Ricette Vegetariane e Vegane

A cena con Oscar: La zuppa di Inchiostro del Segreto di Kells

Che siccome ( bell’inizio) sono stati raggiunti i 10.000 download della mia App Gikitchen sull’ App Store in così breve tempo ( ed è pure in costruzione santapizzetta) io direi solo una cosa: piangere commossa nell’angolino buio  non basta più e ringraziarvi fino a sfinirvi, nemmeno. Siete riusciti nell’epica impresa, insomma, di zittirmi. Dire che sono sconvolta è riduttivo. Santo cielo: GRAZIE! ( E Grazie soprattutto ad Emanuele    che per qualche inspiegabile ragione mi incoraggia ed esorta)

Oggi la ricetta del giorno sull’App è il Pollo Giapponese al sedano >>>>

Che siccome ( bell’inizio – il tragico ritorno) prima o poi doveva accadere:  Avrei la febbre (l’emozione dei 10.000 download. Non ho retto)  e sarei a rilento su  tutto, ergo: perdonatemi ma forse stavolta non ce la faccio davvero. Lapalissiano: La mia dipartita pare essere certa e  imminente.  Si sappia: vi ho amato  ( mi piace non essere scenografica, teatrale e tragica ma obiettiva, razionale e sensata).

Ugualmente però non voglio privare la rete della mia inutilità e quindi mi sono trascinata alla scrivania, esanime, pallida e febbricitante. Ho raccolto tutte le mie forze e con fatica e devozione ho attraversato il lunggggggggggggghhisssimo corridoio che separa la camera da letto dal soggiorno ( due metri)  e.

Ok la smetto. Digito comodamente da sotto le coperte, servita e riverita dai nani da giardino e coccolata dal Nippotorinese, schiavizzato per l’occasione. Avrebbe preferito, piuttosto che assistermi, fare triploturnoalavoro ma no: il destino gli è avverso e gli tocco io *in lontananza si udì una risata malvagia fuori campo*

“Ehitupoliglottaaaaaaaaaa muovi la pelata e fammi un succo di arancia ! E temperami le matite colorate che sono tutte spuntate. Intesi?” ( spaccato di realtà numero 1 )

Per certi versi però essere bloccata non potrà che farmi bene. Non mi agiterò ai fornelli e non correrò avanti e indietro sopra sotto. Potrò essere spiaggiata come una balenottera e finire-cominciare disegni e storie senza essere distratta da macaron esplosivi, lievitati scoppiettanti e carne bruciata. Potrò resistere ventiquattro ore massimo ma sembrerebbe già un ottimo risultato per iniziare.

Per qualche assurda e inspiegabile ragione, anche se qualcosina si potrebbe pure intuire, il Segreto di Kells pur essendo stato candidato agli Oscar nel 2010 non è mai stato distribuito in Italia. Certo in quell’anno gareggiava contro il colosso di Up e quindi vi erano davvero poche speranze di vincita ma la nomination avrebbe dovuto come minimo bastare per la divulgazione di quella che rimane un’opera estasiante dal punto di vista visivo. In questo periodo convulso di tridimensionale, che per inciso detesto, una visione in bidimensione è quantomeno bizzarra e addirittura alternativa.

( Disegnare sul Galaxy Note è la mia ultima passione, sì. Urge recensione approfondita, prometto)

La prima cosa che mi è venuta in mente guardando già i primi fotogrammi è stata che una forza mi avesse concesso di essere catapultata dentro un quadro Klimtiano. Anche se a tratti cubista rimane tutto fuorchè lineare e riesce in qualche modo magico ad avere ondeggiature e curve. Le illustrazioni sono meravigliose e mi ricordano parecchio oltre che la Satrapi in alcune linee (anche se qui vi è un tripudio di colori e non solo il bianco e nero) anche delle favole. Dal sapore antico, nordico e ancestrale. Artù. Ecco sì anche un po’ Artù. Favole indimenticabili. Di quelle classiche e intramontabili. Di quelle che si trovano nei libri di cuoio chiusi da pietre preziose. E difatti il libro nel libro c’è. L’inizio, emozionante e con delle musiche che restano e rimbombano in mente, ti catapulta in questo mondo che dapprima ti lascia un po’ sbigottito per poi riuscire a farti perdere la testa e le pupille; che schizofreniche piroettano ttra le diverse forme geometriche. Sono rimasta estasiata e incantata di fronte alla foresta e ai capelli, mia perversione da sempre, di Aisling e dalle foglie e ghirigori che molto spesso sono ricorrenti nei miei disegni. Nulla di paragonabile per carità ma l’effetto dello stile visivo, identico nella percezione dei mondi, è stato come veder realizzarsi davanti agli occhi visioni che non avevi ancora avuto la capacità di tirare fuori ma che hanno sempre fatto parte di te. L’occhio di Crom e le sue sfaccettature filosofiche e la piccola bacca verde che crea inchiostro con la quale puoi realizzare mondi. Quella bacca difficile da trovare. Lo strumento necessario per perseguire il sogno e far sì che diventi realtà.

E’ per questo che oggi la ricetta, completamente estrapolata e vista dai miei occhi senza alcun collegamento, è una semplicissima zuppa di piselli. Di un verde che non mi fa paura, stranamente.

Non fa paura a tal punto che ho proprio annunciato, solennemente, che in casa da oggi in avanti la zuppa di Piselli dovrà essere chiamata “La zuppa di Inchiostro di Kells”.

Sogno un figlio che mi dica entusiasta ” mamma mi prepari la zuppa di inchiostro di Kells?”. Solo allora potrei definire tutto: perfetto.

 Quando Brendan era in cerca della bacca nella foresta tra deliziose curve e scintillanti fiorellini in rami  ondulati come ricci, non ho potuto fare a meno di pensare a una zuppetta di “inchiostro” verde. Tanto grande quanto gli oceani affinchè lui potesse non smettere mai di disegnare.

E’ un’animazione profonda che riconferma ancora una volta la qualità straordinaria di questi prodotti troppo spesso sottovalutati quanto le graphic novel. E’ una visione da non perdere e Brendan con le sue scene rosse,  per poi catapultarti in un mondo bianco e nero e infine nel manicomio dei colori, è indimenticabile.

Pur avendo apprezzato Up ed essendomi innamorata del Dottor Fredricksen (e le mie incessanti foto su Instagram sono tediose conferme) credo assolutamente in questo prodotto e un po’ più addirittura della mega produzione tecnologica Pixar; perchè nonostante le difficoltà della bidimensionalità e la storia tremendamente più complessa e meno romantica, è incredibile invece come a tratti il monumento dei palloncini e la casa volante sembrino qualunquisti rispetto al Segreto di Kells.

E’ una semplice zuppetta di piselli che non necessita certamente di una ricetta specifica o di chissà quale elaborazione. Basterà lessare in acqua bollente i piselli e se si ha a disposizione un po’ di menta fresca passarla  insieme alla verdura con il frullatore a immersione. Si può pensare di aggiungere anche un dadino vegetale per insaporire il tutto. Non di quello commerciale, santo cielo (così giusto per fare l’antipatica). Che preparare il dado non è poi così difficile. Tutto naturale e sano. Chi vorrà anche un filo di olio extra vergine di oliva e se piace una spolveratina di parmigiano grattugiato sul momento. L’abbinamento dei piselli con la menta lo trovo oltremodo delizioso.

Come consuetudine riporto poi tutte le altre ricette “Cibo- Cinema e Cartoon”  che sono state preparate e su cui si è blaterato qui al Gikitchen sinora:

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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