Etciù. Febbre. Arrabbiata (cominciamo bene, insomma)
A me fa simpatia la Parodi e non poco, aggiungerei. Più volte ho avuto occasione di ribadirlo in diversi contesti. Le maldicenze, le cattiverie sulla parentela e chissà quale altra amenità le lascio a chi vuole crogiolarsi nelle proprie sconfitte dando sempre per certo che un cognome possa influire in tutti i contesti. Se è pur vero che questa rimane comunque una verità, e ne ho le prove basandomi su fatti reali e personali, è altrettanto reale che generalizzare a riguardo oltre ad essere tremendamente cheap indica bassezza morale.
A mio modestissimo avviso la suddetta non concorre alle tre stelle Michelin e mai ha sostenuto di voler insegnare qualcosa a qualcuno. Se conduci un telegiornale ma il tuo sogno è sfornare torte e hai un cognome importante in quel contesto avrai certamente più possibilità di una blogger, come me, di condurre un programma e stare in cima alle classifiche per ennemila settimane. Questo non fa di me una fallita e di lei un’eroina come non cambia nulla nel mio percorso.
Sarà che non essendo dotata di invidia alcuna nei confronti degli altri e non certo perchè sicura di me, anzi direi tutt’altro, rimango interdetta davanti a questa cattiveria dilagante. Continuo a rimanere atterrita dalla perdita di tempo per controllare continuamente l’erba del vicino piuttosto che darsi da fare e tirare fuori l’aggeggio che elimina le sterpaglie. Il verde non apparirà sbirciando come fa-agisce l’altro ma semplicemente rimboccandosi le maniche e dandosi da fare. Aborro infine chi diventa copia dagli altri. Un discorso è essere musa o ispirazione, altra cosa è copiare esattamente credendo di fare chissà quale genialata.
Lo stile della Parodi mancava all’Italia. Non dico al mondo ma alla nostra nazione sì. Non avevamo una Nigella, una Donna Hay o un Andrieu, ergo era chiaro che una Parodi doveva arrivare. Le sue ricette sfiziose e semplici non sono certamente rivolte alle foodies più accanite o a chi si interessa di cucina gourmet. Non ha mai preteso questo o se l’ha fatto mi venga indicata una puntata o una pagina del libro perché ho perso evidentemente qualche passaggio.
Per questo motivo non mi vergogno a dire che pur possedendo Ducasse, Felder e Sadler, nella mia fornita libreria culinaria c’è anche la Parodi. La domanda perché mai non dovrebbe esserci sorge pure spontanea in effetti. Hanno tutto i suoi libriccini. Idee veloci, immediate e gustose per palati non troppo esigenti. Di certo non mi si vorrà fare credere che tutti preparano pain d’èpices al cioccolato venezuelano pregiato irrorato di panna fresca di latte della mucca numero 324 dell’allevamento biologico, perché santapizzetta ‘na patata lessa la facciamo pure!
Le Patate con la salvia
Questa idea carinissima e sfiziosa l’ho proprio vista durante il suo nuovo programma televisivo. In sostanza si tratta di patate tagliate sottilissimamente che vengono spennellate con albume che servirà da collante alla foglia di salvia fresca con cui saranno imbottite, letteralmente. Fritte in olio extra vergine di oliva bollente, queste patate semplicissime racchiuderanno l’amore della salvia freschissima in un sol boccone. Adatte per un aperitivo o un finger food veloce conquisteranno senza dubbio alcuno.
Questo per dire che non aspettavamo di certo Benedetta per imbottire due patate ma è pur vero che se non ci fosse stata lei lo spunto poteva anche non arrivare. Ed è chiaramente un esempio perché rabbrividisco solo al pensiero di sentirmi dire “ahem no. però io le faccio ogni giorno queste eh”.
Tralasciando il discorso parodiano, la patata rimane uno di quei ingredienti che per tutta la vita tenderà a stupirti. Non ci si stanca mai di prepararla in diversi modi e ogni volta ve ne è uno sempre nuovo e avvincente. Dagli gnocchi, al gatò, in giacchetta, imbottita, al forno o fritta, lessa con salse e nelle lasagne o in zuppa, la Signora Patata è regina indiscussa e caposaldo di centinaia di preparazioni che variano dal dolce al salato.
Patate con Salsa di soia
Un’altra interessante variazione scoperta da pochissimo è la patata con la salsa di soia. Kurihara, che amo immensamente, nella sua cucina casalinga giapponese ne propone una versione assolutamente da provare per chi ama i sapori non troppo convenzionale. Kurihara potrebbe pure essere la Parodi del Giappone ma non sapendolo la massa compra il libro ed entusiasta ne tesse le lodi grondando ammirazione.
Si ritorna al punto di cui sopra: un po’ di rispetto per il lavoro degli altri e un po’ più di autocoscienza e autocritica salverebbero il mondo da questa dilagante meschinità che corrisponde al termine invidia violenta, di cui è bello poter ammirare le varie sfaccettature.
Questo condimento con la salsa di soia fa sì che la cremina assuma le sembianze di una caramella mou appicicosiccia. E’ un’elaborazione semplicissima che richiede davvero pochissimo tempo e che diventa quindi un’alternativa valida per quella voglia di variare un po’ una patata lessa.
La Ricetta
Ingredienti per quattro persone: 4 patate medie (totale 600 grammi circa), 1 cucchiaino e 1/2 di salsa di soia (ma anche due abbondanti ), 2 cucchiai di zucchero semolato e 1 cucchiaio generosissimo di burro leggermente salato.
Pelate le patate e tagliatele in quattro circa. Mettete per cinque minuti a bagno in acqua fredda in modo che perdano un po’ dell’amido contenuto. Fate bollire in una pentola dell’acqua salata. Mettere le patate dentro e lessarle come d’abitudine. Quando saranno cotte e non troppo molli scolarle e metterle da parte. In un’altra pentola (che dovrà contenere le patate messe da parte quindi regolatevi con la grandezza) mettere la salsa di soia con lo zucchero e cuocere a fuoco lento fino a quando lo zucchero non si sarà completamente sciolto. Aggiungere quindi le patate, abbassare la fiamma e girare delicatamente fino a che le patate non assorbano completamente gli aromi. Attenzione a non rovinare le patate (per questo motivo non dovranno essere eccessivamente cotte e molli). Unire infine il burro e mescolare. Servire caldissime. In realtà vi accorgerete come questa sorta di caramello assuma le sembianze di una vera e propria caramella mou. Lo zucchero naturalmente forma una sorta di caramellatura che dona alla patata una nota dolciastra gradevole che vi conquisterà certamente. Qualora dovesse sembrarvi tutto estremamente asciutto non preoccupatevi e aggiungete qualche altro tocchetto di burro.
1. anche io ho il libro della Parodi, ci sono delle ricettuzze niente male.
2. stoaffaerbotto è una finezza, dico davvero, prendi 3546 punti con questa.
3. il modo in cui hai interpretato Marco è meraviglioso, unico
baci a iosa piccolina.
ciao.
V.
non starai mica pensando che per aver affettato e imburrato una patata qualcuno ti accuserà di essere la parodia della Parodi (ehm…è venuta così, spontanea come un fiore di campo)?
Su, troviamo un canale digitale e mettiamo gikitchen nell’ora di punta!
quelle patatine sono deliziose, le ho fatte anche io, la ricetta l’avevo trovata su sale e pepe! e concordo con te, io quando non sono all’università a pranzo mi vedo la Parodi, ci son tante idee carine e sfiziose,a me divertee non vedo perchè bisogna sempre sparlare di tutto e tutti. proverò sicuramente le patate con la salsa di soia, mi incuriosiscono molto! Brava come sempre 🙂 buona domenica,un bacione
Quando ho letto “la Signora Patata è regina indiscussa” ho sputato il caffè che stavo bevendo… 😀
Che domande… alla Signora Patata, no? 😀
Ciao bella!
Hai proprio ragione su tutto!!! ….Queste patate le faccio ogni giorno (ihihihih!) ovviamente scherzo, mai fatte ed adesso che ho avuto lo spunto le proverò sicuramente!
Baci
le tue patate sono deliziose, la foto al campione poi mi commuove.. solo tu puoi mettere in un post tutte queste: riflessioni, ricette e sentimenti. brava maghetta un bacione!
il blog è carinissimo. Condivido il tuo discorso e prendo spunto, a mia volta, per le patate!
mamma è diventata fan della Parodi, ormai la segue tutti i giorni e ogni tanto mi propone qualche ricettuzza: semplici ma sfiziose (neanche io le davo un soldo di fiducia…pensavo fosse la solita “raccomandata”…)
Come prima cosa hai dedicato un pensiero dolcissimo al grande campione Marco….ciao Sic.
Poi volevo dirti che le patate lesse con la salsina di soia mi intrigano e non poco, la adoro. Però, essendo pure parecchio imbranata con i bastoncini, penso che le trasformerò, quando le proverò, in un purè da accompagnare con della carne.
La Parodi??? bè credo che qualche ideuzza da copiare per semplificarsi la vita in cucina , si può fare o riadattare con un nostro tocco in più.
Ciao Giulia, ancora malata?? Spero con tutto il cuore che stia riprendendo!!
Anche a me la Parodi piace, anche se nn propone ricette complicate e ricercate, anzi, mi piace proprio per questo! E poi anche se sbaglia a dare le dosi degli ingredienti è talmente elegante che gliele si può perdonare tutte!
Un abbraccio 🙂
Non volevo commentare sul Sic, perché ci sono rimasto malissimo. Giulia ha un anno di meno del Sic, e mi sono chiesto cosa si possa provare a perdere un figlio. Non ci riesco a immaginarmelo. E’ una cosa talmente fuori dalla grazia di dio che non riesco a rapportarmici. Sono i figli che accompagnano i genitori al cimitero, non il viceversa. Il viceversa è contro natura, ma in un modo talmente doloroso che non ci si riesce proprio a farci i conti. E però cose così capitano. E il mio pensiero va al papà del Sic, nella speranza che trovi la forza di andare avanti.
Quello che ha perso il motociclismo, che è tantissimo, non è niente rispetto a quello che ha perso il papà di Sic.
E come sempre Iaia riesce a trovare le parole anche dove parole non ce ne sono, e quindi ripeto quanto hai detto tu.
Ciao Campione.
La Giulia di cui parlo è mia figlia (ndr)
Spero tu non ti offenda, ho “rubato” il disegno del Sic per metterlo come immagine del profilo su FB. 🙂
iaiacelafa
pianopianocelafa.
vi leggo sempre.
per adesso anticipo un grazie e 20984203482482304 baci :*
[…] tempo e che se eseguita il giorno prima non sarà certamente meno gustosa. Con patate e salvia (vi ricordate la versione patate e salvia fritte? clicca qui) si potrebbe pure pensare a un secondo per degli ospiti anche inattesi. Del resto dopo averlo fatto […]
[…] Patate alla Soia (clicca qui) […]
[…] ma a me piace. E ve lo dico, mi piace anche tanto. Perchè come diceva la mia cara Giulia quì in questo post "Benedetta Parodi non concorre certo alle tre stelle michelin o pretende di insegnare l'ars […]
[…] Senza mai dimenticare il famigerato Pollo con yogurt ed erbette di cui si è blaterato talmente tanto che non troppo velatamente mi si odia con ardore al solo nominarlo (monelli!). E le patate con la soia alla giapponese? […]
[…] Chips di Patate e Salvia […]
[…] Patate con la salvia […]
Sei bravissima! Che bella scoperta…Complimenti per il tuo senso dell’estetica, in cucina niente va lasciato al caso. A presto!
[…] E si può sempre rimediare cliccando qui (anzi si trova all’interno dello stesso post) pure un’altra idea velocissima per […]
[…] Patate con la soia […]