Ricette Vegetariane e Vegane
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Panino con il finto tonno, pomodoro e maionese (proviamo il vuna insieme)

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Ho usato il vuna, prodotto rivoluzionario di cui si parla da un anno circa che è un ottimo sostituto del tonno. Onestamente a me non piace proprio perché ricorda troppo il tonno e io non ho mai ricercato i sapori “della mia vita precedente”. Non sono di mio gradimento ma c’è a chi piace e non in ultimo può avvicinare chi invece questi sapori li ama/cerca/prova mancanza. Amo moltissimo tutti i prodotti del marchio ma questo è l’unico che proprio no. 

Ho lavorato il vuna con la mia classica maionese vegana e servito il panino semplicemente con rucola e fette di pomodoro. Un panino semplicissimo e classico in chiave veg che potrebbe piacere davvero a tutti, onnivori compresi (mia mamma e i torinese per esempio apprezzano molto il vuna e lo trovano una valida alternativa. Cosa che mi rende felice).

𝐏𝐄𝐑 𝐔𝐍𝐀 𝐌𝐀𝐈𝐎𝐍𝐄𝐒𝐄 𝐕𝐄𝐆𝐀𝐍𝐀 𝐏𝐄𝐑𝐅𝐄𝐓𝐓𝐀:

60 grammi di latte di soia o mandorla senza zuccheri aggiunti
10 grammi succo limone
120 olio semi
Sale

Questa maionese è buonissima se viene aromatizzata al miso, al matcha o con curry, curcuma e spezie che vuoi. Anche solo con mezzo limone. È la base perfetta. L’olio che preferisco è quello di girasole – e deve essere di ottima qualità- mentre con il limone ti consiglio di non esagerare perché se è troppo “accidino” potrebbe compromettere il gusto. È meglio assaggiarlo prima.
Metti in un recipiente alto -con i classici bicchieroni dosatori è perfetto- il latte e il limone con un pizzico di sale. Comincia a montare fino a quando fa la schiumetta. Una volta fatta aggiungi pian piano a filo l’olio senza mai smettere di frullare energicamente. Con il frullatore a immersione viene perfetta. Ottenuta la maionese con una consistenza abbastanza compatta è pronta. Aromatizzata al miso o al matcha dà quel tocco in più. Anche con il mirin.

 

Panino con seitan, funghi e cipolla

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Qui trovi il video della ricetta su instagram>>>

Ho usato: una confezione di seitan naturale di 200 grammi, due cipolle grandi, 250 grammi di champignon a fette, 150 ml di panna da cucina vegetale, olio extra vergine d’oliva, paprika in polvere, zenzero in polvere, spezie che ti piacciono, sale e pepe. 

Taglia a listarelle il seitan. Taglia la cipolla.

In una padella metti l’olio e cuoci la cipolla. Aggiungi poi il seitan e i funghi. Aggiungi le spezie e poi la panna, che non deve essere troppa ma solo unire e insaporire. Lascia cuocere e se vuoi puoi sfumare anche con vino bianco secco. 

Lascia cuocere per 20-30 minuti a fuoco dolce. Servi il panino con una base di insalata. 

I 50 film di Natale imperdibili

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Su Instagram nei commenti tantissimi consigli interessanti>>>

Ne abbiamo parlato fino allo sfinimento ma sono sempre più. Negli ultimi anni la produzione è fortunatamente aumentata tanto quanto la qualità; nonostante gli evergreen rimangano, nostalgicamente, insuperabili. Ogni anno la scriviamo insieme questa sorta di maratona visiva ma quali sono i 50 imperdibili? Ecco la lista di quest’ anno. Confesso di aver avuto non poche difficoltà a toglierne qualcuno.

E tu? Quale non toglieresti mai dalla lista? E il tuo preferito? Ne ho dimenticato qualcuno di importantissimo? Ti aspetto nei commenti se ti fa piacere !

🎄UPDATE: sono felicissima che stia piacendo così tanto la lista dei film e molti la stiano conservando e aggiungendo titoli imperdibili Grazie di cuore! Ci tengo a specificare -scusandomi per non essere stata chiara- che la faccio ogni anno e favorendo anche le nuove uscite non ho potuto inserire molte pietre miliari. Non vuole essere una lista ‘definitiva’.
Di molti titoli ne abbiamo discusso fino allo sfinimento in questi anni e inserire ancora “una poltrona per due” (giusto per fare un esempio perché rimane uno dei miei favoriti in assoluto) sembrava da parte mia superfluo. Ricordarlo però superfluo non è, chiaramente.

 

 

La musica per natale

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Ogni anno faccio la lista quindi mancano anche pietre miliari perché altrimenti diventa -come in tutte le liste- difficilissimo/impossibile. Non vorrei essere ripetitiva e monotona (alcuni classiconi li ho lasciati).

E tu? Quella che non toglieresti mai mai dalla lista?  È stata questa la domanda di rito che ho fatto su instagram (ti aspetto anche lì!)
Confesso che la mia (pur amandone tante) rimane sempre LAST CHRISTMAS ❤️
Troppi ricordi.

 

Se vuoi trovi la mia lista preferita del Natale su Spotify>>>>

LA MIA PLAYLIST natalizia con canzoni strumentali >>>>

Christmas Bucket List

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La bucket List è una vera e propria lista dei desideri e non un programma preciso da seguire. Ci sarebbero ancora moltissime attività da scrivere ma nessuno ci impedisce di aggiungerle. La parola d’ordine però è: niente stress!  Lo ribadisco e sottolineo proprio come ho fatto nella nota introduttiva della bucket di Novembre che se ti sei perso trovi qui.

Nella bucket di Novembre trovi le cose da fare prima che arrivi Dicembre, chiaramente. Azioni e attività che si riveleranno fondamentali e che aiuteranno a spuntare più caselline nel mese successivo.

Riuscire a depennare anche solo un punto è un buon traguardo. Non smettere di sognare, il vero obiettivo. E se la voglia manca può sempre arrivare. Come un piccolo grande regalo per noi stessi. Non c’è niente di più importante del resto, no?

Sono migliaia le bucket list

Le puoi trovare ovunque, scaricarle, scriverle, condividerle e qualsivoglia azione. Sono bene o male sempre le stesse e di conseguenza anche la mia. Ognuno la personalizza seguendo la propria inclinazione e gusto. Ne ho fatte diverse negli anni ma credo che questa sia la più “fattibile”, dopo perfezionamenti vari. Puoi prendere spunto da qualche mia attività e compilarne una tutta tua. Il segreto, per quanto banale ma vincente ti assicuro, è quello di tenerla sempre con te. Sul telefonino che è per tutti lo strumento base. Il prolungamento delle nostre dita, ormai. Starà lì a farti l’occhiolino anche quando non ne hai voglia e sono sicura che sarà un’alleata nei giorni bui. Come un promemoria ti ricorderà che le lucette ti aspettano e che no. Non è mai troppo tardi per sognare. Fosse anche alle undici e quarantacinque della vigilia. Ma pure e cinquantanove, sia chiaro.

La mia proposta indecente

Ti propongo nel caso volessi seguire la mia bucket di fare foto/storie e taggarmi; come se stessimo facendo le stesse attività insieme. Che ne dici? Sarebbe come stare insieme. Anzi no, rettifico. Sarà stare insieme.

Poi se non guardi il film il 5 Dicembre e sgranocchi pop corn l’otto chi se ne importa?! Taggami lo stesso, ti prego. Sarò felice di sapere che in qualche modo la mia bucket ne abbia fatte nascere ancora e ancora. Nessun giudizio, nessun voto e nessun paragone. Non è una gara e questo concetto voglio sottolinearlo così tante volte che se questo fosse un foglio starei già scrivendo sul tavolo e lineando pure quello. È semplicemente un modo per divertirsi, sognare e condividere.

 

 

I 3 film per riaccendere lo spirito natalizio

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Se lo spirito di Natale scarseggia e non accenna ad arrivare ti dico subito che questi tre film potranno riaccenderlo. Così tanto che ti ritroverai in cantina a cercare disperatamente tra gli scatoloni perduti le cianfrusaglie, addobbi e decori di ogni tipo e sorta.

 Partiamo subito con il presupposto che sono da sempre allergica alle commedie romantiche. D’accordo Pretty Woman, Dirty Dancing, Bridget Jones, Ghost e tutto il repertorio irripetibile anni 90 -quelli non si toccano- ma ho fede in Michael Myers, Serial Killer con motoseghe sempre accese e facce di cuoio. Ho trascorso la mia infanzia, adolescenza e adesso vecchiaia in compagnia di urla completamente innamorata di Ghost Face et similia. Chi mi conosce rimane sempre stupito quando confesso di avere una forma di perversione per le commedie natalizie (tanto quanto il fatto che mi rilassi con l’esorcista). Così stucchevoli e smielate. Con una trama ricchissima di luoghi comuni e un finale che di sorpresa ha ben poco.

Tra addobbi ricchissimi ed esasperati, bimbi felici, amori impossibili a lieto fine, elfi golosi di spaghetti e caramelle e non in ultimo ogni forma di Babbo Natale vivente pronto a esaudire i nostri più incredibili desideri. È un film dell’orrore in egual modo, per certi versi. A volte sogno di entrarci dentro, una scena, e fare strage proprio come fossi in un negozio della thun (ti ho mai detto che vorrei entrare lì dentro e rompere tutto con una mazza da baseball urlando bastaorsacchiottibastaaaaa!!? Ecco, adesso lo sai). Eppure. C’è qualcosa di realmente magico e ti ritrovi commossa con i fazzoletti a tirar su con il naso felice che i due si siano messi insieme alla vigilia dopo una serie di peripezie sciocche che sono riuscite però in qualche modo a farti ridere. 

Divento quasi romantica. Mi viene voglia di cantare Last Christmas con il soffione della doccia e uscire per la strada a decorare i semafori. Far attraversare le vecchiette, addobbare gli alberi della villa comunale e raccogliere per terra le cartacce. Mi viene voglia di essere quasi una brava cittadina.

È una sorta di ipnosi. Di malattia improvvisa. Di psicosi, ecco credo sia la parola giusta.

Lasciarsi trascinae da tutto il catalogo che il signor Netflix ha messo a nostra disposizione – e non solo- ci aiuterà a riaccendere lo spirito del natale perso ne sono sicura. O, ci farà uscire fuori di senno del tutto. Credo sia bene o male la stessa cosa.

Nonostante ogni anno faccia sempre la solita lista con la maratona dei film di Natale da vedere assolutamente (e la farò pure quest’anno perché sono un’anziana abitudinaria ripetitiva) ultimamente si fa fatica a star dietro alle nuove uscite. Me ne ero persa un bel po’ in questi ultimi due anni ma tranquillo Babbo Natale -so che mi stai leggendo- sto recuperando a una velocità imprevista. In questi giorni mi sono immolata (risate registrata) e ne ho visti tre in un sol colpo. È per questo che poi ho cominciato a girare in maniera convulsa attraverso gli oggetti con fili di luce? Sì. Ed è per questo che ho già tre alberi con le luci accese nonostante avessi promesso di farne al massimo due (e ne ho già altri due in mente)? Sì. Ed è per questo… Ok la smetto.

E al grido di “voglio scriverci un post” che ha quel sapore di “lo faccio per lavoro. È uno sporco lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo”, eccomi qui. Qui con tre titoli. Anticipandoti -in modo anche piuttosto preoccupato- che è solo l’inizio. Ne vedrò ancora e ancora. Tutto il catalogo. E ti annoierò, ammorberò, stresserò, affinché tu ne veda anche solo uno insieme a me. Perché lo faccio, ti stai chiedendo? Perché sono una bruttissima persona. E perché il ruolo da assistente di Babbo Natale che svolgo con orgoglio da decenni non voglio mica perderlo a causa tua, sia chiaro.

I Believe in Santa

Partiamo con “Credo a Babbo Natale”. Con  Christina Moore e John Ducey? Sì, partiamo. E cominciamo con questo, dai. Lei somiglia in modo impressionante a Chiara Ferragni; non gli occhi ma movenze-bocca-naso sì. In alcune inquadrature si fa fatica a non credere sia lei (tra dieci anni). Lisa detesta il Natale e si innamora di Tom che invece ne è letteralmente ossessionato tanto da addobbare pure il water (che poi diciamolo, è sacrosanto addobbarlo. C’è ancora qualcuno che non lo fa? Nessuno mi risponda, grazie). Insomma la storia mia e di Pier al contrario. Un’ora e mezza che corre velocissimamente e ti ritrovi a chiederne ancora. Forse una miniserie? Sì. Una bucket list ricca ed emozionante -per Tom, chiaramente- piena di caselle da depennare: albero da accedere, canti di natale, trenino di natale, addobbare casa, fare biscotti e distribuirli anche nelle zone limitrofe, glassare qualsiasi cosa pure i parenti e il vischio. Il bacio sotto il vischio.

Riuscirà Lisa a reggere tutto questo?

Tom fa sentire persone come me quasi sane di mente. QUASI. Una storia che ci ricorda quanto sia difficile convivere con gli invasati-pazzi-malati-fanatici del Natale. Quanto il coraggio di chi ci sta accanto sia da premiare. Quanto anche la comprensione delle persone adulte, razionali e logiche debba essere in qualche modo premiata (non rinunciando a un punto della bucket list, sia chiaro). Per un attimo ho provato quasi (sottolineo quasi) tenerezza per il Torinese. Poi però sono corsa in cantina a prendere ancora addobbi. Però ecco potrebbe far “ragionare” per qualche secondo anche persone come noi. Voglio esagerare: giusto qualche secondo.

(che poi Babbo Natale esista e lo sappiano tutti quelli sani di mente è un altro discorso)

Voto 7 e 1/2

da vedere assolutamente!

 

Un castello per Natale

 

Film prodotto da Netflix e uscito nel 2021. Con Brooke Shields e Cary Elwes più una superba apparizione di Drew Barrymore. Lei è Sophie Brown che lascia New York per recarsi in Scozia a visitare il castello descrittole dal padre, che cinquant’anni prima lavorava nelle terre circostanti. Tutti gli ingredienti nostalgici e avvincenti ci sono? Sì. Ci sono, te lo giuro.

Myles è il duca e proprietario del castello caduto in disgrazia.  Sophie è una  miliardaria scrittrice famosa con la voglia di comprare un castello. Vabbè che te lo dico a fare abbiamo già capito. Almeno sappiamo come andrà a finire mi sono detta. Perché Brooke Shields mi ha sempre lasciato l’amaro in bocca con il finale di Laguna Blu. Non ho mai capito se quelle bacche maledette fossero velenose o no. E se fossero sopravvissuti. Almeno qui, niente mistero ma solo tantissimo meraviglioso tartan, kilt a go go e cagnolini adorabili più una buona dose di amicizia e buoni propositi.

Vomitevolmente carino con paesaggi mozzafiato e viste imperdibili capaci di farti venire voglia di mollare tutta la tua vita e trasferirti nel paesino adiacente al castello per fare la maglia. Maglioni, sciarpe e calzettoni. Giochi sulla neve, cioccolata calda e milioni di alberi da addobbare.

Per un attimo mi sono detta: vado. A fare plaid patchwork in quel della Scozia e mi sposo il tassista che lavora 3 giorni l’anno. Poi mi sono ricordata che ho freddo quando ci sono 22 gradi.

Ma solo per questo, chiaro.

Voto 7 e 1/2

 

Falling for Christmas

Con Lindsay Lohan, Chord Overstreet e Jack Wagner. Ti dico subito che se hai visto Melrose Place quando vedrai il padre di Lindsay avrai un sussulto e urlerai “Booooonooooooooo” ricordandolo a bordo piscina, ma parentesi volgare a parte questo film è maledettamente carino. Provo un’antipatia atavica nei confronti della Lohan. Non l’ho mai digerita tanto. Lo scorso anno mi aveva conquistato con la storia del Pilk (latte e pepsi): bibita inaspettatamente buona che ha fatto impazzire il web (e pure me che l’ho provata e dedicato un video). Ma era stata una semplice parentesi, confesso. Poi il fastidio era tornato più prepotente che mai. Non sono mai riuscita a vedere nulla che la riguardasse. Poi arriva con il film di natale e mentre mi maledico per star compiendo il gesto. Play.

Me ne innamoro. Me ne innamoro a tal punto dal (tal e dal insieme mi piacciono, scusa) dare il voto più alto a questo terzetto vincente: otto pieno. Te ne innamorerai. Carino, divertente e scanzonato. Un’ora e mezza trascorre velocissimamente tra gag e sì: storia romantica assicurata. Vomitevolmente carino anche questo? Sì, forse il più dei tre.

Lei viziata, antipatica e proprietaria di catenecatenecatene di alberghi, manco a dirlo miliardaria (ovviamente. Ce ne può essere una simpatica?) perde la memoria dopo una rovinosa e incredibile caduta. Lui con la storia più triste dell’universo, belloccio, dolce, tenero, patatoso e amato da tutto il paese che lotta contro ogni tipo di ideale con figlia a carico cerca di salvare il piccolo alloggio invernale.

Chi la salverà? Chi lo salverà?

Chi le farà tornare la memoria e cambiare per sempre la vita? Una storia che avremmo tutti potuto scrivere a sei anni in prima elementare ma non ha importanza: è bellissima.

Stramaledettamente bellissima.

Dovrò compensare tutto questo amore, dolcezza e patatosità rivedendomi Nightmare e Halloween -tuttitutttitutti i numeri- in una sol notte ma ne è valsa la pena.

Lanciati senza paura e fatti fagocitare da tutto questo orrorifico sentimento natalizio. Arriverai a Dicembre forgiato (come l’anello nel Monte Fato non lo scrivo ma l’ho pensato, confesso)

Voto: 8 Pieno e pure più

(Lindsay mi piaci. Può succedere anche questo a Natale)

Di tutto questo il Torinese mi ha detto: “Sto confrontando i tuoi voti con quelli di IMDB. I Believe in Santa 4.4, Un castello per Natale 5.5, Falling for Christmas 5.2: Che il torinese abbia dei riferimenti critici sbagliati io l’ho sempre detto.

Che La magia abbia inizio

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LiÈ chiaro che ormai le cose stiano in questo modo: si festeggia Halloween il 31 Ottobre e il 2 Novembre si tira fuori l’albero di Natale. Non ci vuole un antropologo che analizzi le strutture sociali, i comportamenti e le modalità dell’agire collettivo per capirlo. Stupirsi sottolinea solo la vecchiaia che avanza inesorabile (parlo per me, certamente). Da che mondo è mondo (cit) le tradizioni cambiano, si evolvono e mescolano e il web con i social non ci hanno messo solo lo zampino ma hanno dato proprio una bella zampata.

Di vita vera ce ne è, eccome e non è sempre tutto palcoscenico ma che la “pillola” sia indorata e che si cerchi di preservare molti aspetti personali -giustamente, aggiungerei- è un dato di fatto. Non ho mai fatto finta che non facessi l’albero con un mese d’anticipo per poter fare le foto e organizzarmi. Anche se questo fosse stato il mio primo e unico lavoro lo avrei fatto (chi mi segue da poco me lo chiede spesso. Ho un’ azienda nata 45 anni fa grazie ai sacrifici di mio padre che nulla c’entra con il web. Fornisco luci, materiale elettrico, illuminotecnica e tutto quello che concerne l’elettricità). Anzi. Fosse stato il mio lavoro avrei fatto sicuramente meglio e già ad Agosto stavo con le palline e i festoni per casa.

La blogosfera, come si chiamava prima, è cambiata come la vita.

A me piacciono i cambiamenti. Non sono una nostalgica in tal senso. Lo sono soltanto quando il cuore si stringe perché qualcuno non è più con noi.

Mi piace che si festeggi Halloween e non mi dà fastidio, perché se voglio festeggiare il giorno dei morti “come si fa al sud” posso farlo serenamente. Se non voglio festeggiare beh. Non festeggio.
E non guasto la festa agli altri.

La globalizzazione mi ha permesso di conoscere molte tradizioni e perché dire no al giorno del Ringraziamento? Perché dire no all’Hinamatsuri, festa giapponese, che amo e che “festeggio” ormai da un ventennio? Mariah Carey stessa ama scherzare facendosi scongelare il 2 Novembre per cantare il tormentone. Bublè stesso ironizza sul suo compito mondiale di riportarci tutti all’ordine supremo natalizio. Le feste, qualsiasi tipo di festa, riescono a portare luce e magia. Anche noia, malcontento e depressione certo, ma quando accade la problematica affonda radici diverse; che abbiamo analizzato tante volte insieme. A me, alla fine di questi banali, se vogliamo, flussi veloci di pensieri insieme a te -sorseggiando un tè- rimane solo la voglia di sognare. Di estraniarmi dalla quotidianità. Di regalare a me stessa, e di riflesso anche a chi ne ha voglia, un attimo di luce.

Non sono solo una donna che ha tanti oggetti costosi e una vita scintillante. Sono una donna con tantissimi problemi come tutti gli altri. Fortunata in delle cose e meno in altre.

Come tutti. Proprio come tutti.

Diciamo che nella vita non sono mai stata -e sono- quella che la rovina la festa. Che giudica. Che coglie l’occasione per polemizzare su qualunque cosa.
Ho poco tempo sulla terra e voglio spenderlo così quando posso.
Sognando.
Regalando sogni.
Sorridendo e se riesco a far sorridere anche poco poco poco, sono felice.

La lista di Novembre: cose da fare prima che arrivi Dicembre

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Salva la lista e tienila con te. Con il tasto destro del mouse potrai salvarla oppure dal telefono semplicemente cliccando.

Pubblicherò la mia bucket List di Dicembre tra qualche giorno perché vorrei farti una proposta indecente. Sarò la tua Harrison Ford (cosa Sto dicendo non lo so, ovviamente); la bucket list è a tutti gli effetti una lista dei desideri e per tale deve essere presa. Non è una lista di ansia da prestazione con obiettivi da raggiungere, pena l’oblio eterno. Non si vince niente men che meno un esaurimento o un bel momento di mortificazione. Che ormai è giusto ribadire punto per punto qualsiasi cosa, anche ovvia come questa, per non rischiare di essere fraintesi/assaliti/insultati/presi a marshmallow in faccia. Calma! Che nessuno vuole mettere in difficoltà l’altro ma semplicemente sognare, condividere e sperare che si possano depennare quanti più “piccoli sogni quotidiani” possibili. Non per tutti è semplice ritagliarsi dei momenti per sfornare biscotti ed è comprensibile che per moltissimi un’intera bucket list possa incutere una sensazione claustrofobica e senza via di scampo. Che sia per lavoro, voglia, varie ed eventuali poco importa: il Natale tutto vuole essere tranne che un bel frullatone di ansia liquida da deglutire a forza. Per chi ha voglia, tempo da investire, possibilità et similia: le bucket list possono essere molto utili. Ti permettono di allineare per bene le idee-esigenze-tradizioni consentendoti di non perder tempo. Un po’ come i planner alimentari. Molti credono che scrivere cosa mangiare durante la settimana sia una sorta di menu mensa dove un cattivissimo cuoco si impossessa di te e cucina rigidamente il piatto del giorno e a forza ti costringerai -e costringerai tutta la famiglia- a mangiare pena la fame eterna. Ecco, diciamo che ci sono delle infinite variabili in ogni cosa. E che ognuno di noi adatta poi in base all’esigenza. L’importante è l’idea. Non seguire maniacalmente l’idea e impostarla seguendo un rigido copione. RELAX! Inspiriamo ed espiriamo.

La bucket list della bucket list, in pratica. Cose da fare a Novembre prima che venga Dicembre. Ha un suo nesso logico no? (io che parlo di logica, viene da ridere vero? E infatti Sto ridendo). Del resto sono quella che ha fatto il calendario dell’avvento del calendario dell’avvento. A me piace complicare le cose, si è capito no? Mi piacciono le consecutio temporum che si perdono, le frasi sconnesse, le iperboli, l’esagerazione e tutto quello che è sorprendentemente inutile ma necessario (Sto divagando forse?)

Nel mio caso devo prendermi in giro. Devo convincermi che Sto allineando le idee. Che mi Sto organizzando. Ben sapendo che le variabili sono infinite e che l’imprevisto non è dietro l’angolo ma proprio davanti a me faccia a faccia. E mi sorride pure beffardo

Trascrivere tutto sperando di riuscire nell’epica impresa. Che poi l’epica impresa sia fallire il più delle volte è un altro discorso. Ma almeno fallisco con stile e in modo organizzato. È questo l’importante *disse ridacchiando e soffocandosi*

L’ossessione per le tazze di Natale e le più belle del 2023

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Proprio l’altro giorno ho cominciato con la consueta (e bellissima) abitudine dei film natalizi. Intorno al compleanno di mamma -9 Novembre- comincio. Anche se come ti ho raccontato qualche anno fa ormai si è sancito che dal 3 Novembre in casa è ufficialmente Natale. Il primo film che ha aperto la stagione? “Credo a Babbo Natale” – I Believe in Santa- del 2022 diretto da Alex Ranarivelo con Christina Moore e John Ducey da una produzione Netflix che sta sfornando meraviglie natalizie una dietro l’altra.

Quella delle tazze di Natale, oltre all’innegabile fatto che riescono a contribuire fortemente all’atmosfera magica del periodo, è una vera e propria mania per i fanatici come me. Piccole opere d’arte in ceramica di ogni tipo e sorta sfornate ormai ovunque, dalle catene fast a quelle più ricercate e pregiate, dove potersi rilassare sorseggiando una buonissima cioccolata speziata o un tè al sapore di anice stellato e cardamomo. Collezionarle è diventato al pari di un vero e proprio hobby natalizio per gli appassionati senza contare che rimangono tra gli oggetti più graditi in dono. L’idea della tazza contenente cioccolatini et similia o bustine da tè, cioccolata e infusi vari risulta praticamente vincente su tutti i fronti.

 

Tiger

Tiger quest’anno ha arricchito moltissimo la sua gamma di tazze. Quella dell’omino di pan di zenzero e il faccio di Santa le ho prese lo scorso anno ma erano già presenti nel catalogo precedente (ma non sono arrivata perché letteralmente a ruba!). Quest’anno hanno aggiunto la renna, la calza e pure l’albero che trovo letteralmente adorabili (inutile dirti che Sto per catapultarmi velocissimamente? Se le desideri fallo anche tu perché rischi di non trovarle come è accaduto a me). Particolare attenzione anche per il rosa e per i decori a tema food: pallina di natale a forma di broccolo, brioche, baguette, pop corn, barretta di cioccolato  aragosta, formaggio e altre delizie realizzate benissimo per il costo (tre euro circa l’uno)

(aggiornamento: le ho acquistate – TUTTE! – e sono bellissime! Sono davvero bellissime e ben fatte. Non ho trovato solo quella a forma di calza, che neanche a dirlo, cercherò in lungo e in largo. Dovessi arrivare sino al polo nord)

Coin

Alla Coin (compro spesso online perché il servizio è celere, comodo e affidabile) si trovano spesso piccole chicche che gli altri non hanno. Quest’anno indubbiamente il bottino da portare a casa sono gli gnometti. Non tanto quello con il girasole in mano che per mio gusto mi appassiona poco ma l’altro. L’altro con i pantaloni verde bosco, deve essere mio!

 

 

Anthropologie

Se mi segui anche solo da tre minuti sai che ho una folle passione per anthropologie, che vende sia nello shop Americano che in quello inglese, e per Natale neanche a dirlo: meraviglie su meraviglie. Quest’anno rispetto agli anni passati si è letteralmente superato. Scorso anno avevo preso Fotini Tikkou per Anthropologie un’edizione limitata con la faccia di Tazza Klaus. Credo che per il meritatissimo successo lo abbiano riproposto abbigliato diversamente e anche in versione nera. Poi c’è il pupazzo di neve e la calza di natale che già attraverso lo schermo risultano stupendi, toccandoli la sensazione di stupendevolezza (?) aumenterà certa della qualità impareggiabile del brand di cui sono cliente affezionata e devota da un decennio.

 

Maison du monde

Ah! Maison du monde ogni anno a noi pazzi..ahem appassionati. Appassionati delle tazze di Natale (Natale in genere) ci regala grandissime emozioni. Sono di buona fattura – ne ho alcune che durano da più da un decennio e sono state lanciate anche in lavastoviglie- e realizzate perfettamente nonostante il prezzo sia contenuto rispetto ad anthropologie giusto per dirne uno. Il pupazzo di neve, la volte e Babbo Natale che vedi nelle mie foto ricche di Bokeh provengono proprio da lì. Quest’anno ne ho vista una nuova con il facciotto di Santa dal gusto vintage ma non mi ha proprio appassionato onestamente; scrivo del resto agli inizi di Novembre anche se il brand si è sempre contraddistinto per partire con il Natale da luglio (ci piace!)

Continuerò a procacciare tazze natalizie per noi ma nel frattempo ti dico solo: Black Friday su Amazon. Sì, si possono fare grandi acquisti di tazze pure lì. Quella a doppia parete in vetro dal vivo è ancora più bella che in foto. “Ma perché iaia l’hai acquistata?”

 

Villeroy e Boch

Neanche lo scrivo perché anche se mi segui da tre secondi sai che ne sono letteralmente ossessionata da sempre. E tutta la sua linea natalizia è custodita come un tesoro.

 

Westwing

Ogni giorno è una tentazione continua. Ti voglio bene e non dovrei dirti di scaricarti l’app perché la tua vita cambierà e il tuo dito dovrà stare bene a freno. Ma ogni giorno (e tutto l’anno, diciamo) sfornano meraviglie su meraviglie. Molto spesso con sconti vantaggiosissimi.

Ahem. Secondo te? *va via ridacchiando furiosamente canticchiando Led it snow*