Tutti i post di Iaia

Ketchup sulle patatine, alla stanza 237

Kubrick è così forte, intenso, misterioso e crudo. È il genio e la follia. È la filosofia. Rigoroso sul set e leggendari i suoi incessanti ciak -pare che arrivassero fino a ottanta e novanta per la stessa scena- Kubrick è l’eccezione. Tutte le sue opere sono collegate da un filo rosso non tanto invisibile. Ogni colore, quadro appeso ai muri, oggetto posato sulla scena riconduce a qualcosa di politico. Di personale. Di filosofico. È sempre un messaggio-un’enigma che regala e lascia allo spettatore.

Misery non deve morire: Uova alla Wilkes

Misery non deve morire, oltre che letto in età adolescenziale perché firmato dall’uomo che ha ossessionato il mio tempo e vita Stephen King, rimane una visione immutata, perpetua e fissa. Non ricordo magari un film visto lo scorso anno (ma pure settimana scorsa) mentre di Misery scena per scena, battuta per battuta, spazio per spazio.

Tootsie: Pasta alla Puttanesca

Dieci nomination nel 1983 e un oscar vinto come Miglior attrice non protagonista a una meravigliosa Jessica Lange. Viene nominato anche come miglior film, miglior regia a Sidney Pollack miglior attore protagonista, sceneggiatura originale, montaggio, sonoro, fotografia e canzone. La storia è quella del talentoso ma disoccupato attore Michael Dorsey interpretato da un incredibile Dustin Hoffman che per lavorare è praticamente costretto a cambiare identità indossando le vesti di Dorothy Michaels

Pasta catanese con i cinque buchi

La pasta a cinque buchi è un formato della tradizione siciliana immancabile nelle tavole -catanesi soprattutto- durante il periodo di Carnevale. Cinque buchi perché vi è un foro centrale più grande e quattro laterali. Il foro centrale è molto largo ed è pronto ad accogliere il sugo corposo e ricco che si prepara per condire. Nei pastifici e nei supermercati più forniti si trova la pasta ai cinque buchi anche fresca ed è inutile sottolineare quanto il sapore cambi. Il ragù deve essere quello “della nonna”. Con la salsiccia, la cotenna, i pezzettini grandi e niente carne tritata. Insomma all’antica.

Pizzette di Polenta

Facilissime da fare e soprattutto puoi condirle come ti piace di più. Anche la versione quattro formaggi con tanti pezzetti sopra, piace sempre tantissimo (e in quel caso ci metterei anche dei porcini accanto che stanno benissimo, no?)Fai la polenta nel più classico dei modi versandola in acqua bollente (ci perdoneranno i puristi? Chi lo sa?! Nel caso: calma. Vengo in pace) e seguendo le istruzioni semplicissime.

Panino (vegan) con tofu, olive e cipolla

Panino con tofu alle olive e cipolla con patatine e salsa di yogurt al wasabi Ho usato il tofu alle olive della taifun (se capiti...

Panino veloce velocissimo con würstel di tofu, avocado, datterini e yogurt

  WURSTEL DI TOFU, AVOCADO, DATTERINO, BASILICO, YOGURT E SENAPE Fai cuocere i wurstel di tofu (i miei sono quelli della taifun che amo particolarmente perché...

Panino goloso con la finta parmigiana

  Per la finta parmigiana: Metti delle fette di melanzana su di una teglia e spennellale leggermente con dell'olio etra vergine d'oliva. Aggiungi un po' di...

Burger con cotolette di ceci

Burger con cotolette di ceci, carote caramellate all'arancia e chutney all'arancia e cipolla   Come si fa? Partiamo dalle cotolette Le puoi fare in due modi:  Primo modo.  500...

Dahl (veloce) di lenticchie

Il Dahl di lenticchie, generalmente rosse, è un piatto famosissimo indiano e ne esistono molte varianti. Ho adoperato delle lenticchie di Pantelleria già lesse. In genere il Dahl viene servito con riso basmati e verdure. Lo faccio spesso e mi piace anche d’Estate, freddo.

Il burro fatto in casa

Prepariamolo insieme. Presto faremo insieme anche quello vegano con il latte di soia, che viene semplicemente perfetto; così se in casa non abbiamo il burro possiamo farcelo senza problemi. Serve solo un ingrediente: panna. Niente di più.  Il burro fatto in casa ha un sapore più naturale e delicato. Puoi salarlo per ottenere un burro salato assolutamente strepitoso. 

I broccoli con lo yogurt? Ebbene sì!

  Lo dice Ottolenghi che il cavolfiore con lo yogurt è strepitosamente buono. E chi siamo noi per contraddirlo? Tra l'altro my two cents: lo...

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Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.