Ricette Vegetariane e Vegane

Il Casatiello Napoletano (VideoRicetta)

Le considerazioni, trascrizioni e appunti di una Sicula psicolabile che non sa cucinare sul Casatiello

(quindi le considerazioni che non servono a nulla)

Il Tòrtano pare sia la stessa cosa del Casatiello (Napoletani smentitemi a suon di ceffoni nel caso!) ma il termine viene adoperato in tutto l’arco dell’anno al contrario di quello che analizziamo oggi che è esclusivamente correlato alla Santa Pasqua. L’elemento indispensabile del Casatiello è chiaramente quello che manca nel mio (logico no?); ci  va infatti assolutamente lo strutto in quantità calcolabili in: come non ci fosse un domani. E in effetti “se ci vai di strutto come non ci fosse un domani” stai sicuro che al Lunedì dell’Angelo non ci arrivi perché l’aorta principale si blocca e ciao. Che è un po’ troppo noir per cominciare in bellezza il Lunedì ma.

La Videoricetta

Visto che il mio casatiello era confezionato per Nanda, al secolo conosciuta come la donna che ha il colesterolo a 300 ma brama di toccare la soglia del 400 entro Pasqua, non ho adoperato l’ingrediente principe. La “prova assaggio casatiello” è stata fatta perché a breve Dottoressa Suocera e Socia Piola sbarcheranno in territorio siculo e io invece che accoglierle come tradizione vorrebbe con tanto di cassata siciliana e cannoli che faccio? Il Casatiello. E a chi lo faccio provare? A Nanda, ufficialmente unica padrona di casa. Che di casatiello non ne sa nulla.

Affascinante l’incoerenza, no?

Un suicidio culinario perché tra l’altro l’adorabile sorella della Dottoressa Suocera è sposata con un Napoletano Doc e si dice faccia la Pastiera Napoletana più buona che sia mai stata in terra (prima o poi rovino pure la ricetta della zia, tranquilli. Voglio farmi odiare da tutto il parentado io). Visto che siccome (!) potremmo essere impossibilitati dal fare questa benedetta scampagnata pasquale che problema c’è? Prato finto e Picnic in casa. E vuoi non mettere il casatiello e la cuddura dentro il cestino di vimini? Sia mai. SIA MAI! Il primo risultato nonostante l’assenza di strutto è andato non bene: di più. La ricetta della pasta di pane è quella classica del Bimby che neanche sto a trascrivere perché a prescindere da tutto ognuno ha la sua-il suo metodo-blablabla. In rete c’è gente preparatissima riguardo al Casatiello e soprattutto napoletani doc che vi sapranno dire le dosi perfette, quindi copiare roba già pubblicata e farneticarci su ulteriormente sarebbe ancor più di ridicolo dell’assenza di strutto. Diciamo che per queste considerazioni inutili basti sapere che con la semplice pasta di pane, in assenza di intolleranze o solo il cielo sa cosa, vien fuori davvero un casatiello promettente.

(ho visto Signore Napoletane su Youtube che impastavano con strutto e pepe nero in quantità industriale; ergo qualora si volesse speziare direttamente la  pasta di pane durante la preparazione con un po’ di pepe: pollice in alto!) 

I ciccioli sono irreperibili qui e andrebbero messi (anzi devono DEVONO essere messi). Su Youtube ho visto napoletani adorabili infilarci dentro pure wurstel, stinchi di maiale e pezzi di vicini di casa. IO LI AMO. Guardare su Youtube le videoricette sul casatiello è stata un’esperienza mistica e divertente come tutto quello che ha a che fare con qualcosa di correlato a questa città meravigliosa dove ho tanti ma davvero tantisssimi amici. E tanta tanta voglia di vederli pure, ahimè *faccinadisperata*.

Ho scelto di mettere in definitiva, come si vede nella mia vergognosa Videoricetta,  solo salame e provola (praticamente un casatiello light. Quello vegetariano neanche lo pubblico. O sì?) ma nella seconda versione forse cederò al prosciutto cotto considerato che Nanda ha detto “ti prego ancora. più ripieno più ripieno”. Ai ciccioli non cederò perché è difficile trovarli e perché per qualche astrusa ragione lo vedo già bello pesantuccio così. Mamma sostiene che micamelodevomangiareio e chedevofarmiifattimiei. Come darle torto? (ma rassegnati Mamma con l’ipad che ridacchi di me mentre leggi: i ciccioli NON TE LI METTO!)

Perfetto per una gita fuori porta (ma anche no) e come pasto unico (ma anche no). Esteticamente rustico ma fine nella sua semplicità, il Casatiello conquista e affascina. Qui per qualche inspiegabile ragione da quando l’ho sfornato mi è stato richiesto per giorni e giorni ancora.

Iaia la regina del Casatiello (ok la smetto).

Il fatto che l’abbia apprezzato anche il mio amato Architetto mi ha dato un’iniezione di fiducia inaudita. Ogni anno ho sempre fatto cestini su cestini con cuddure e ovette dentro corredate da dolcezze di tutti i tipi.

Quest’anno mi do al casatiello. Iammbelllll facimmmm ampress (non si dica che io segua online solo il corso di Romano. Con il Napoletano stoavantiunacifra).

Vado a fare 29482409823409840820349823049234040 cuddure e 2394820498203482394823’940823’9484 casatielli e torno. Anche perché tutti mi chiedono “ma chi se la mangia tutta questa roba?”.

E chi se la mangia? Le 2049382034820348230492’30492’3049 persone che ruotano intorno a me. Ecco perché sono barricata in casa. Perché se uscissi sarebbero il triplo nel giro di tre minuti. E IO SONO UNA SOCIOPATICA. Bisogna solo farsene una ragione (ma ieri sono uscita eh. Con  i Jeans strappati e ho postato pure dal semaforo. Roba che manco una quindicenne geek. Ti sei persa i miei jeggins, per l’esattezza, ah.

Nel lontano 2011 (vabbè) vaneggiavo circa il Casatiello Napoletano (per rovinarti il Lunedì di prima mattina devi solo cliccare qui) ma è ora di un rimodernamento casatielloso. Ed ecco quindi VideoRicetta e Foto nuove con tanto di Picnic in casa. Che l’erba sintetica non basta mai, si sa.

 

 

 

Il Tour Pasquale in giro per l’Italia

Facevo con Maghetta il Tour Pasquale in giro per l’Italia (oh ho sempre fatto iniziative di un certo rispetto eh. Io in macchina con dei conigli per tutto lo stivale a rovinare le ricette della tradizione della nostra Patria. Siete o no orgogliosi di me? E’ sempre la seconda. Incredibile).

Per dire insomma che sì di Ricette tradizionali Pasquali ce ne sono un bel po’ (e non solo italiane). A me viene però difficile ticchettare sui tasti vicino a questa gif impazzita (mi girano le pupille santoiride!) che alterna una squilibrata dentro una sorta di maggiolone nero chiamato MagMobile.

Ed è giunta forse l’ora di sproloquiare riguardo un fantomatico riassunto delle puntate precedenti con le Ricette Pasquali che in queste giornate frenetiche sono ricercatissime sul web.

Chiaramente se doveste trovarne una firmata da me saltatela a piè pari. Però guardate le figure. Ecco a quelle citengoassai.

Tra l’altro qui c’è qualcosa riguardo la colorazione delle uova sode. Non del guscio eh. Proprio delle uova sode. Cliccaquicliccaqui.

E dove altro posso cliccare?

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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