Ricette Vegetariane e Vegane

Una Burrobirra, che devo tornare a Hogwarts, grazie

Beh sì. Non è che potessi davvero temporeggiare oltre. L’anno scorso se ne era parlato fino allo sfinimento con Cri e senza alcuna ragione ho (abbiamo) sempre rimandato. La burrobirra è, insieme all’idromele, la bevanda più famosa nel mondo dei Maghi.  Leggere la Gazzetta del Profeta acquistata a  Diagon Alley sorseggiando una buonissima e caldissima burrobirra al Paiolo magico, dopo aver sbocconcellato magari qualche dolcetto alla menta e due cioccorane, è un’immagine ricorrente e persistente nelle parole e visioni della Rowling. Qui si è già preparato il Goulash Ungherese presente al Ballo del Ceppo e gli Harry Potter Cupcake con le facciotte di Silente, Harry, Ron, Hermione e Hagrid, dove aleggia ancora il mistero della scomparsa (eh sì, nessuno riesce a capire perchè il post sia scomparso. Indagano al momento le sorelle e maghe del mio cuore: Cri e Ale) . Ci dovrebbero essere anche dei dolcetti alla menta ma non riesco in alcun modo a risalire al link che ne indica la preparazione (Ale! Cri! abbiamo un altro mistero. Tutto quello che riguarda Harry è stato fagocitato dall’archivio di WordPress. Illogico ma veritiero). 

Prima di continuare però nell’ impervio cammino di riprodurre gran parte delle ricette presenti nel capolavoro della Rowling, bisogna partire dalla base. Oltre le cioccorane e le Tuttigusti più uno che mi stanno dando del filo da torcere perché non mi accontento di riprodurne qualcuna già fatta ma pretendo di inventarne una  in preda a improvvisi deliri di onnipotenza, una base certa è per l’appunto la burrobirra. Non vi è mago, che sia Serpeverde, Grifondoro, Corvonero o Tassorosso, che non ne vada matto. Non vi è decisione importante all’interno del buio Paiolo Magico senza una grande e fumante burrobirra. Ogni parola sussurrata è stata pronunciata davanti a boccali schiumosi; gli stessi che hanno visto passare in rassegna il male e il bene. Il Paiolo magico la Rowling lo descrive con un aspetto sordido e angusto. Un luogo dismesso con sedute negli angoli dove sorseggiare dello sherry e fumare la pipa. Omini con cappello a cilindro parlavano al vecchio barista completamente calvo che sembrava una noce di gomma.

Il primo a portare Harry al Paiolo Magico fu Hagrid nel primo libro “la pietra filosofale”, proprio durante la sua prima visita a Diagon Alley prima che scegliesse la sua bacchetta.

O per meglio dire: prima che la sua bacchetta scegliesse lui. Non ho notizie al riguardo ma mi piacerebbe indagare se la Rowling prima di inventare e coniare bevanda e termine abbia in qualche modo provato ad elaborarla in casa tra fornellini e spezie. Di certo ne avrà spiegato l’origine avendo esattamente descritto qualsiasi cosa fosse inerente alla sua opera.

In qualsiasi modo sia andata è riuscita a plagiare il pianeta intero inducendolo anche a provare birra e burro insieme, che chiaramente, senza tanti mezzi termini, fa orrore solo a pensarlo. Il Nippotorinese, che apprezza il maghetto quanto un calcio sugli stinchi dopo la rottura del perone, sin da subito mi ha informato che avrebbe preferito andare in Tibet ad allevare cinghiali piuttosto che assaggiare la mia schifezza burrobirrosa. Tutto questo mi deprime oltremodo. Se è vero che una (presunta) fudblogghè (che si scrive così) dovrebbe assaggiare per prima le proprie preparazioni, è pur vero che mi riesce difficile essendo vegetariana che non mangia uova, intollerante al latte, fautrice del “no zucchero artificiale” e per di più astemia. Certo un bel blog di frutta e verdura dove disquisire sulla mela con cannella e sulla pera bollita gioverebbe all’umanità intera, ma mi piace coinvolgere nei miei progetti le poche persone che amo (leggi: costringere a subire). Restava la mamma. Il burro c’era e quindi la quantità di grasso per farla cadere in trappola pure. La birra c’era e quindi la quantità di luppolo per indurla in tentazione pure.

E difatti ha accettato. Impavida ha acconsentito ad assaggiare la burrobirra non ponendosi poi tutti questi problemi sulla provenienza, Harry Potter, Diagon Alley e blablabla.

Trascriverò due tipi di burrobirra al fondo di questo post;  la seconda è  la burrobirra preparata con alcool che dovrà essere conservata almeno due mesi prima di essere consumata e servita con una cremina speciale; questa è la ricetta scovata nel libro “A tavola con Harry Potter”. Non collaudata perché ancora non ho provato a farla.

La prima è la burrobirra express che è un mix letale tra diverse burrobirre che ho scovato in rete (principalmente in forum americani) con qualche aggiunta e meno burro del comune. L’idea di mettere 300 grammi di burro in 330 ml di birra francamente mi turbava.

Il risultato è particolare e se mamma non me l’ha sputacchiato in faccia mollandomi un ceffone deduco che si possa considerare come ” da provare”. Mamma sostiene con assoluta certezza che si perde tantissimo il gusto della birra e che si potrebbe avere qualche difficoltà a individuare davvero la provenienza. Mamma però è quella che se la bendi e le fai provare l’acqua tonica potrebbe dirti che sia chinotto solo perché è frizzante. Non mi fiderei quindi tantissimo del fatto che non si individui il gusto della birra pur essendoci abbondante zucchero, spezie e burro fuso.

L’ho servita caldissima in un boccale anch’esso caldo con un sottobicchiere handmade fatto su un cartoncino e il piccolo Harry in lego acquistato qualche giorno fa insieme all’elfo domestico. Il Nippotorinese va matto per i lego e mi piace non poco osservarlo mettere mattoncini su mattoncini.

Io non ne sono capace e già il fatto che sia riuscita a fare Harry da sola senza istruzioni ha fatto sì che mi pavoneggiassi per un pomeriggio intero. Oh era difficile mettere capelli-testa-corpo-pantaloni-bacchetta.

La Ricetta

Ricetta per una burrobirra velocissima: 1 bottiglia da 330 ml di birra scura, 1 cucchiaio di cannella, 1 cucchiaino di zenzero, 150 grammi di zucchero di canna, 125 grammi di burro, 3 cucchiaini di latte intero.

Versa il contenuto di una bottiglia di birra dentro una pentola con lo zucchero, cannella e zenzero. Gira per bene e lascia sobbollire per almeno venti minuti girando di tanto in tanto. Attenzione! Se la pentola fosse non troppo capiente potrebbe fuoriuscire tutto.  Aggiungi il latte e infine il  burro. Versa il contenuto in un bicchiere riscaldato (l’importante è che non sia troppo freddo) e servi immediatamente perché il burro tenderà a salire dando alla bevanda un sapore insopportabilmente oleoso.

Ricetta per due litri di Burrobirra: 2 litri di birra scura, 800 grammi di zucchero di canna, 250 grammi di alcool al 75%, 1 pezzettino di radice di zenzero, 2 stecche di cannella. Per la crema al burro (per ogni bicchierino): 1 cucchiaino di burro fuso, 1 cucchiaino di zucchero a velo, 2 cucchiaini di latte.

Prepara il liquore alla birra portando a ebollizione la birra in una pentola capiente. Unisci lo zucchero mescolando per bene e facendo sobbollire almeno venti minuti insieme alla cannella e allo zenzero. Togli quindi la pentola dal fuoco e fai raffreddare. Unisci l’alcool mescolando ancora per bene. Filtra bene tutto e metti a riposare le bottiglie per almeno due o tre mesi.  Al momento di servire riscaldare leggermente il liquore. Miscela intanto il burro fuso, lo zucchero e il latte tiepido sbattendo energicamente con un frullino in modo che si emulsioni bene. Distribuisci il liquore caldo in bicchieri di vetro riscaldati e aggiungi la crema di burro facendola scivolare molto lentamente e servi immediatamente.

Angolo Romantico

Volutamente, infine, non ho dedicato un post a Giulia. Non l’ho fatto perchè il periodo è frenetico e difficile e non avrei potuto dedicarmi come merita. Oggi ho sfornato pure una torta a forma di stella con la frolla di mais ma per una serie di eventi avversi non sono riuscita a ultimarla e giace lì. Incustodita almeno fino a domani.

Ho conosciuto Giulia mentre sorseggiavo caffè a Venezia durante una tempesta emotiva. Ascoltavo un violinista girando un cucchiaino d’argento bellissimo. Somigliava moltissimo a mio nonno. Non il cucchiaino e neanche il violino.

Ho conosciuto Giulia e i suoi incredibili occhi azzurri quest’estate quando in un abbraccio fortissimo abbiamo abbattuto le barriere, che non esistono per inciso, tra il reale e il virtuale. Riscoprendomi ancora capace di provare dei sentimenti e riuscire a a convincermi che la parola amica sì. Esiste davvero.

Giulia è un esempio, oltre che di pazienza smisurata, di amicizia vera. Riesce a comprendere le difficoltà di avermi come amica calibrando e alternando assenze e presenze. Riesce sorprendentemente ad illuminarmi un cielo buio pesto. E quando sono con gli occhi chiusi stretti stretti perché mi ostino a non voler guardare anche se  non è solo nero ma c’è anche un po’ di luce, lei.

Lei viene lì. Zitta zitta. Mi soffia sul naso perchè sa che mi infastidisce. E parecchio.

Fino a quando apro un po’ le palpebre e vedo. Che luce c’è ma cosa più importante  il suo sorriso.

Esattamente due anni fa in questo giorno che sta arrivando, e che è difficile da superare, mi è stata tolta un’amica con la crudeltà della malattia più orrenda che possa esistere.

E poi mi  è stata ridata sotto forma di stella.

Auguri Giulia.

La nuvola di cannellini è in costruzione e presto potremmo sederci su e guardare l’asteroide B612. Abbracciate.

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45 COMMENTS

    • Ohhhhhhhhh ecco..
      Finalmente un bacio.

      Qui non mi si vuolebene . Hai visto Sel?
      Cri arriva e mi piazza un cuore senza dare baci.
      senza dire nulla.

      E io che sono solaacasasenzanippotorinesetristeesconsolata
      non merito neanche un bacetto che sia uno !
      ( stavo giusto blaterando nel post precedente sull’odore dell’asfaltobagnatopioggia. IO voglio che piove adessooooooooo. Voglio sentirlooooo subitooooooooooo)
      :*

    • L’hai fatta? mi catapulto sul bloggggggg e la cerco così ne faccio provare a mamma un’altra ( mi ucciderà)
      Sai che l’altro giorno non riuscivo a commentare sul tuo blog?
      Volevo mandarti una mail ma poi tra una cosa e l’altra non ci sono arrivata 🙁 uffa
      ora riprovo.
      Un bacione !

  1. è un buon rendere. Che sia per questo che stelle e pan di stelle rientrano spesso nei tuoi post?
    Io come ho già detto sono immune a tutto in mondo potteriano però un sorso di burrobirra la proverei. Già la immagino scivolare in bocca, lungo il palato e sotto la lingua, disegnando acrobazie e giravolte come un bob sulla pista.

    • Bob.
      Calabria.
      Mamma è calabrese e vicino ad un posto. Sila. No. Camigliatello forse. Uhm non ricordo.C’era il bob.
      Non me l’ha mai fatto fare .
      Perchè avevo la gonna.
      Perchè era pericoloso.
      Perchè potevo essere capovoltauccisaspiaccicatainunalbero.
      Una serie di tragedie assurde. Se ho una certezza è che il Bob è pericoloso.
      Però vorrei farlo ( tanto mamma non legge . Legge i post qualche volta e poi dice che le gira la testa. “mi gira la testa Iaia ma mi piace quando gira così. Però certo gira eh!”) ecco.
      Per dire che le stelle sì. Dalla tesina di geografia astronomica. all’asteroide b612 e . Pan di stelle che non posso mangiare ma vorrei.

      E poi Bob mi fa venire in mente twin peaks. Dimmi che non sei immune a Lynch ti prego.
      E comunque per punizione io direi che il primo film che vedremo insieme sarà proprio la pietra filosofale.
      E giocheremo a “chi si addormenta prima”
      *_*

    • ahahah Iberrrrrrrrrrrrrrrrrr
      prima di tutto 20492048204 baci !
      Ma santapizzetta ndo sta il birramisù che mi ci fiondo a capofitto? Max sarà entusista lo so !

    • Giuro non sono curiosa e non sono impicciona e non dovrei più ripetere non sono ma.
      A questo punto mi piacerebbe, se è concesso e chiedendo venia in anticipo, che genere di visioni ti piacciono.

      A twin peaks no però eh*disse agitando l’indice della mano destra con il pugno sui fianchi
      Capisco Potter ma Lynch no eh *agitando ancora di più il ditino e facendo meno pressione sul fiacco con la mano destra (ahia. premo sempre troppo uffa)

      • rimedierò con lynch, mi scaricherò tutte le serie di Twin peaks *disse alzando indice e medio nel segno del bravo lupetto obbediente.
        Uhm…la mia cultura televisiva è un disastro, sono quasi nato senza TV. Ho rimediato un po’ con i figli. ad esempio Franklin la tartaruga. Vogliamo parlare di lui? Forse era troppo buono.
        E poi Peter il Coniglio? Uhm…a vent’anni, anche se non ne avevo più l’età, presi una cotta per Lady Oscar. E’ che avevo una trentina di minuti liberi…
        Ma le serie tv sì, le ho perse tutte. Sto recuperando adesso.

  2. La burrobirra è un po’ come il pandepis… riservato agli abitanti del tuo condominio (ta’a bbevi te e quelli da’a palazzina tua) 😀

    Però la parte su Giulia è bellissima. Come sempre quando parli di emozioni. Lo ripeterò sino allo sfinimento.

    • E mi sa che quando avrò l’onore di averti ospite in casa io ti faccio:
      spaghetti con kiwi e surimi congelato
      burrobirra calda fumante
      pollo alla ciliegia con contorno di pomodoro e ananas.
      e per chiudure un bello strudel austriaco con cioccolato, cotechino e ricotta sicula di pecora bellaleggera.

      Cheddiciamoremiotepiace? *_*

  3. Innanzitutto datemi dei fazzolettini. Che i miei non bastano più.
    Pensando a te la prima cosa che mi viene in mente è il violinista. Poi quell’abbraccio fortissimo che ha dato profumo e sangue a un’amica di carta disegnata con un trattopen punta fine. Iaia che manda paste di mandorla dentro pacchi gialli, iaia che è una spilletta attaccata alla borsa, iaia è un biglietto di buon compleanno a Natale fra i torroncini. Iaia che c’è sempre e c’è sempre stata. Anche quella notte quando piangevo e tu per caso mi hai scritto. E il bianconiglio. E una telefonata smoccolante nel delirio di un 31 dicembre febbroso.
    Iaia e la granita al pistacchio. E’ difficile credere nell’amicizia quando da lei hai ricevuto parecchie delusioni, ma. E dico MA quando meno ti aspetti da qualcosa eccola lì a dirti che “non devi smettere di crederci”.
    Perchè l’amicizia esiste davvero e vive su una nuvola di cannellini, dove anche se ne stacchi uno e lo mangi subito si riforma perchè da quella nuvola non cadrai mai.
    Grazie Gi, ti voglio bene.

  4. la voglio. Ora.
    E poi preparo quella da assaggiare dopo la “stagionatura”!
    A M O Harry, ho pianto, riso e gridato ai suoi film e i BIMBI (6anni al massimo) dei sedili davanti si son girati e mi hanno fatto anche “shhhhh” (a me!) quando harry cadeva dalla macchina prima che quella scassatissima cosa babbana resa volante si scapottasse sull’albero… e niente!Avevo paura che potesse morire (e li ho letti tutti i libri, 2-3 volte ciascuno…ma la paura rimane sempre!) e nell’ultimo ho piantopiantopianto!oddio se ho pianto!
    eh, signora mia, checivuolfare!?
    e questa l’avevo vista online, ma il burro mi spavent…mi terrorizzava…e anche il sapore…e anche sapere che magari non era quella giusta…ma se hai il libro allora tutto cambia!E la faccio di corsa!E mi fido anche di tua mamma!

    Per tutto il resto c’è Mastercard (sì, per pagarti per la pubblicità POCO occulta che m’hai fatto)!
    Sono arrossita come una bimba!
    ma sono nulla di fronte a te :))))

    A giulia auguro un milione di auguri e il regalo più bello ce l’ha già: la vostra fantastica amicizia! (sì, sono romantica, lo so!)

    un bacio!

  5. Oh Giulia hai fatto la burrobirra e me lo vieni a raccontare così come se niente fosse?????
    Io sogno da anni di fare la burrobirra!
    Copio la ricetta e la provo, io, in prima persona, col cavolo che riuscirei a convincere la mia cavia….
    Un milione di baci 🙂

  6. Cosa mi ero persa. Io odio la birra nostrana e babbana, ma da quando ho letto harry ho subito desiderato di assaggiare la burrobirra. Proverò! <3

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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