Ricette Vegetariane e Vegane

L’Albero di Pasqua

 

Da due anni ormai c’è la Rubrichetta dall’originalissimo (sì, ironia mode on) titolo “Fantasie di Pasqua”. Cliccando qui si potrà recuperare il tempo (fortunatamente) perduto con me e le mie conigliate e uovate. Cliccando qui invece si avrà accesso a tutta la sezione delle Ricette Pasquali presenti nel mio Archivio; e ce ne sono davvero tante perché come ho ribadito soltanto 20394832483492083409 ( ben conscia del fatto che non interessa a nessuno e forse neanche a me, a dirla tutta) volte a me la Pasqua non è che piace: fa letteralmente impazzire.

Il Natale 2012 programmato per tutta la mia esistenza non è andato male. E’ stato semplicemente tragico, surreale e di una tristezza talmente infinito che Leopardi e il Pessimismo Cosmico sembrano essere un puntatone di Voyager a confronto ( l’unico programma che considero “comico” insieme alle diatribe politiche. Diffido sempre di chi ride guardando Zelig o Colorado Cafè o ciofeche immonde volgari di tal portata). Mi sono ripromessa che qualsiasi cosa accada. Qualsiasi Alieno sbarchi su questa terra.

 Qualsiasi Bambolina Voodoo con le mie sembianze stia subendo torture psicologiche e fisiche con stuzzichini ( quelli che si infilano nelle torte e “si tirano fuori quando asciutto”, sì)  IO NON CEDERO’ e quest’anno il Gikitchen si tingerà di:

Coniglitudine estrema.

Alla facciadelbicarbonatodisodio.

Lo scorso anno grazie alla mia Rubrica Fantasie di Pasqua, alle Uova Pulcino ed a tutta quella serie di fesserie ipergalattiche che ho sparato in rete del resto ho conosciuto una persona indimenticabile. Un’amica. Eh sì proprio Charlie di Pastiglie Leone (non sai chi è Charlie? Vergogna! clicca qui!) . Voglio credere fortemente che la Pasqua sia Resurrezione, sì. Anche per chi lotta. Che ci sia ancora Charlie da abbracciare. Pastiglie da mangiare. Sogni da realizzare. Giri in gommone da fare con Turi. E. Tantotantotanto altro ancora. Cose semplici. Normali. E proprio per questo eccezionali.

La Rubrica Fantasie di Pasqua riprende da dove era rimasta. Giusto una  rispolveratina alle uova passate la facciamo no? E allora? Si parte! Niente Mega Noiosi Riassunti; pian piano tiriamo fuori il passato. Lo mescoliamo al presente e lo facciamo diventare Futuro. Colorato.

Sì sono impazzita. E ho colorato addirittura. Io che nelle mie illustrazioni adopero sempre e solo bianco, nero, grigio e rosso ho deciso che per questa Pasqua occorreva un cambio di rotta. Per non avere paura. Neanche del verde e del giallo. Ho adoperato tanto di quel verde così impavida e convinta che non ho potuto che essere orgogliosa di me. Sensazione tra l’altro sconosciuta.

L’Albero di Pasqua è una tradizione tipica Tedesca. Da diversi anni, ormai (ovvero da quando convivo con il Nippo. Uhm…e siamo a quota sei anni) non faccio in tempo a smontare l’albero di Natale, organizzare due dolcetti fritti per Carnevale che ho già tirato fuori coniglietti e uova. Quest’anno non sarà neanche ad Aprile come lo è generalmente ma il 31 Marzo; questo significa solo una cosa: SIAMO INRITARDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO ( sì. Sto gridando e sto pure agitando i capelli nervosamente. Pure il piedino batto. Come se stessi ascoltando heavy metal pesante). La prima volta che ho sentito parlare delle uova colorate è stato grazie alla mia bellissima Zia Luci; tra l’altro so che la mia zietta mi legge. La cosa, oltre ad intimidirmi ed emozionarmi parecchio, mi fa felice. Vorrei un giorno poterla avere qui come special Guest Star in una sua interpretazione Culinaria perché nonostante siano passati trenta ormai- ammappatecomesovecchia- non ho mai dimenticato le sue Patate alla tedesca con speciale salsetta.  La maggior parte dei poveri martiri che mi legge ( siete dei santi!) sa quanti anni ho ( venticinque più iva al venticinquemila per cento, sì) ergo sarebbe facile immaginare la Zia Luci come Donna di una certa età che cucina Knudel con rigoroso Accento Rattzzzinger. In effetti Crazia un po’ lo dice ( ed io la amo) ma ha praticamente la mia stessa età perché intercorre a stento un decennio tra di noi ed è di una bellezza inenarrabile. Con due occhi che fanno paura per quanto sono meravigliosi.

Il Video

La zia Luci, quando ero piccola, mi ha raccontato di queste uova colorate. Che si svuotavano. Che si coloravano. Ed io che ho sempre avuto un’insana passione-terrore per l’uovo tanto da dedicargli un progetto visivo ( eggland) ne sono rimasta sin da allora affascinata. Diversi sono stati gli esperimenti negli anni ma mai mi sono seriamente dedicata come quando ho avuto una casa tutta mia ( non che con mamma non l’avessi avendo sempre avuto a disposizione millemila metri quadri solo per me) ma si sa: si sperimenta, si cresce e la “propria” casa si sente sempre un po’ più specchio di se stessi. Per questo motivo ho subito iniziato a comporre l’albero di pasqua.

Dapprima con le uova vere. Poi con le decorazioni. Poi con il Panno Lenci. Poi con qualsiasi cosa. Ad oggi ho davvero accumulato un bel po’ di ricordi fotografici in fatto di alberi Pasquali.

La tradizione tipicamente tedesca si è poi diramata in diverse Nazioni del Nord Est; non è atipico infatti vederne anche in Austria , Ungheria , Repubblica Ceca, Polonia e Ucraina. Certo ormai anche negli Stati Uniti ( ma vedremo come esistano altre simpatiche tradizioni tipicamente americane ) sino ad arrivare in Francia, Spagna e Italia stessa. Un vezzo carino, per alcuni semplicemente consumistico e per altri un’idiozia. Un po’ come l’albero di Natale. Ci sarà il Grinch Pasquale (si chiama Gronch? Da me si chiama sempre Nippo, si sa) . Ci sarà l’esaltato della Coniglitudine (semua’!) . Ci Sarà sempre chi la penserà diversamente ma  da un puro e mero oggettivo punto di vista per quanto concerne l’arredamento l’Albero Pasquale è indiscutibilmente:

bello.

( ah il dono della sintesi )

Nessuno osi sostenere il contrario ( o lo sostenga ma mi sorregga perché potrei pure avere un mancamento. Santouovo! Come si fa a vivere senza Albero Pasquale?). Quattro settimane prima della Pasqua la famiglia, soprattutto i bambini, si comincia a svuotare e decorare le uova in vista dell’organizzazione dell’albero. Si perforano per fare uscire il contenuto e si fanno tante frittate (colesterolo a duemila, sì). Si colorano con la tempera o acrilico e i bimbi si divertono come matti. Naturalmente si parla del metodo strettamente tradizionale perché è chiaro che ormai tra svuotare le uova- colorare le uova- asciugare le uova- riprendere le uova che si sono rotte- eblablabla, la “mamma moderna” acchiappa tre pacchetti di uova finte decorate su amazon con il 20 per cento di sconto e amen. Le attacca la domenica mattina di Pasqua e ciao. Le butta dentro il cassetto che domani c’è Pasquetta e deve stirare un mucchio di roba ma.

Ma siamo qui per sognare. Per credere che ancora ci sia il tempo di svuotare le uova. Dipingerle. Accarezzare i capelli dei bambini che disegnano animaletti sul guscio (magari non accarezzandoli con le mani fatte di tuorlo anche se fa molto bene al cuoio capelluto. Cosa sto dicendo?).

 

 

I Nani da giardino sono ottimi alleati per arredare casa a Pasqua

 

Le Ricette per Pasqua

 

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18 COMMENTS

    • la più affascinante inviata speciale in quel dell’Austria.

      Miiiiiii.
      Io ho il meglio.
      C’è poco da fare
      ( chissà che meraviglie da te, vero? )
      (come stai? un bacione!)

      • Come si dice da queste parti “je danno giù con la Pasqua”! A dirla tutta è già tardissimo ora ( che avrei dovuto pensarci a Natale e Natale ad agosto, gna posso farcela!), e qui si tripudia di coniglietti e gallinelle e uova da colorare, ma anche già colorate e sode, pronte da…boh…credo che loro le mangino così, comprate, colorate e sode nel cartone, ma a me prenderebbe malissimo, ma come decorazione sono pratiche, anche se ti toglie tutto il gusto di pasticciare! Adesso mi ci impegno e gìro che IG le peggio cose che vedo in giro! XD

    • trasformare un albero di natale in pasqua.
      ma perché noi due non apriamo un blog sul riciclonatalepasqua?
      sono convinta che potremmo distruggere l’universo ( e i neuroni) insieme *_*

      • dimenticavo-
        tu ci sei su facebook? ( cosi’ giusto per invadere la tua privacy)
        ma ho preso a cominciare
        ho cominciato .
        a .
        insomma lo sto usando per la prima volta ( la seconda mi sa) in modo “privato ” e mi chiedevo se volevi vergognarti pubblicamente di avermi li’ ( forse riesco a gestire meglio i contatti privati che mi interessano) <3

  1. sono una mamma moderna.
    non per altro, ma perché ho un figlio che non mi ha mai accontentato giocando con me.
    vengo a colorare due uova da te, posso?

      • diciamo che si potrebbe stare meglio… cmq da domani ci sono i pasqualizi possibili e immaginabili al Lidl… tripudio di baci x te… p.s. ti ho chiesto l’amicizia su facebook, spero che tu non ne abbia a male 🙂

  2. E io sono anni che dico che lo farò…e poi non lo faccio. Ma non ho fatto nemmeno quello di Natale quindi io non faccio testo!!! aspetto di fare tante cosucce a casetta mia mi sa <3 ..almeno li nessuno stressa che non c'è spazio eh!!!
    Intanto aspetto il tuo del 2013 🙂

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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