque minuti der cojone” (Roman Lesson #15) starò lontano dalla tastiera.

  9. La mia madeleine non è stranamente un dolce (anche se amo la torta di mele di mia mamma o la crostata di frutta che mi faceva al compleanno)…però…cosa non darei per riassaggiare i panzerotti che facevano mamma e nonna per i giorni di festa.

    E il tavolo allungato strabordante di tondini di pasta con pomodoro mozzarella prosciutto. E io che aiutavo mamma a chiuderli passando il bordo con del cotone imbevuto di acqua e latte (che poi quello che avanzava pulivo le foglie delle piante: una bambina amante delle piante da sempre).

    Quei panzerotti che ne mangiavi 7-8 anche se eri piena come un’otre ma continuavi perché erano buoniiiiii. *aumento di salivazione solo al ricordo*

    E nonno che mi dava un goccino di vino e mi voleva bene (mi manca tanto)

    • ah, bollettino medico: febbre sparita del tutto, ma son rimasti strascichi di raffreddore e maldigola e ho infettato il fidanzato 🙁

      • ecco. io sono ancora commossa ma bollettino medico mio: febbre, non ho contagiato il tizio, raffreddore, brividi di freddo (uniti a emozioni di pannetti di pizza e pane) e maldigolatanto.
        Santo cielo.
        Ma tu cosa stai prendendo cucciola?

      • sto prendendo tanto burrocacao che le labbra son screpolate da morirne dissanguati.

        Per la gola ho uno spruzzino che mi do 1-2 volte al giorno o quando proprio mi fa male a deglutire.
        Per il naso al momento vado di spruzzini e cerottini nasali. Ma mi sa che oggi parto col lavaggio nasale e via di acqua e sale.

    • Ecco. Questo tuo bellissimo racconto mi ha fatto venire in mente il pane e la pizza di mia nonna. Quei tondini che hai descritto così alla perfezione mi hanno fatto venire un brivido lungo la schiena.
      ed emozionato.
      un sapore si è sprigionato in bocca. Che sa di nonna. che sa di pizza.c he sa di caldo e carezze.
      E .
      Grazie. Grazie Sel.
      Se fino a stamattina credevo che la mia madeleine fosse quel kinder cereali con il pane in solitaria.
      Adesso no.

      Mi hai fatto ricordare.
      Hai evocato una roba.

      grazie.

  10. ..non puoi però dire Madeleine-Proust e Kinder Cereali nello stesso post.. potrei piangere per giorni!!!

  11. Dopo ti scrivo con calma…..vedi che la gobba non ti viene perchè non le hai fatte riposare in frigo per circa un ora! Devono avere uno shock termico…già negli stampini!

    • se fossi qui mi inginocchierei.
      e ti chiederei in sposa.
      non essendo qui.
      mi inginocchio ugualmente e ti chiedodavantiatutti:
      vuoi sposarmi ALe? *le infila un anelloplaymobilaldito

      • si! Assolutamente si!
        Vedi che dopo che le hai tolte dal frigo devi schiaffarle IMMEDIATAMENTE nel forno caldo. Io è un pò che non le faccio e quindi non mi ricordo bene se primi 10 minuti a 180 e poi 5 a 160…devo controllare sul sacro libro delle madelaine (mi sono fatta negli anni un ricettario di sole ricette provate con le madelaine…anche salate) che non frequento da un pò. Prima di rifarle aspetta che ti manderò la ricetta di quelle al cappuccino che sono una cosa fantastica.
        Comunque adesso devo pensare a come vestire Hendrix per le nozze!
        Ti amo sfacciatamente!

    • No amore.
      perchè è giusto dire che le madeleine non siano buone.
      E’ più che giusto.
      Dire che il kinder cioccolato è brutto non è cosabuonaegiusta.
      Ma alle madeleine si può pure spernacchiarepicchiareecompiereattiosceniinluogopubblico (cosa c’entra? eh? cosa c’entra? etciù)
      (mi hai contagiato sì ma è amore. è amore e bisogna condividere tutto etciù)
      (anche il pelato santo cielO!)

  12. Ecco…sembra ridicolo dirlo ma la mia madeleine è propio un madeleine. Da bambina ero una malata di cucina…ma parlo di piccola piccolissima…avrò avuto 7 anni quando mia madre si convinse ad iscrivermi ad una specie di doposcuola dove insegnavano a cucinare.
    Per me avere un grembiule tutto mio con ricamato il mio nome, ed una cuffietta in testa era il colmo della felicità. La prima volta che mangiai una madeleine avrò avuto 6 anni…e credo di non averne mai mangiate più di così buone. Le comprò mio padre in una pasticceria a Milano (all’epoca vivevamo lì). Erano la quintessenza della bontà. Da allora, complice anche un’altra madeleine della mia infanzia, la girella, decisi che io avrei saputo cucinare così bene, ma così bene che avrei riprodotto sia la girella della motta (ero megalomane…sì) sia le madeleine. E così dai 7 anni fino ai 14 i miei pomeriggi sono sempre stati fatti di studio e cucina e quando non andavo al “corso” mi chiudevo in cucina e cucinavo qualcosa. Ma sempre dolci.
    E le madeleine erano un cult. Le ho fatte a tutti i gusti possibili ed immaginabili..anche al lime, e salate, con pere e bacon…ne sono stata ossessionata per anni (anche perchè vivevo la frustrazione di non riuscire a fare la girella…mi veniva sempre un frittatone immondo). Poi la passione, una volta appagata, si è riversata sui primi amorazzi e non avrei fatto bella figura se ad un invito ad uscire avessi risposto “no! Scusa ma devo fare le madeleine!” oppure “No! Propio non posso stasera ho da finire il quilt del mese….non se ne parla propio!” (anche il cucito è una mia folla passione….ma ovviamente cucio solo cose dall’inutilità evidente, tipo i quilt…ormai casa mia se ne crolla di coperte patchwork, e anche casa di mia madre, e delle mie amiche, i miei nipoti hanno i quilt di vario peso per affrontare anche i freddi siberiani…insomma per dire che ne ho fatti troppi). Quando conoscevo qualcuno, verso i 14/15 anni (epoche di goffi sbaciucchiamenti al retrogusto di carrozziere dati gli apparecchi che carenavano le nostre facce) con la spontaneità di una ragazzina (com’ero allora) confessavo i miei hobbies e puntualmente qualcuno rideva. Hanno smesso di ridere quando, spudoratamente mentendo, confessai che il mio hobby era la danza (anche vero…ma questa è venuta molto dopo) e la musica (e così rientrando nei gusti del 99,9periodico% delle ragazze e dei ragazzi coetanei fui finalmente salva dalla lapidazione adolescenziale).
    Si…posso dirlo forte…la mia madeleine è propio la madeleine (quella al cappuccino però)!

  13. Ah…dimenticavo di dirti , moglie mia, di augurarti la buona notte e preannunciarti l’arrivo, entro la fine dell’anno (cioè domani) di una seconda diapositiva.
    Salutami anche il donatoredicoccinelle…un bacetto sulla capoccia!
    E, sappilo (che fa troppo ridere sappilo sembra il nome di una scrivania dell’Ikea …la “Sappilo” con i suoi piedi regolabili….vabbè devo andare che mi stanno invitando ad infilare la camicia contenitiva), anche io ho lo stesso sfondo Playmobillesco sul telefono e ciò che ci tiene unite, non a caso, è un matterello playmobilloso!

  14. La sogliola alla mugnaia =) che infatti posterò per il mio compleanno perchè ogni anno facevo il diavolo a quattro per averla in quella festa. La sogliola alla mugnaia di cui quasi mangiavo anche le spine solo per avere il sapore più a lungo in bocca. E la zuppa d’orzo mangiata caldissima cercando con il cucchiaio i pezzi di pancetta nella scodella e poi assaggiandola ancora a notte fonda quando tutti dormivano ed era fredda e con un’antipaticissima patina. Ci passavo le ore a fare avanti indietro dalla camera e poi scuotere la pentola per riuscire a nascondere i buchi fatti prima con le manine, sì le mani ma ero piccola, e poi con i cucchiai.
    E per ultima la peperonata che mia madre cuoceva per ore e che ci impediva di uscire il pomeriggio perchè mi ranicchiavo in cucina con il mestolino in legno e vivevo la mia vita insieme a lei.
    Sì nessun dolce ero sfigata e vecchia pure da piccola =D

  15. Ciao Giulia, per prima cosa devo dare un bacio virtuale a Sara perchè senza di lei il nostro incontro fatale sarebbe ancora in embrione ed io non avrei potuto scoprire questo tuo spazio.
    Le mie madeleine sono quelle che non ho mai fatto, ho gli stampini (piccoli), ho lo zucchero alla violetta per profumarle, ho un meraviglioso forno, ho anche una discreta fortuna in cucina ma……ma le madeleine non mi hano ancora dato l’okkei.
    Un pò come per la pasta choux, semplice,i bignè sono la passione del mio ello, ma….aspetto l’okkei.
    C’è un tempo per ogni cosa arriverà anche il tempo delle madeleine e tu sarai la prima ad essere invitata per l’assaggio 🙂
    Buon 2011, una buona parte del mio lo trascorrerò leggendo i tuoi post, mi piace il tuo stile, un pò come quello di Sara, d’altronde il detto è “chi si somiglia si piglia” è un detto forse azzardato qui nell’aere ma la prima sensazione è sempre, almeno per me, quella giusta, non assecondarla, alla lunga mi ha sempre creato “fastidi”.
    Auguri maghetta streghetta, aspetto l’incantesimo:-D

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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