Uhh che meraviglia. La colf ha ripiantato tutti i nuovi fiori e adesso sembra che io sia una perfetta padrona di casa che cura le sue piante invece che il mostro insensibile che lascia perire le sue dolcissime amiche vegetali per poi rimpiazzarle spudoratamente fingendo indifferenza. C’era proprio bisogno di una bella rinfrescatina sulla terrazza. Dopo la morte di alcuni nani da giardino, in seguito alle forti raffiche di vento, si può ben capire che periodo terribile si sia attraversato. Nuovi nanetti sono arrivati da diverse parti del mondo (etsy ti amo!) ed è in costruzione *rulloditamburi* una casa per nani da giardino e altre cosette che non vedo l’ora di portare a termine per potermi pavoneggiare come è giusto che sia (si fa per dire, certo).
Questa primavera infatti sarà totalmente dedicata ai miei nanetti. Ci saranno delle regole ben precise per loro, che continuano a far baldoria fino a notte fonda con aperitivi e candele (reperto fotografico numero uno, reperto fotografico numero due, reperto fotografico di Iaia nanosa), ma anche delle migliorie nelle loro condizioni abitative terrazzesche. A patto che si prendano cura del bucato perché francamente è una delle cose che mi tediano di più in casa. E’ vero però che non me ne occupo io *seguono risate e pernacchie registrate* quindi potrei evitare pure di fare la splendida.
La settimana ipocalorica con tante ricettine (spero) sfiziose ma a basso contenuto calorico e soprattutto di grassi termina tristemente qui (si fa per dire). Spero fortemente che ci sia stata qualche elaborazione che possa essere servita come ispirazione. In sintesi si è preparato (santapizzettaquantecose):
- Barbabietole alla greca con yogurt e cumino
- La zuppa di Cipolla di Hugo Cabret
- Il Bento vegetariano con il Sushi di Insalata Russa
- La zuppetta di carote viola iperlight
- La Soia gialla con i carciofi
- L’insalatina di Mango e Caprino
E un dolcetto? Non lo mettiamo? Un dolcetto ipocalorico e fruttoso molto gustoso? Certo che sì.
Trattasi di semplicissima gelatina di frutta che si potrà addensare a seconda dei gusti. La gelatina o colla di pesce, come dir si voglia, possedendo proteine animali è chiaramente bandita per ideologia dallo stomaco mio e dei miei (strani) simili e per questo grazie al cielo esiste l’agar agar. Per chi invece ha “vita facile-bella-normale-spensierata” per una papaya di mezza grandezza basteranno due fogli e mezzo della classica gelatina in commercio. Naturalmente pur proponendo la papaya questo tipo di gelatina può essere confezionata con qualsivoglia frutta (se escludiamo kiwi e ananas freschi). Da brava psicolabile se devo cibarmene anche io non aggiungo zucchero artificiale ma nel caso in cui debba offrirla o prepararla per i miei cari aggiungo lo zucchero, indicativamente un cucchiaino scarso per 200 grammi di frutta circa. Basta ammollare la gelatina in acqua ghiacciata per quindici minuti almeno fino a quando assume la consistenza appiccicosa di una medusa e lasciar cuocere la frutta con poca acqua in un pentolino fino a ridurla ad una sorta di marmellata. Aggiungere la gelatina opportunamente strizzata ed eventualmente lo zucchero e far raffreddare in frigo un paio di ore.
Amo la gelatina di frutta. Forse anche perché non mi concedo dolci diversi e vedo questo bicchierino come aspirazione massima del gusto, ma, a prescindere da quello che penso e bramo io che poco importa, credo fortemente che non per forza un dolce debba essere iper caloricissimo e intriso di cioccolato o ricco di chissà quali elaborazioni con panna per rendere felici. Questo rimane pur sempre un ottimo metodo quando la frutta è troppo matura o in esubero; piuttosto che buttarla vita o mangiarla controvoglia ci si organizza velocemente per la preparazione di una gelatina freschissima da gustare in diversi ambiti della giornata, e questo diventa una cura. Prendersi cura di sè.
E’ sempre mortificante per chi magari è in un regime ipocalorico non chiudere il pasto con un dolcetto come fanno tutti gli altri e l’aspetto psicologico è fondamentale. Per questo motivo una semplicissima gelatina di frutta fa bene alla testa, al cuore e all’autostima. Si parla del resto di un frutto ma servito in un’altra forma e contesto. Che sembra un vero e proprio dessert. A ben guardare non ha assolutamente nulla da invidiargli. Basta un cucchiaino carino e un bicchierino affascinante. Il contorno e la presentazione valgono più di mille sapori e cascate di cioccolato, talvolta.
Allo stesso modo si possono organizzare budini iper light con lo yogurt. Come? uhm…facciamo alla prossima puntata? Così magari non si perde questa buona abitudine dell’angolo ipocalorico, gustoso ma soprattutto salutare.
E ora ahem mi attende la pittura della porta della casa del nano da giardino. Sembra complicato eh. Ma non lo è per nulla. Sono drammaticamente indecisa poi se fare l’allarme o no. Quando tornano ubriachi dopo l’aperitivo super alcolico potrebbero avere giusto qualche difficoltà per l’inserimento del codice.
Voi cosa mi consigliate? Parliamo di cose serie santo cielo.