Ricette Vegetariane e Vegane
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Il vegan burrito di Ugly Betty

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– Le immagini appartengono a Disney – @disneyplusit

 

Burrito significa asinello e la storia è davvero carina: Juan Mendez, un venditore di cibo ambulante, ebbe l’idea di avvolgere in una grande tortilla il cibo che vendeva in modo da poterlo conservare al meglio in giro per le strade. Quando gli affari andarono bene Mendez acquistò un asinello con l’intento di poter viaggiare non solo nella sua città ma anche oltre ed esportarlo. È successo davvero e da lì il successo del burrito è stato inarrestabile.
Ne ho visti tantissimi passare sotto i miei occhi durante il rewatch di Betty (Non posso scrivere il titolo perché risulterebbe offensivo) che ho cominciato qualche settimana fa; stanca di tutte le serie noiose e iper pubblicizzate avevo bisogno di tornare indietro. In contemporanea sto anche rivedendo Desperate housewife (e voglio riprendere la rubrica sulle ricette di Bree Van De Kamp che facevo un decennio fa sul blog) e devo ammettere che alcune serie datate sono più di una spanna sopra ad alcune iper pubblicizzate moderne.
Amo Betty e la sua storia. Amo la sua voglia di vivere, lavorare e vedere sempre il lato positivo delle cose. Amo i suoi outfit, la sua risata e tutto quello che riesce a insegnare.

E tu hai visto Betty?Se sì: qual è il tuo personaggio preferito (io amo la Williams in modo innaturale, confesso. La venero)? Terzo step: metti in un piatto fagioli lessi, pomodori, prezzemolo o basilico o coriandolo decidi tu, olio, sale e pepe macinato sul momento. Se vuoi anche dell’avocado.
Quarto step: Metti al bordo della tortilla il tofu e poi fagioli e pomodoro. Arrotola per bene, taglia e servi.
Una delizia incredibile che ti farà rivalutare anche il tofu qualora appartenessi alla fazione “tofu bleahhhhh!”

 

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Il tiramisù vegano con matcha e limone

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Il tiramisù profanato parte 2049204920492. Lo abbiamo fatto in tutti i modi. Con la zucca, con il matcha e lamponi, con le fragole, con le pesche, con il cioccolato bianco, con il cioccolato e pure con il basilico e fragole. E dovrei essere arrestata dalla FOOD POLICE lo so. Ultimamente però è di gran moda quello al limone, sicuramente hai visto sia qui che ovunque tiramisù al limone praticamente ovunque. Ho voluto farne una versione tutta mia e ho voluto fortemente aggiungere il matcha perché credo che si sposi benissimo. Il mascarpone vegano che adopero sempre e che ti mostro nel video non è facilmente reperibile. Lo trovo nella mia bottega di fiducia e il marchio è tedesco. Onestamente non ho trovato mai qualcosa di simile e buono. Non so darti però indicazioni precise a riguardo, sul dove e come trovarlo. Queste dosi vanno benissimo pure per un classico tiramisù qualora volessi adoperare il mascarpone classico.
In genere si mette il limoncello ma io detesto l’alcool in ogni sua forma e sono astemia convinta da sempre e per sempre. Non riesco neanche ad assaggiare qualcosa che contenga un grado di alcool figuriamoci il limoncello et similia.
Andrò di succo di limone ma tu fai come preferisci.

500 grammi di mascarpone
500 grammi di panna fresca
140 grammi di zucchero semolato bianco
1/2 bicchiere di succo di limone freschissimo
Latte di mandorla per inzuppare
Savoiardi o biscotti che preferisci
Scorza di 3 limoni non trattati e lavati accuratamente

Lavora la panna fino a montarla a neve fermissima.
Lavora il mascarpone con succo di limone, zucchero e buccia.
Unisci al mascarpone la panna con movimenti dal basso verso l’altro.
Prosegui alla preparazione del tiramisù alternando biscotti a crema.
Chiudo con abbondante matcha.
Conserva in frigo almeno 6 ore.
Servi freddissimo.

 

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Pop Corn di tofu

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La moda di chiamare pop corn

Ormai è moda. Moda dilagante chiamare pop corn qualsivoglia alimento  impastellato, impanato e poi cotto in forno. Quindi cosa si fa? Bisogna farci l’abitudine e adeguarsi. Del resto è davvero carino il modo e forse si può pure convincere -come il potere indiscusso del packaging anche il nome del prodotto può incentivare- i più restii a provare. In questo caso il tanto temuto tofu; che come il seitan negli ultimi dieci anni ha raggiunto una qualità superba. Se ne trovano di morbidissimi e molto simili a quelli che puoi degustare in Giappone. Diciamolo, fino a pochi anni fa mangiare un pezzo di carta o di tofu era pressoché la stessa cosa. Adesso continuare a sostenere questa tesi significherebbe mentire. Le qualità, soprattutto quelle del Silk e le aromatizzate in ogni forma e sapore, sono migliorate tanto quanto le speziature e le tipologie. Questa è una di quelle ricette che può piacere anche a chi, come ti dicevo, ha giurato odio eterno all’amico tofu; con o senza ragione inciso. Perché non dobbiamo dimenticarci di quelli che non vogliono assaggiarlo per partito preso; decisione che reputo senza girarci tanto intorno semplicemente stupida.

Il tofu di qualità e se trattato bene può stupire, arricchire, trasformare piatti ed essere come in questo caso un indiscusso protagonista di bocconcini niente male da sgranocchiare con una salsetta anche davanti a una cenetta su divano. Che rimane uno dei miei sogni perché qui in casa con due Labrador che ti ruberebbero il boccone e un Torinese che ama la tavola ben apparecchiata ogni giorno senza nessun tipo di variazione beh. Rimane, un sogno.

Come si fanno?

Dopo aver fatto marinare il tofu strizza per bene. Passa sull’amido Poi sul pangrattato. E poi in forno a 190 per 20-25 minuti finché dorato o friggitrice ad aria 190-200 per 20 minuti. Io spruzzo un po’ di olio di oliva extra vergine sui pezzetti ti tofu prima di infornare. Puoi anche spennellare per bene.
Servili macinando il sale grosso sul momento e se vuoi intingendoli anche in uno yogurt bianco naturale non zuccherato (se ci metti dentro una punta di senape ancora meglio)

Controlla sempre la cottura perché dipende da diversi fattori come sempre e non si può essere fiscali e precisi. La qualità del tofu per esempio è fondamentale.

La Raccolta di 10 ricette con il tofu

Qualora ti interessare dare un’occhiata anche a un post molto cliccato e apprezzato sia qui che sui social te lo lascio. Ci sono ben dieci ricette sfiziose e molto golose da preparare in pochissimo tempo con il tofu. Trovi l’articolo cliccando qui>>>>>>

 

Seitan alla cacciatora. Senza cacciatore

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Del seitan parliamo ormai da più di quindici anni e se abbiamo capito una cosa, insieme, è che dipende dalla qualità. C’è poco da fare. Come nel caso del tofu, del tempeh e onestamente di qualsivoglia prodotto. Il seitan in particolar modo però varia talmente tanto che in alcuni casi ho notato si fa proprio fatica a riconoscerlo come ingrediente. È incredibile come alcuni credano di non volerlo mai più provare a causa della prima brutta esperienza. Si trattava forse di un seitan troppo compatto e duro, magari. Ritrovarsi nel piatto invece una qualità morbidissima, succosa e che riesce a catturare i sapori è sempre una grandissima sorpresa. Di fatto i seitan negli anni -soprattutto negli ultimi dieci anni- sono migliorati tantissimo. Non sono più cartonati, compensati e blocchi duri senza consistenza che non riescono a insaporirsi neanche dopo marinature estenuanti. Adesso è più difficile trovarlo di scarsa qualità; a quello ci pensano le grandi distribuzioni. Ahimè, sì. Qualora volessi provare un seitan degno di questo nome bisognerà ricorrere a marchi bio e nettamente più costosi, altrimenti è meglio lasciar perdere o pensare di farlo in casa.

 

Come si fa?

Niente di più facile e gustoso.
Taglia la cipolla mettila a soffriggere in olio extra vergine d’oliva. Se ti piace anche il battuto classico con sedano e carota. Aggiungi qualche ciliegino o datterino tagliato e delle olive nere. Poi il seitan. Aggiusta di sale e pepe nero macinato sul momento e porta a cottura. Dipende dalla qualità del seitan potresti anche allungare con poca acqua. Se vuoi sfumare dopo l’aggiunta di olive, anche.

 

Il Video su Instagram

Un giorno in cucina con me

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Un giorno in cucina me; un genere di video che pubblico sul mio canale instagram iaiaguardo da qualche mese. Sono un po’ l’evoluzione dei vecchi what I eat in a day che facevo sul Canale Youtube ; sono sempre stata “contraria”, concedimi il termine per favore, ai what I eat in a day perché ogni santa volta bisognerebbe ribadire che sono video dai quali trarre spunti e nulla di più. Idee e basta. Ognuno di noi ha un’età, uno stile di vita, un’altezza, un peso, una corporatura, delle esigenze etcetera.

Etcetera. Nessuno mai dovrebbe paragonarsi o seguire una dieta senza precisissime istruzioni mediche a seguito di accurate analisi. Per questo motivo ho deciso di chiamare questa tipologia di video così; per non incorrere in spiacevolissimi fraintendimenti. Sono momenti trascorsi insieme in cucina. Preparazioni veloci senza alcun bisogno di dosi precise (nel caso scrivo tutto sotto in descrizione), idee e spunti che magari puoi replicare e modificare secondo il tuo gusto.

 

La torta di mele del Dottor Frankenstein

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Il Video su Instagram (clicca per guardarlo)

Parlo della torta di mele e Frankenstein junior dal 2012 (e cliccando qui ci sono le prove). Film che amo scritto dal genio di Brooks. Credo di aver scritto e ripetuto sempre le stesse cose in questi anni. Non potevo non farci un reel (che vedi solo cliccando perché l’anteprima non è disponibile; aggiornamenti WordPress e problemi tecnici suppongo) e dedicarci un’altra torta incredibile di mele. questa volta vegan e accompagnata da un gelato strepitoso alla vaniglia.

La Ricetta

La frolla è quella vegana del grande Luca Montersino, che seguo meticolosamente.
Ingredienti della frolla vegana:
500 grammi di farina 00
250 grammi di zucchero di canna o semolato bianco classico
70 grammi di olio extra vergine d’oliva
70 grammi di olio di riso (ma anche quello di girasole va bene. Montersino preferisce il riso)
130 grammi di acqua a temperatura ambiente
12 grammi di lievito per dolci
Un pizzico di sale
La scorza di un’arancia e di un limone grattugiata finemente (o vaniglia, cannella. Quello che preferisci)
Si deve lavorare in un robot. Io ho fatto con il kitchen Aid perché mi trovo benissimo e perché c’è la foglia, come indica il grande Montersino. Metti zucchero e acqua e a velocità minima lascia lavorare. Aggiungi l’olio di oliva e poi quello di riso a filo mentre lavora. Solo alla fine setaccia la farina e il lievito insieme e aggiungi pian pianino lasciando incorporare senza fretta fino a quando ottieni un composto omogeneo. Sarà molto molle. Non deve preoccuparti. Lavoralo fino a quando è omogeneo e non di più. Avvolgi in pellicola e lascia riposare almeno 3 ore ma è meglio se 4. I grassi dell’olio si devono ristabilire, legare e formare poi con il tempo quella che sarà una pasta frolla perfetta: per biscotti, crostate e tutti i dolci che ti vengono in mente. Assolutamente perfetta! Ma come poteva essere altrimenti.

Ho preso poi 5 mele di media grandezza e le ho sbucciate per bene. Le ho tagliate a fette non troppo sottili. Le ho raccolte in un recipiente. Ho messo il succo di un limone e la sua scorza. Ho aggiungo un mix di spezie che comprende: cannella in polvere, zenzero in polvere, curcuma in polvere, chiodi di garofano pestati, anice stellato e un pizzico di pepe rosa. Puoi usare le spezie che preferisci. Metti anche un pizzico di sale. Mischia per bene le fette di mela e una volta che si sono insaporite tutte stendi la frolla e sistema su teglia oliata. Una volta che hai fatto la base di frolla metti Sopra le fette di mele. Inforna a 180 per 45-50 minuti ma dipende dal forno.

 

 

Una zuppa che non si dimentica: la zuppa di Iaia

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Cuocere le verdure con il latte di cocco -for cooking- è sempre un’ottima idea e ormai lo abbiamo capito. Si possono fare dei veri e propri “curry” cremosissimi e golosi; questo significa che puoi anche accompagnare con del riso bianco che è semplicemente perfetto.

Basta allungare con poca acqua, aggiungere spezie per smorzare la dolcezza e il sapore tipico del cocco e questa bontà è servita. Farà sicuramente la differenza allorquando decideremo di inserire una nota fresca come quella del lemongrass e anche dei crostini, per la croccantezza. Crostini, chips di cavolo o tocchetti di pane saltati e speziati. si potrebbe pensare pure a una sorta di crumble lavorando burro e farina o margarina e farina, lasciando cuocere in forno per 20 minuti -dopo sabbiatura- al massimo a 190 dentro una teglia. In questo caso specifico ho adoperato patate dolci, zucca, patate classiche e carote ma puoi lavorare tutti gli ingredienti autunnali che vuoi. Broccoli? perfetti. Per non parlare dei cavolfiori che con il latte di cocco hanno realmente una marcia in più e lo abbiamo comprovato diverse volte. Mi sono permessa di chiamarla la zuppa di iaia perché mi rappresenta e perché ormai qui la chiamano così.

COME LA PREPARO ?

Lascio cuocere zucca, patate dolci, patate e carote (le proporzioni sono pressoché le stesse) con latte di cocco e spezie. Allungo con poca acqua fino a coprire. Per 4 patate, 4 dolci, 6 carote e mezza delica circa uso un barattolo di 400 ml. Le spezie le lavoro con poca acqua fino a ottenere una sorta di pasta. Aggiusto di sale e pepe. Assaggio sempre sino a ottenere il gusto che desidero.
Il latte di cocco è AROYD in latta.

A me piace lasciare i pezzettoni belli grandi, ma quello dipende da te e dal tuo gusto.

Quello che le foto non dicono

  • Cocotte Staub
  • Piatto con gatto e topo: Gucci
  • Posate Seletti
  • Tovagliolo ricamato da Nonna

Il Video su instagram

 

 

Calendari dell’avvento Koro – classic e vegan

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Ho acquistato il calendario dell’avvento di Koro per la prima volta nel 2022 e ne sono rimasta a dir poco entusiasta. Ho deciso quindi di ripetere l’esperienza acquistandolo anche quest’anno. Non mi aspettavo di trovare una grafica diversa o un contenuto completamente stravolto. Considerato che Pukka tisane e infusi da sei anni (e credo più) ha lo stesso packaging e contenuto e anche moltissimi altri marchi suppongo sia un investimento consistente quello di cambiarlo, grafica compresa. A differenza di Lancome e marchi prestigiosi -del beauty soprattutto- a quanto pare si può dare per assodato che la grafica, packaging ed eventuale contenuto non variano se non in minimi dettagli. A memoria non avrei mai ricordato il contenuto del calendario di Koro, ma fortuna vuole che le mie foto, video e contenuti mi aiutino moltissimo nelle varie ricostruzioni; ergo posso dire con assoluta certezza che se la grafica non ha subito chissà quale variazione il contenuto sì e offre prodotti che lo scorso anno non c’erano. Complice il fatto che Koro in questi ultimi due anni ha letteralmente spopolato anche grazie al passaparola su instagram dove viene -giustamente sottolineo- osannato. Durante l’anno ho acquistato pacconi enormi di frutta secca e prodotti della linea restandone sempre entusiasta. Il calendario si riconferma un prodotto eccezionale a un prezzo, per il contenuto e la qualità, contenuto e onestissimo. Altri tipi di calendari che non possono vantare un così bel packaging, contenuto e qualità costano pure il triplo senza alcuna ragione. Il Calendario di Koro, per gli amanti del genere, è quindi imprescindibile. Si trova in due versioni e anche quest’anno li ho acquistati per te in netto anticipo in modo da poterteli mostrare, guardare il contenuto e commentarlo. E non ti nascondo che già da due settimane ci faccio colazione, merenda e pure qualche pasto. Non paga di questo ho addirittura ricomprato il vegan per poterlo aprire dal 1 al 24. Questo perché trovo che sia letteralmente eccezionale. Mai stata così entusiasta, lo so. Ma è davvero il calendario migliore sinora spacchettato. Il 24 poi, non ti faccio spoiler anche perché se vuoi sapere il contenuto puoi trovare tutto sul sito ufficiale, c’è un bel barattolo sia in quello normale che in quello vegan. Ed entrambi i prodotti sono eccezionali (a me quello del calendario vegan mi ha mandato in visibilio! Non l’ho trovato sul catalogo e la cosa mi ha distrutto perché ne avrei comprati un bancale o forse due); magari alla fine dell’articolo ti scrivo di cosa si tratta e se non vuoi lo spoiler potrai non guardare. 

Dal dolce al salato, dalla frutta essiccata alla secca. Ventiquattro sorprese che non ti deluderanno e generosi come poche, bisogna ammetterlo, mettono anche altre: ticket con sconti abbastanza considerevoli per gli acquisti successivi. Io su due calendari ne ho trovati 5. Tre in un calendario e due nell’altro. La grafica, per mio gusto chiaramente, è bella. Disegnata a matita con dettagli colorati e reali. Insomma, il mio genere. Contenuto e apparenza, pure. Sono celeri, veloci e non ho mai avuto nessun tipo di problema. Il calendario ha una struttura bella pesante e viene consegnato e impacchettato per bene senza il rischio di trovarsi qualche casella sfondata. Trovare un difetto a questi due calendari è la vera missione. E sai che essendo una perfezionista antipaticissima trovo sempre qualcosa che non va. Qui, qualcosa che non va c’è.

Purtroppo finisce. Dovrebbe avere caselle illimitate per ogni giorno. Onestamente credo che farò scorta. L’idea di avere delle monoporzioni così ( e ripeto il prezzo per il contenuto è onestissimo) da poter portare, farci colazione, merenda e pure qualche pasto è semplicemente un idillio. Ci sono pure le polveri di frutta essiccata e un porridge buonissimo che purtroppo non sono riuscita a trovare in catalogo per acquistarlo separatamente. Se avevi qualche dubbio spero di avertelo tolto. Non ho il minimo dubbio che ne rimarrai entusiasta anche tu 

 

 

 

(24 in quello vegano. Maionese al tartufo. Una delle più buone mai provate. Anzi no. Rettifico: la più buona mai provata. E io con il tartufo ho un feeling particolare. Le ho provate TUTTE. Ma questa è il Paradiso e soprattutto non risulta, come spesso accade, pesante con difficoltà serie di essere digerita. Ahimè con il tartufo accade sempre. Leggera ma intensa. Goduriosa e vellutata. Il paradiso!)

 

(posso fare un altro spoiler? I seitan che si trovano all’interno sono tra i migliori mai provati. Ma posso fare altri spoiler o no? Chiedimelo nel caso nei commenti. Sarò felice di risponderti. Oppure, come sempre, ci vediamo sui direct di instagram)

Christmas Lights – Il mio podcast di Natale (tutte le puntate)

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Ti racconterò di leggende, storie, tradizioni, ricette, assenze, tavole da apparecchiare, biscotti, film e libri imperdibili. Aspetteremo insieme Natale. Sarà un viaggio magico tra ricordi e tradizioni. Tra fermate in autogrill e confidenze guidando nella notte.

Aspetteremo Natale. Guarderemo con il naso all’insù la slitta che sta per arrivare.
La chiusura di un capitolo.
L’attesa del prossimo.

Dai. Infilati in macchina che cantiamo insieme Last Christmas.
Si parte.